18 gennaio 2010

“Io non ci sto!”. Le (quasi) risposte del direttore del Madre a Guido Cabib

 

di

Eduardo Cicelyn
La scheda progettuale presentata dal Museo Madre alla manifestazione d’interesse indetta dalla Regione Campania, intitolata Ritorno al Barocco (ed ecco spiegato subito il titolo provvisorio, poi diventato Barock) risale al luglio 2009”.
Comincia così la lunga ed attesa replica di Eduardo Cicelyn, chiamato in causa da una lettera (link già in basso) inviataci dal gallerista napoletano Guido Cabib ed incentrata sui costi della mostra Barock, allestita al napoletano museo Madre dallo stesso Cicelyn diretto. Una lettera che sollevava obbiezioni anche forti su diversi piani, da quello culturale a quello strettamente economico, al coinvolgimento della città nei vari aspetti della mostra.
Dalla sua approvazione (fine ottobre) e poi all’inaugurazione della mostra (12 dicembre), come sempre accade quando si prova ad organizzare una mostra collettiva (parliamo di 28 artisti) con qualche pretesa di originalità e qualche ambizione di far bene, alcune opere sono cambiate, alcuni artisti hanno modificato le proprie proposte, altri artisti sono entrati in gioco, idee nuove sono nate. Il concept della mostra, se si avesse l’onestà di leggere la scheda originale, non è mai cambiato, anzi è stato confermato, ovviamente con ulteriori e significativi approfondimenti dei curatori e contributi che si sono aggiunti in catalogo.
I cambiamenti anche tecnici e formali, di cui si lamenta Cabib, sono già previsti e contemplati dalle procedure di finanziamento europee, tant’è vero che viene richiesta dalla Commissione – prima della presentazione della rendicontazione di spesa – la consegna di una relazione esecutiva, cioè una descrizione accurata di come il progetto si è modificato, del perché e del come resti comunque in linea con la scheda originariamente approvata. Se questo non si è in grado di fare, la Regione e poi la Commissione non erogano i fondi.
Punto e basta. Sfido qualsiasi soggetto pubblico o privato, destinatario di risorse europee per una mostra di complessità paragonabile a Barock (già visitabile virtualmente sul sito
www.museomadre.it), a realizzare punto per punto, senza alcuna modifica, un progetto presentato 6 mesi prima della sua esecuzione. Finora, non essendo la prima mostra finanziata con fondi europei, abbiamo sempre lavorato in questo modo e le rendicontazioni sono sempre state approvate. Anzi, faccio notare che – nonostante Cabib se ne abbia a male – è evidente che anche per questo siamo stati inseriti dal ministero di Scajola tra le 13 best practices italiane segnalate alla Commissione Europea.
Veniamo allo specifico della mostra. Il Madre ha prodotto le opere di Bianco e Valente, di Antonio Biasiucci, di Micol Assael, di Mircea Cantor, di Giulia Piscitelli, di Jannis Kounellis, Michal Rovner, Claire Fontaine. Dunque si tratta di 6 artisti italiani (4 dei quali napoletani), di un rumeno, di un’israeliana, più un inglese e un’italiana (Claire Fontaine). Molte altre opere, da noi selezionate, richiedevano operazioni complicate e costose di montaggio (una tra tutte, quella di Cattelan: abbiamo dovuto costruire un’impalcatura di circa 20 metri nella chiesa di Donnaregina, solo per arrivare alla trave dove andavano sospesi gli agganci della cassa contenente la ragazza crocifissa).
Come tra l’altro è stato precisato nella scheda, la gran parte di queste complicate lavorazioni di allestimento sono state eseguite da artigiani e ditte locali.
Barock, così com’è (cioè con alcune opere da noi prodotte, altre da noi assemblate o ricostruite, altre prestate dagli artisti, altre da musei internazionali, altre da collezionisti, altre da gallerie private), ha ottenuto un grande successo di critica (nazionale e internazionale), addirittura battendo in numero di visitatori durante le lunghe festività natalizie la mostra gemella di Capodimonte (finanziata con maggiori risorse europee)
Ritorno al Barocco.
La campagna pubblicitaria del Madre, realizzata come si evince già dalla scheda originaria, con mezzi molto modesti (faccio presente che la Regione ha stanziato e speso altri fondi suoi per la campagna delle mostre del Polo Museale, ma neanche un euro su BarocK), si è potuta dispiegare solo su due giornali – uno nazionale, l’altro regionale – attraverso i quali abbiamo provato a veicolare un ulteriore messaggio Barock (i nostri creativi hanno collocato in tre scenari tipicamente napoletani, e diciamo seicenteschi come ispirazione, le opere di Gilbert&George, Damien Hirst e Maurizio Cattelan). Si è ritenuto, come è nostra tradizione peraltro, che anche la comunicazione dovesse veicolare il senso culturale della nostra mostra e, comunque, del Museo Madre, istituzione culturale radicata nel centro storico di Napoli. Se avremo altre risorse a nostra disposizione, continueremo a proporre le nostre immagini su altre testate giornalistiche. In più abbiamo comunque presentato nostri avvisi anche sul Venerdì di Repubblica e su Art Forum. Non so come abbiano fatto a conoscerne l’esistenza, ma giornalisti inglesi, tedeschi, francesi, spagnoli, americani, ecc. hanno già visitato la nostra mostra e anche in molti già scritto con toni entusiastici. Magari la nostra piccola campagna ha ottenuto il proprio piccolo risultato?
Voglio rassicurare Cabib: in 4 anni di direzione del Madre, nei tre anni precedenti di lavoro in Regione e di organizzazione delle mostre di Annali delle Arti non ho mai, dico mai, richiesto o percepito un euro per l’attività curatoriale svolta (si tratta di decine di mostre). Così come, in 15 anni di installazioni in piazza Plebiscito, né io né gli artisti, abbiamo mai ricevuto o chiesto compensi per il nostro lavoro. Non so se altri direttori e soprintendenti (a Napoli, in Italia, all’estero) possano dichiarare la medesima cosa, apertamente e senza tema di smentite. E tra costoro, tutte persone capacissime e stimabilissime, chi potrà dire di aver progettato, reperito i fondi e realizzato dal nulla e in meno di 4 anni un museo, la cui idea non esisteva prima neanche sulla carta. Nel frattempo il Madre è anche diventato una istituzione di solido prestigio internazionale. Ce ne dobbiamo scusare con Cabib, con voi, o con chi altro?
”.

