22 marzo 2010

Censura di precauzione. E l’Ogm-art di Eduardo Kaç non arriva a Bologna…

 

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72948
Ogm sì? Ogm no? Un dibattito che tiene banco su più tavoli, ultimamente, mobilitando scienziati, esperti di bioetica, fino a religiosi e politici, che finora non sono riusciti ad andare oltre il “principio di precauzione”, che è un po’ una riedizione gentile del popolare “nel dubbio, astenersi”.
Ma la questione degli Organismi Geneticamente Modificati arriva a toccare – paradossalmente – anche le arti visive. Accade a Bologna, nell’ambito del festival La Scienza in Piazza, appena conclusosi con un successo crescente, frutto di una indovinatissima formula che riesce a combinare con insuperabile equilibrio – artefice la Fondazione Golinelli – divulgazione scientifica, approfondimento tecnologico e creatività.
Nella mostra Antroposfera. Nuove forme della vita – uno dei clou del festival, che ora si trasferirà fino al 9 maggio presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna – faceva mostra di sé il cartello che leggete nella foto sopra. Oggetto? L’opera Natural history of the enigma, del brasiliano Eduardo Kaç, presente solo in foto a causa dei problemi con gli Ogm cui si accennava, che ne hanno impedito l’accesso in Italia. Di che si tratta? Di una pianta di Petunia, nel cui Dna l’artista ha inserito un proprio gene…

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[exibart]

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