12 marzo 2010

A parer suo. Vittorio Sgarbi consigliere per le acquisizioni nei musei statali

 

di

Bondi – Sgarbi, una lunga storia...
Il Ministro potrà così avvalersi dell’autorevole parere di uno dei più importanti critici italiani sugli acquisti condotti dai musei statali”. Tutto qui: che vuol dire tutto e niente. Ma il comunicato non aggiunge altro.
Il ministro in questione è quello per i Beni Culturali, Sandro Bondi, e il critico è Vittorio Sgarbi, nominato – testualmente – “consigliere personale per le acquisizioni di opere d’arte da parte del Ministero”.
La caccia all’esegesi ministeriale è aperta: come va intesa la nomina? Cosa si deve intendere per “parere”? E cosa per “consigliere personale”? Insomma, Sgarbi avrà un ruolo decisivo nelle acquisizioni dei musei – come si era detto di recente per il Maxxi -, oppure il suo intervento si fermerà a quello di “suggeritore” del ministro? Il commentario è aperto…

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[exibart]

11 Commenti

  1. …non è un problema “la pittura figurativa contemporanea” ma la sua qualità, il senso, la concettualità, sperimentazione e ricerca illumiata che manca a molta, troppa di questa pittura che è – di fatto – solo bella decorazione, esercizio di stile, accademismo, e tanta tanta furbizia.
    Finiamola di opporci a tipologie concettualiste solo sulla base di gusto personale e di creare barricate tra linguaggi e lottiamo contro la cialtroneria, il commerciale e il passatismo in ogni tipo di scelta d’arte: sia essa neo-neoconcettuale, neo-neo-neopoverista, figurativa, trans, suound, iper, super e compagnia bella. Ricordiamoci, anche, che certi giochetti tra lobby e consorterie non sono nati oggi.
    Barbara Martusciello

  2. ma se è notorio che sgarbi non capisce un tubo di arte contemporanea, cosa vuoi aspettarti? Prepariamoci a turarci il naso e speriamo che passi in fretta

  3. Che ci sia o meno molta pittura contemporanea di tipo figurativo lo sappiamo tutti, oggi in Italia. Demonizzare la pittura figurativa è un’imbecillità madormale, poiché essa ha il diritto di esistere come tante altre forme d’arte, alcune anche più o meno raffazzonate in nome delle avanguardie storiche e dell’informale, ma non per questo da demonizzare. Se c’è libertà di espressione anche l’arte deve essere libera, così come espresso dal dettato della Costituzione italiana. Che poi piaccia o non piaccia un determinato tipo di arte è un altro paio di maniche: ognuno ha i suoi gusti e le sue personali preferenze. Ma senza demonizzare. Altro caso è la nomina fumosa e nebbiosa di Sgarbi a “consigliere di Bondi” dopo che tra i due ci sono stati indubbi alterchi. Ma, si sa…non tutte le inimicizie durano per forza una vita. Si può anche cambiare parere. E Bondì non ha fatto altro che nominare pacificamente questo showman della televisione e dell’arte italiana come consigliere. E ha fatto bene, sapete perché? Semplicemente per il fatto che Sgarbi è organicamente inserito nel bandolo della matassa politica della maggioranza politica italiana. Ma lasciatelo lavorare! Vedremo con i fatti cosa saprà proporre, perché essere prevenuti nei suoi confronti? Non siamo mica “divini maghi” che prevedono il futuro…diamo tempo al tempo. E forse ne vedremo delle belle…Tanto i beni culturali e l’arte in questo Paese non rappresentano nulla, ci siamo giocati la nostra credibilità eliminando la storia dell’arte dai piani di studio degli istituti per il Turismo, abbiamo abolito lo studio della catalogazione dei beni culturali dal Liceo Artistico: che volete di più? Ci si scandalizza per le nomine di di Sgarbi? Ma siamo seri! I problemi sono ben altri! Se non si studia più la storia dell’arte nella scuola nessuno saprà più comprendere che cosa sono i Beni Culturali! Ficcatevelo bene in testa! Parola di storico dell’arte.Il problema non è Sgarbi, ma l’apparato politico attuale del Ministero per i Beni (?) e le Attività Culturali (?)….

  4. Gerardo ha posto una questione F O N D A M E N T A L E e della quale non si è parlato e non si parla abbastanza: la “riforma” dei licei ha falcidiato l’insegnamento di storia dell’arte, anche in indirizzi nella quale questa è indispensabile. e ha fatto ciò in base ad un unico criterio: tagliare posti di lavoro. dunque senza alcuna attenzione alla formazione, e senza investire “in progetto” non solo su professionalità atte alla tutela del territorio, ma su cittadini che rispettano ed amano il patrimonio culturale del paese in cui vivono. La storia dell’arte, materia “trasversale” come poche, dovrebbe essere introdotta in tutti i cicli d’istruzione, invece, laddove è sopravvissuta (ma ancora per poco, scommetteteci) si continua a considerarla appannaggio di un’élite.
    dunque, gli Sgarbi e i Bondi passano – ma quando? -, ma quale spessore critico ci possiamo attendere per il futuro?

  5. Beh.. La distruzione metodica della scuola; l’ultimo colpo di coda della cosidetta riforma gelmini; l’imbarbarimento generale del costume e il ruolo sempre più marginale della cultura in Italia mi sembra rappresentino le diverse facce di un unico problema. La nomina di sgarbi si inscrive dentro questo triste paesaggio. Lasciamolo lavorare? Ancora sto slogan?

  6. La scuola italiana prima della riforna Gelmini non era un “bisciù” (italianizziamo…)ma nessuno aveva osato distruggere o ridurre drasticamente l’insegnamento della storia dell’arte in questo modo così vergognoso! Eliminando anche l’insegnamento della catalogazione dei beni culturali dai licei artistici.E non è troppo per chi ha il dovere di far conoscere il nostro patrimonio culturale?

  7. Mi augiro che sia in grado di portare avanti la contemporaneità, di cui si sa pochissimo.
    Bene il ricorso al passato, ma per un confronto e per andare avanti.
    io mi interesso della Light Art e vorrei che questo campo fosse più conosciuto

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