Fin qui Cicelyn. Noi di Exibart non possiamo che rispettare il nostro ruolo di “mezzo”, ospitando l’immancabile replica. Ma cercando di porci come osservatori esterni, qualche nota ci sorge spontanea: innanzitutto la sensazione è che si imbastisca una ampia risposta ‘contenutistica’ che però lascia cadere le precise annotazioni sui numeri che erano presenti nella lettera del gallerista napoletano. Eppoi – possiamo dirlo trovandoci dalla parte di coloro che con la comunicazione “ci campano” -: come è possibile che 300mila euro per la comunicazione di una mostra possano essere considerati “mezzi molto modesti”? Auguriamoci che gli stessi “modesti” mezzi vengano messi a disposizione anche di quei musei che ritengono opportuno contribuire alla sopravvivenza della scena editoriale di settore del paese in cui hanno sede…

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[exibart]

38 Commenti

  1. produrre il “lavoro” di Giulia Piscitelli?! cos’è, uno scherzo? quella banalissima foto del teschio nel chiostro della Certosa di San Martino col casco giallo in testa?!

  2. Gentile Edoardo Cicelyn,
    sono un uomo semplice che ha un ‘esperienza legata la risparmio gestito e nessun studio d’arte. Un milione di euro diviso per 28 artisti vuol dire circa 35,000 euro ad artista.
    Nella mia galleria con 25,000 euro realizziamo una mostra su 250 mq ad artista, e diventiamo anche proprietari di gran parte delle opere esposte. Gli artisti sono molto contenti quando lavorano con me, per la libertà che gli lascio. Quante opere sono rimaste proprietà del MADRE? Io penso che gli appunti che le ha fatto il mio illustre collega Guido Cabib siano più che legittimi, penso che lei dovrebbe lasciare il suo incarico a persone con maggior buon senso di quello da lei mostrato. Lei gestisce la cosa pubblica, sprecare il denaro dei cittadini è cosa riprovevole, anche se questi denari vengono dalla comunità europea, lei ha una responsabilità che ha disatteso. Dire che ha dovuto spendere troppo per installare un’opera significa solo che è un pessimo amministratore, pertanto meglio che lasci l’incarico a persone con maggior buon senso, di incapaci ne abbiamo abbastanza a gestire la spazzatura della sua città.
    Ossequi,
    Giampaolo Abbondio
    Galleria Pack
    Milano

