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Mentre in Italia il testimone degli eventi passa senza soluzione di continuità da
Miart al
Salone del Mobile, per il due frenetici weekend della creatività meneghina, in Europa a contendersi la scena sono la quarantatreesima edizione di
Art Cologne e la ventisettesima di
Art Brussels. In Germania si tratta della seconda prova per Daniel Hug, direttore americano che schiera 180 gallerie, con una panoramica che va dalla multinazionale Michael Werner alla madrilena Pepe Cobo, alla polacca Program, la newyorkese I-20, la moscovita M+J Guelman. Cinque le gallerie italiane presenti, dalle milanesi
Alessandro De March e
Grossetti Arte Contemporanea, a
Project Gentili di Prato, alla napoletana
T-293, alla veronese
Studio La Città, l’unica a confermare la presenza dallo scorso anno. E in un impegnativo impeto europeista, la galleria veronese raddoppia presenziando anche Art Brussels, fra le quattro gallerie italiane presenti con
Continua di San Gimignano,
Photo & Contemporary di Torino e
Tucci Russo di Torre Pellice. Centosettanta le gallerie presenti in Belgio, provenienti da 23 paesi diversi, con big come Pilar Corrias da Londra, ma soprattutto Barbara Gladstone from New York.
