07 giugno 2010

A Rivoli, con Andrea Bellini. Aria nuova e festa confermata (open air o indoor…)

 

di

Andrea Bellini
Abbiamo fatto un giro del castello col direttore Andrea Bellini. E se l’obiettivo era “sdrammatizzare” il museo, come racconta Andrea, si può ben dire che è stato raggiunto. Collezione permanente rivoluzionata e ariosa – merito di Beatrice Merz, altrettanto sorridente -, mostra di Vito acconci che, per le cure di Marcella Beccaria, mette a frutto un corpus importante di opere dell’artista (2 le nuove acquisizioni), anch’esse in collezione grazie allo sponsoring della Compagnia di San Paolo.
E se stasera dovesse ripetersi l’acquazzone di ieri, salterebbe la prima festa a castello? Manco per sogno! Abbiamo fatto un sopralluogo nella Manica Lunga, ancora memore dell’allestimento della mostra di Gianni Colombo. E quel che fino a qualche mese fa sarebbe stato impossibile (c’e il cartongesso, il pavimento non è lindo…) ora diventa un’occasione per un evento rough. Insomma, piano B pronto in pochi minuti e un Bellini molto sorridente. Che ci ha pure anticipato la sua prima mostra, a novembre proprio nella Manica Lunga: una retrospettiva del grandissimo John McCracken. Insomma, a proposito di meteo: il clima pare decisamente cambiato…

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6 Commenti

  1. Bhe l’intento di sdrammatizzare il museo mi sembra già molto positivo..bene anche Acconci, speriamo solo che non piombino nel giovanilismo di provinica con mostre di: vascellari, tadiello, trevisani, rubbi, di massimo, assael e ovviamente santo tolone insieme a giulio frigo. Che forse sono anche i più frizzanti ma che tendono a subire una storicizzazione precoce che ora lascia un po’ attoniti.

    Per quanto i giovani italiani siano incredibilmente sovrapponibili sul piano del linguaggio. La conversazione con il ragazzo di colore o la performance rimembrante il “fascismo che non ti aspetti” di dimassimo, potrebbero essere “soluzioni intelligenti” di rubbi. Alcuni vagiti formalisti di tolone suggestioni di trevisani. Vascellari integra barney e bock, mentre assael è sovrappobibile con tadiello. Immaginate uno spazio dove vengano amplificati i rumori dei cavi elettrici che passano sotto la piazza dell’evento. Un ‘arte povera attualizzata ai nostri giorni.Il titolo sarebbe Katchuca. Con riferimento alle aie siberiane, ovviamente nel progetto saranno coinvolti ingenieri.

  2. tutti sorridenti, tutti felici, con questo ‘facciamolo strano’, tanto per sdrammatizzare (forse perchè non si hanno idee)… ma lo sanno tutti che i due direttori non si sopportano e che la Beccaria non vedeva l’ora di fuggire da quell’incubo per la Civica di Modena

  3. Ecco ci voleva la festa per “sdrammatizzare”.
    Per sdrammatizzare il fatto che l’orchestrina suona mentre la nave sta affondando. Cota taglia i fondi, le fondazioni bancarie chiudono i rubinetti, mentre il suo (ex) capitano (minoli) è già scappato prima della catastrofe.
    A proposito, i due neodirettori si sono accorti che fa molto “cool” il djset all’opening… Proprio mentre la musica dance elettronica è in fase dil declino, vorrà dire qualcosa? E poi la sandretto li faceva già 10 anni fa i djset di xplosiva.

  4. chi ha vissuto il castello di rivoli dai suoi esordi sa perfettamente quanto questo sia un bel crollo, oltre che una bella caduta di stile.
    non ci sono soldi, non c’è più oliva a supportare la farsa, e veramente i due curatori, e lo sa il mondo intero, non si tollerano. a voi l’ardua sentenza.
    in quanto alla festa di ieri signori e signore la desolazione più assoluta. qualche giovane gallerista “torinese” a portare la borsa del direttore, un dj che sembrava appena uscito da un matrimonio neomelodico. artisti? nememno l’ombra. sappiamo che pochi artisti hanno ricevuto l’invito, del resto rivoli non si abbassa a vedere cosa succede in città.

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