  3. Dite che la mia risposta è lunga e poi mi rimproverate di non esser entrato nel dettaglio. D’accordo, vi accontento subito. Ecco il dettaglio del capitolo comunicazione. Intanto Cabib sbaglia la cifra. La Regione ha approvato la spesa di 200mila Euro e non di 300mila per la comunicazione di Barock, dentro la quale stiamo rendicontando:
    1) catalogo, invito, audioguida, foto installazione opere, visita virtuale sul sito
    2) acquisto di 7 pagine quotidiani nazionali (4 Sole 24 ore, 3 Il Mattino), 2 Venerdì Repubblica, 2 Artforum)
    3) Preparazione campagna: costo creatività, costo fotografo, costo set fotografico a Napoli, ecc. Non so se avete visto ciò di cui parlo, si tratta di immagini particolarmente laboriose e complesse: lo squalo di Hirst in una vera pescheria napoletana, la crocifissione di Cattelan in un’edicola votiva in strada, la performance di Gilbert&George in un vicolo.
    Ora però vi prego di andare a verificare quanto spendono in comunicazione altre istituzioni italiane, se e quando sono in condizione di proporre e organizzare mostre di grandezza ed importanza paragonabile a Barock. E se troverete altre istituzioni trasparenti e disponibili come il Museo Madre a qualsiasi confronto pubblico su qualsiasi argomento e in qualsiasi momento. Forse almeno allora potranno cambiare i toni del vostro incomprensibile e ingiustificato moralismo

  4. Ieri ho visitato la mostra Barock al Madre di Napoli. E’ sempre molto divertente vedere queste mostre blockbuster. L’atmosfera è come pervasa da un complesso di inferiorità. Sembra che a tutti i costi si debba giustificare la mostra attraverso didascalie che riprendono la storia antica (e il mantegna e il parmigianino, ecc) e attraverso la spettacolarizzazione. E alla fine le cose più riuscite sono proprio le più spettacolari e “blockbuster”. Dopo la mostra al palais du tokio di parigi, e questo intervento al Madre, inizio ad avere seri dubbi anche sulla consistenza di Micol Assael. Le griglie delle api che con “le ali fanno una determinata frequenza che è anche la stessa frequenza…ecc ecc”, mi sembra un po’ forzato e veramente non sufficiente. E poi cos’è questa cameretta di parquet laccato? Dove sono finite le atmosfere siberiane? Pesante rischio imborghesimento a 30 anni. E poi anche fuori rispetto i germi migliori del suo precedente percorso. Inoltre, in questo momento ,c’è questo rigurgito imbarazzante e stucchevole di artisti-scienziati. Come se presentare un campo magnetico significhi unire arte e scienza. O presentare un alambicco sia sufficiente per unire la chimica all’arte.
    Altro momento topico della mostra il lavoro dei Claire Fontaine. Un cavallo grandicello, blu ed in cartapesta che era il simbolo del movimento che ha fatto abolire i manicomi in italia. E una scritta (Ovviamente al neon) che recita (Ovviamente in inglese) : la “libertà è terapeutica?”. Quindi?? Ecco. Riferimento colto. E cchi sapeva di questo movimento del “cavallo blu”? I CF sono proprio colti. Ovviamente il tutto senza prendere posizioni troppo chiare. Lasciando tutto immerso in un certo relativismo intelligente (ancora smart relativism): cosa avranno voluto dire? Meglio il dubbio piuttosto che limitate e pericolose posizioni. “Bhe…comunque il cavallo è bello e il blu klein funziona sempre”. E si esce frastornati, e un po’ così. Il cavallo potrebbe essere il progetto folle di un matto liberato dal manicomio… Ma poi vedi delle rotelline asettiche sotto le zampe e perfettamente sistemate. E allora anche questo brividino rientra.
    Altro artista depotenziato negli ultimi tempi (ma con un nome perfetto) è Sisley Xhafa. Da quando si sono assopite le Urgenze da clandestino, sembra aver riscoperto duchamp, attraverso soluzioni che lasciano alquanto a desiderare. Giornale, parrucche e mezza finestra. Alla fine esci e le cose migliori sono veramente alcuni valori consolidati nel 1900, e non più “ggiovani”.

