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Fra le sue fonti di ispirazione cita Leonardo Da Vinci e le moderne icone sacre di Jerzy Nowosielski, i mistici San Juan de la Cruz e Teresa d’Avila, e naturalmente l’imprescindibile Kantor. Ma è la memoria, filtrata e trasfigurata da un fervido immaginario poetico, a generare i suggestivi paesaggi scenici di Leszek Mądzik, cuore e mente di
Scena Plastyczna Kul. Fondata a Lublin nel 1969, Scena Plastyczna è ancora oggi una delle realtà più interessanti del teatro di ricerca polacco. Lavorando sulla “riduzione” degli elementi tradizionali del teatro – la parola, la centralità dell’attore, gli oggetti di scena -, Mądzik e compagni hanno raggiunto una personalissima cifra stilistica con lavori basati sul gioco di luci e ombre, sulla composizione di spazi pittorici più che teatrali, in cui la presenza umana, privata della parola e insieme della volontà, diventa parte di perturbanti scenari onirici. Dopo una lunga assenza dalle scene cittadine, Scena Plastyczna Kul torna ora a Torino, per un workshop-evento alle Officine Caos. Una settimana di laboratorio (nell’ambito del progetto
Libera Accademia d’Arte Dra(m)matica diretto da
Stalker Teatro) che si concluderà con l’allestimento dello spettacolo
Warstwy, in polacco “strati”: quelli di ipocrisia che, come una polvere spessa, ricoprono la nostra quotidianità. Con la consueta cifra visionaria, Mądzik condurrà pubblico e partecipanti alla ricerca di quei momenti che, “
come epifanie, riescono a dissolvere le maschere e a sgretolare gli strati di polvere”. (
giorgia marino)