  5. Caro Eduardo,

    qualche mese fa dicesti che non sapevamo fare il nostro lavoro. Evvabbeh. In un altro commento recente ci minacciasti di querela, evvabbene un’altra volta. Ora ci dai dei moralisti solo perché ci chiediamo come mai una mostra viene a costare come la gestione annua di sei musei medi italiani, ovvero solo perché svolgiamo al meglio (con l’unica colpa di essere gli unici, in Italia, a farlo) il nostro compito giornalistico e d’inchiesta.

    Insomma, proprio non si può evitare di restare su questa falsariga eh?

  6. Quante delle opere prodotte sono rimaste in proprietà al Museo? Un’istituzione produce solo per incrementare la propria collezione altrimenti artisti affermati sul mercato le spese le devono far sostenere ai propri collezionisti e sostenitori in primo luogo le gallerie che li rappresentano

  7. Caro Tonelli,
    non è colpa mia se pubblicate notizie fantasiose e se promuovete inchieste ridicole. Tra l’altro, stai sostenendo che 1 milione di euro sarebbe il budget annuale di sei musei medi italiani, tutti insieme. Ma dove sono, quali sono, come possono esistere musei che spendano meno di 200mila euro all’anno per stare aperti? Un solo addetto di sala costa tra i 30-35mila Euro all’anno. Il Madre, per una superficie di 8mila mq, ha un organico complessivo lordo di 50 unità, tra assistenti di sala, biglietteria, accoglienza, biblioteca, vigilanti, impiegati,manutentori, restauratori, pultiori, ecc). Le utenze del Madre – luce, acqua, telefono – valgono 300mila Euro all’anno. E noi siamo esattamente un museo medio italiano. Mi chiedo: se non avete alcuna competenza in materia, perché parlate.

  8. … qui il problema è alla base. niente di personale, ma a dirigere il museo d’arte contemporanea di NAPOLI (NAPOLI, capito? non Argenta o Tradate o Casamicciola) si è messa una persona senza alcuna esperienza curatoriale internazionale, senza alcun curriculum. visto che vanta tanto la ‘trasparenza’ della sua istituzione, cicelyn potrebbe spiegarci com’è nata la sua nomina?

  9. Accipicchia, pure “ridicoli” e “incompetenti”? Eh la peppa, proprio incorreggibili siamo eh. Incassiamo pure questa, cosa dobbiamo fare…

    Riguardo alle sei volte ecc ecc se vuoi ti racconto come è andata. Aggiustando le notizie che stavamo per pubblicare e vedendo la cifra che Cabib denunziava ho chiamato l’amico Andrea Bruciati. Stimo il lavoro che fa e so che lo fa al minimo del budget pur “producendo” una kunsthalletta niente male davvero: con una eccellente produzioen editoriale, con l’ottima capacità di dialogare con le aziende del territorio e con mostre di richiamo quanto meno nazionale. Anche lui con una rassegna stampa invidiabile se commisurata alle dimensioni ed alle risorse.
    “Andrea, quanto spendi per un anno?”, è stata la mia domanda. “200.000”, la risposta. “Ma no, Andrea” ho insistito, “intendo tutto compreso, luce, acqua, gas, guardiania ecc”. Ha replicato convinto: “200.000”.

    Allora ho pensato: è meglio avere una mostra come Barock o avere sei musei come la Civica di Monfalcone? Non è una domanda retorica, non ho la risposta in tasca. Ho solo ritenuto che non fosse affatto “ridicolo” discuterne…

  10. Come mancare a questo confronto partenopeo? Difronte queste cose ho la sensazione che si chiuda il recinto quando i cavalli sono già fuggiti. Il madre sviluppa una buona proposta, contaminata da alcuni vizi fisiologici. Anche la mostra barock non e’ male (apparte alcune scelte un po’ così). La verità e’ che la scelta su i contenuti l’avrebbe potuta fare chiunque ( tema abbastanza generico, artisti facili tra globale e una spruzzatina locale). La sfida di queste mostre e di questi musei si fonda sulla capacita’ menageriale, la burocrazia e la logistica. I contenuti e l’arte sono abbastanza marginali.. un pretesto, quanto meno prevedibile. Il punto, per il madre, come per bruciati, e’ una profonda riflessione sul format di museo e di “mostra”. Io ho un’idea a riguardo che presenterò prossimamente sul blog whitehouse.

  11. Dunque se ho ben capito a Monfalcone c’è il direttore di una kunsthalletta che costa 200mila euro all’anno (tutto compreso). Vado sul sito di questo “museo medio italiano”, che ammetto di non conoscere (www.comune.monfalcone.go.it/galleria). Non so quanto costi questa struttura e la sua attività, ho forti dubbi che si tratti di uno spazio museale (è aperto solo 3 ore al giorno di pomeriggio dal martedì al sabato e 6 la domenica: quando ci sono esposizioni, non molto spesso). Al di là della qualità delle mostre, che non voglio giudicare, mi sembra che tutto sia molto low cost e che, però, non essendo chiaro quando e come funziona sarà davvero difficile tenerlo in conto nel novero dei musei italiani. Somiglia più alla classica sala comunale per le mostre un po’ di glorie locali e un po’ di giovani artisti (consultate l’archivio nella sezione mostre) con tanto di pacca sulla spalla dell’assessore di turno. Tonelli vuol paragonare la galleria comunale di Monfalcone al Madre di Napoli? E’ un punto di vista sorprendente. Sono ammirato. Non ho parole. Mi arrendo

  12. Non paragonavo Monfalcone con il Madre, qui non si sta parlando del Madre, mi pare evidente: si sta parlando di UNA MOSTRA organizzata dal Madre.

  13. Ok. Parliamo della mostra. Qual è la critica: abbiamo speso troppo rispetto a qualità e quantità delle opere esposte? Per giudicare consultare prima http://www.museomadre.it/vt/barock/vt_barock.html
    Poi Tonelli si informi (evitando gli amici e consultando magari qualche professionista) su quanto costa in Italia e all’estero una mostra di queste proporzioni e ne riparliamo.

    Abbiamo speso troppo in assoluto, cioè non è giusto che un museo riceva da un ente pubblico 1milione200 euro per un evento espositivo come Barock? L’arte contemporanea non deve essere finanziata dagli enti locali? Tonelli spieghi ai suoi lettori perché non si è finora interessato del finanziamento dello stesso ente pubblico (la Regione Campania) alla mostra Ritorno al Barocco del Polo Museale di Napoli. Si tratta di circa 2milioni e mezzo di Euro, il doppio di quel che ha ricevuto il Madre. Al Barocco storico sì, al Barock contemporaneo no: così dev’essere secondo Tonelli? Quante kunsthallette di amici e di amici degli amici si finanzierebbero con le risorse di Ritorno al Barocco?

  14. vergognose le offese al museo di monfalcone, non potrebbe prima approfondire? inaudito che il direttore del madre non conosca gli altri musei italiani. ma che spaccato squallido scusate…

  15. ah, che il direttore del Madre ammetta candidamente di non conoscere una realtà interessante e vivace come la Galleria Civica di Monfalcone è un fatto che si commenta da sé.
    a questo punto ci arrendiamo tutti.
    mani in alto: questa è una rapina

  16. Gentile Direttore,
    ritengo vergognoso che un ‘collega’ giudichi il mio operato non conoscendo le attività della Galleria che gestisco e credo di promuovere dignitosamente. I miei bilanci, forse risibili, hanno comunque permesso di creare un luogo di scambio e di informazione laddove non esisteva, conferendo alla struttura una identità e serietà non riconosciuta a molti altri spazi ben più blasonati. Io non organizzo solo rassegne a menù (un po’ di giovane, la gloria locale, ecc) ma agisco fattivamente sul territorio ed il sistema dell’arte italiana contemporanea perseguendo un progetto scientifico compatibile senza propinare per questo mostre blockbuster dalla facile presa e dal consenso garantito. Non so cosa significhi inoltre dare ‘le pacche sulle spalle al politico locale’ perchè ho vinto un concorso per ricoprire questo ruolo e le posso garantire che non conosco piaggeria o atteggiamenti di similare natura, anzi.
    Visto che la polemica scaturisce da un confronto di bilancio, mi chiedo comunque come il dr. Cicelyn sia caduto in questa ‘svista’, abbia cioè frainteso l’attività di una Galleria con quella di un Museo, dato che il paragone verteva fra la politica gestionale di una mostra e l’attività di uno spazio espositivo simile ad una kunsthalle. Per quanto mi riguarda, se questa struttura può rimanere aperta anche solo tre ore al giorno è perchè io non mi arrendo e sono aperto a mettermi in discussione quotidianamente.

  17. Ma che senso ha chiamare in ballo altre mostre (non fa di certo bene alla città, poi, questo dualismo: noi facciamo più visitatori di loro, loro costano più di noi. Ma pensate a fare sistema, piuttosto, che ce n’è un gran bisogno)? Questo è benaltrismo e della peggior risma.

    Non è certamente la prima volta che ci occupaimo dei costi delle mostre, lo abbiamo fatto con varie istituzioni.

    Perché lo abbiamo fatto con il Madre? Perché abbiamo ricevuto una lettera da parte di un gallerista che sta nel tuo territorio, caro Eduardo, non nel mio. E che manifestava ad un organo di stampa alcuni appunti. Abbiamo tenuto la cosa in sospeso per almeno un paio di settimane finquando non è arrivato un comunicato stampa da parte del Madre in cui ci si vantava di una gestione economicamente virtuosa a livello europeo.
    E allora, come si fa giornalisticamente, abbiamo riportato le due campane in una news pubblicata qualche giorno fa: “Il Madre? Un esempio di gestione, ma qualcuno non è d’accordo”. Elencando le ragioni dell’uno e dell’altro.

    Da quel momento stiamo solo governando le tue offese scomposte a tutto e a tutti nonostante si parli, banalmente, di soldi pubblici e di investimenti in cultura da parte di istituzioni: argomento che dovrebbe essere affrontato con la massima serenità e rispetto al quale ogni richiesta di delucidazioni deve essere presa come tale, non come una fastidiosa lamentela. Questa è la storia documentabile facilmente spigolando nei link e nel commentario.

  18. La mostra Barock ci ha deluso, neanche il titolo è originale visto che è già stato usato quasi vent’anni fa.. il minimo che si poteva fare era ignorarla e non commentarla.. ma di fronte all’arroganza di certe parole “punto e basta”, “sfido”.. mi chiedo ma chi risponde è un intellettuale? Una persona che è dotata di cultura e sensibilità?

  19. Beh non mi stupisce affatto che il dittore del MADRe non conosca una realtà come la Galleria Civica di Monfalcone, dal momento che riesce persino a “confondere” le opere ed i relativi artisti di progetti curati da lui stesso!
    Secondo Eduardo Cicelyn la spirale di piazza del Plebiscito è di Mario Merz!

    Guardare per credere..

    http://vimeo.com/8581199

    p.s.: complimenti anche al giornalista che non corregge.. ma almeno lui, qualche secondo prima, ammette candidamente di essere “culturalmente limitato”!

  20. La boria, l’arroganza e la tracotanza di Cicelyn mi irritano…
    Preferisco 1000 volte Andra Bruciati, che ho conosciuto a Basilea qualche anno fa: persona colta, a modo e che soprattutto si guarda intorno e non vive nella sua Torre d’avorio.

    Andrea il suo posto nella sua “Kunstalletta” se l’è sudato via concorso pubblico…

  21. – Toc! toc!
    – Avanti…
    – Buongiorno, dottor C**d**o!
    – Buongiorno… lei… è?
    – Sono *d*ar*o C**el**, direttore del M**eo **dre..
    – Ah sì, mi dica…
    – No… volevo avere il piacere di conoscerla, prima delle ***zioni reg***ali…
    – Il piacere è tutto mio… Prego, si accomodi.
    – Sa, penso che sia doveroso da parte mia, in qualità di rappresentante di una delle più importanti realtà culturali della re**one Ca***ania…
    – Certo certo…
    _ Veda, caro St**ano… posso chiamarla per nome, vero?
    -(cenno di assenso)
    – Da un po’ di tempo l’ostruzionismo di questa città mi lascia senza parole… una persecuzione, un odio… ora si sono messi anche i giornali… quelli di sinistra… ha cominciato il Corriere del M****gi**no, con l’intervento di quel professore universitario, quel codino reazionario che sosteneva avessimo usato il termine ‘barocco’ a sproposito…
    -(sguardo distratto)
    – Poi quelli di R*p*b*l*ca hanno cominciato a farneticare di ispezioni, per quella questione dei palloni… I soliti comunisti!
    – Su, non dica così…
    – Invece è così! Non sono affatto cambiati! Lei non sa quanto sia stato difficile lavorare con loro in tutti questi anni… quelle conferenze stampa con quel presidente che si atteggiava a critico d’arte… lei capisce, vero? mi creda, è stata dura, davvero…
    – … Immagino
    – L’unica cosa che mi dà ancora la forza di continuare è la speranza di una sana alternanza, che possa cambiare le cose ripartendo dall’inizio, nel segno della continuità e di una progettualità più…
    – Ho capito. E ora la prego di scusarmi, ho una riunione di coalizione. Lasci pure i suoi recapiti alla mia segretaria, eventualmente la richiameremo…
    – La ringrazio molto, e le faccio i miei migliori auguri dottor C*ld**r*. Spero avremo presto modo di lavorare assieme!

  22. Gent.mi Sig.ri,

    sono una critica e curatrice d’arte contemporanea che lavora da anni, con umiltà e dedizione, sul territorio nazionale. Scrivo per esternare la mia piena solidarietà a professionisti che stimo e dei quali condivido in pieno la presa di posizione riguardo “l’affare Museo Madre” ovvero: Giampaolo Abbondio, Andrea Bruciati, Guido Cabib, Massimiliano Tonelli. In ordine alfabetico!
    Un cordiale saluto e un augurio di poter godere di miglior salute, Martina Cavallarin

  23. Premesso che Barock è un titolo di una stupidità disarmante. E, poi, perchè il signor Cycelin non dice che il Madre ha già un finanziamento di dieci milioni di euro l’anno a monte? E’ impensabile che con un budget di 10 milioni di euro si chiedano delibere e soldi integretivi per ogni mostra da realizzare. Ci spieghi, poi, perchè da quando lui ha preso in mano le sorti dell’arte in Campania sia stata azzarata una intera generazione di critici ed artisti. Qui non si tratta di essere provinciali, il problema è che lui è un servo di alcune gallerie internazionali con cui si crea delle benemerenze. E, poi, siamo seri, perchè tutto al Madre ed agli altri nulla? La verità è che al Presidente della Regione Campania ed al signor Cicelyn della Campania frega poco o niente. Ultima cosa: la legge prevede la trasparenza negli atti amministrativi per cui il direttore del Madre è obbligati a fornirli. La smetta di lamentarsi e si ricordi che si è trovato ad avere un budget quasi illimitato, prima con le varie mostra al museo archeologico e poi a Piazza Plebiscito, per finire al Madre senza aver mai fatto il curatore prima. Signor Cicelyn chi è il suo santo in Paradiso? Domanda retorica nevvero?

  24. Il fatuo direttore del Madre è talmente sicuro di sè che non avrebbe nulla in contrario se in tal questione intervenisse la magistratura vero?
    Perchè a questo punto è tutta l’Italia desiderosa di ricevere una spiegazione valida.

  25. grazie a chi ha postato quest’intervista!!!

    MA è MEGLIO DI AVATARRRRRRRRRR!!!

    http://vimeo.com/8581199

    è fantasticooo, ma è meglio del grande fratelloooo.

    fantastico: e lo paghiamo noi!!! mitiko. EXIBART LO DOVREBBE PUBBLICARE NELLA SUA TV COME APPROFONDIMENTO SU QUESTA POLEMICA. SPIEGA TUTTO.

    CYCELIN si autodefinisce un estremista! ha militato nei gruppi estremistici di sinistra? allora io sono marilyn monroe!

  26. Cicleyn, mi deludi… avresti potuto uscirtene con un bel ‘Barocco è il mondo’, ché Gadda ci fa sempre la sua porca figura… te ne saresti uscito con classe… invece ti sei messo a fare lo Scaramouche di giacchetta…

  27. Alla fine la differenza tra Bruciati e Cicelyn è che hanno amici diversi. I se si lamentano i non amici di Cicelyn cosa dovrebbero dire quelli che non sono amici nemmeno di Bruciati?

  28. E questo sarebbe un direttore di un museo importante? Ma quale direttore si sognerebbe si mettersi a tu per tu in una situazione del genere.

  29. L’opera della Piscitelli, che a me piace, ma è stata mortificata, l’anno messa tra due prespaziati, facendola confondere con la grafica del Museo, dicevo è un’opera che esiste da un bel po’, io la volevo comprare già qualche anno fa.
    Bugiardo di un direttore.

  30. Andrea Bruciati è un eroe.

    In questa Italia urlante e sprecona… tutta fratellanza, grandi fratelli, feudi, vassalli e … Padrini…

    Andrea Bruciati, con un’onestà da brivido, ribalta, con il suo operato, tutte le logiche mortifere di questa It-Aglietta…

    dimostrando che con il lavoro e con la serietà si può, nostante il terribile handycap di un budget microniano e la dislocazione geografica alle colonne d’Ercole, determinare un confronto e puntualizzare su un dibattito critico ed artistico.

    Senza entrare nel merito delle scelte curatoriali di Bruciati, che meriterebbero un’analisi meno “orgogliona” delle affermazioni pizzettare del Materno dir.,

    dobbiamo riconoscere, che Bruciati ha il notevolissimo merito di Essere Italiano, senza fare l’italiano…

    Non urla
    Non supera in coda al supermercato
    Non unge
    Non dorme di giorno
    Non si compra
    Non si vende…

    L’unica risorsa che resta agli incidentali detrattori, è il sarcasmo del guitto.

    Andrea Bruciati- gli artisti ti apprezzano. Gli onesti ti apprezzano.

    Non ti curarar… di lor…

  31. Io sono un pò schifato, si parla dei soldi come se si parlasse di bruscolini.
    Se fosse per me dovrebbero sopravvivere con i soldi del biglietto d’ingresso, così si vedrebbe se sono bravi o no!

  32. Che Cycelin si sia degnato di rispondere mi sembra veramente il minimo. Lo fa però sempre con l’atteggiamento di chi è seccato di doversi giustificare di fronte a degli stupidi che osano importunarlo. In tutti i paesi civili, chi gestisce denaro pubblico ha il dovere di dare conto delle proprie azioni prima ancora che le domande vengano poste attraverso la pubblicazione degli atti di spesa relativi (cosa che in questo caso non è stata disattesa, peraltro). Dal momento che quegli atti sono pubblici sarà anche diritto di qualsiasi cittadino, e sopratutto della stampa libera ed onesta, fare delle analisi e sottolineare delle discrepanze?
    L’accusa ad Exibart di favorire polemiche ridicole è scandalosa. La dice tutta sull’atteggiamento arrogante di cui sopra. Una delle poche riviste che si ricorda ancora dell’esistenza del diritto/dovere di cronaca e dell’azione di controllo che la stampa dovrebbe esercitare, viene accusata di fare male il proprio mestiere…mah!
    Non dico che Exibart rappresenti la perfezione, nella fattispecie credo che a volte siano di parte nei confronti di alcuni loro inserzionisti (ad esempio nei confronti di fiere di cui parlano bene quando tutti sanno che invece sono disastrose dal punto di vista commerciale e di pubblico).
    Infine non comprendo un punto fondamentale: in genere si presenta all’Ente pubblico un budget preventivo che prevede il finanziamento di una serie di attività che ovviamente non corrisponderanno MAI a quelle effetivamente realizzate (questo neanche nel caso di micro-eventi, figuriamoci nel caso di grandi eventi che prevedono il coinvolgimento nell’organizzzione di centinaia di soggetti), come giustamente ricordato da Cycelin. Motivo per cui l’erogazione dei fondi avviene normalmente quando si presenta il rendiconto finale corredato da fatture, relazioni varie etc. (salvo un anticipo iniziale di un 30% c.a. a seconda dei casi). Quindi il punto importante è capire come sarà il rendiconto finale di Barock e dell’installazione del Plebiscito in rapporto a quanto inizialmente preventivato.

  33. stiamo parlando di tutte mezze calzette. Cic elyn, Cabib, Bruciati.
    Sono io che mi arrendo adesso.
    Ma qualcosa di meglio le vs menti non riescono a produrlo?

  34. CARO EDUARDO CICELIN,SPENDERE UN MILIONE DI EURO DI SOLDI DI TUTTI ,MERITEREBBE PIU’ ATTENZIONE E RISPETTO PER I CITTADINI, CHE TI FANNO DOMANDE LEGITTIME ,SE NON HAI VOGLIA DI SPIEGARE….. FAI COME IL MIO GALLERISTA PINO CINQUEGRANA,DELLA GALLERIA D’ARTE MODERNA, CHE HA SPESO CIRCA O POCO PIU’ DI 2 MILIONI DI EURO P…ER PRODURRE LA MIA MOSTRA :NAPOLI CRONACA ROSA ,MA DI CUI NON DEVE RENDERE CONTO A NESSUNO.Mostra tutto
    24 minuti fa Solo amici · Commenta ·Mi piaceNon mi piace più
    Antonio Serrapica LA COSA PIU’ COSTOSA DELLA MOSTRA NCR, I TRASPORTI ECCEZIONAL PER CUI E’ STATA CHIAMATA UNA SQUADRA SPECIALE DI MUTILATI SOLO DELL’ARTO SINISTRO,GENTILMENTE OFFERTI DALL’OSPEDALE S.LEONARDO DI CMARE DI STABIA DEL’ANNATA STORICA 1979-80 TEMPO DELLE MELE
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