28 luglio 2010

Dalla Cina con furore, sotto la Grande Muraglia la più grande personale di Laurina Paperina

 

di

Laurina Paperina - I eat you!
Dopo Israele e Francia, l’estate 2010 di Laurina Paperina continua in Cina con la sua più grande personale mai allestita. A Shanghai, negli spazi della centralissima 18Gallery, un’esposizione ripercorre con oltre 150 opere la recente produzione artistica della giovane artista trentina, affezionata collaboratrice – fra l’altro – di Exibart.onpaper.
In mostra non solo i suoi arcinoti disegni, immediati nel colpire con molotov d’ironia lo Star System globale, ma anche moltissime fotografie ritoccate e pungenti animazioni, tra le quali l’autodistruttiva How to kill Laurina Paperina. E poi, immancabili, le opere site specific, come le due tele di 12 metri quadri cadauna dipinte in loco, o l’altrettanto enorme pallone raffigurante un autoritratto dell’artista in veste di voracissimo, orripilante mostro (I eat you).
Infine, cavalcando l’animo plagiarista dei cinesi, non manca un tributo alle iconografie della loro terra, dal panda… sporcaccione a quello in tuta da operaio, fino a un Mao Zedong-pagliaccio che sbuca con estro da un pacco-sorpresa. Insomma, avanti pop! (duccio dogheria)


Dal 29 luglio al 12 settembre 2010
Bund18, 18 Zhongshan East Road (E1), 4F, Shanghai
Web:
artatbund18.com

[exibart]

234 Commenti

  1. ma da chi è raccomandata? me lo chiedo da quando è riuscita a vincere con due scarabocchi il concorso della ds…i suoi personaggi del mondo dell’arte sono di una banalità spaventosa, il nome è antipatico e non ho ancora capito cosa sappia fare…adesso espone pure around the world….come si chiama il papi?

  2. Sì, fondamentalmente esercizi facili facili, che vanno rispettati come pratica personale…

    Quello che è evidente è una forzatura di fondo, anche in questa stessa notizia…”la più grande personale..”…si gioca su una certa retorica. Forse un sistema gelatinoso e una certa perdita etica hanno invaso tutto. E contando poco l’arte dei margini importa poco di queste sfumature.

    E invece forse bisognerebbe recuperare una visione più sincera e lucida.
    Non si capisce questa notizia, questo interesse per laurina paperina. Qual’è lo scarto del suo lavoro? Cosa ci porta Laurina rispetto una tradizione satura e consolidata sul disegno cattivo, inquietante e divertente? Senza scomodare chissà chi, non sono forse i Simpson assolutamente più completi e più avanti?

    Da queste dinamiche forse è meglio prendere le distanze. E queste sfumature, queste notiziole estive sono i flebili sintomi di una pratica poco trasparente e deleteria per tutti, anche per exibart.

  3. i neo artisti pompati da papi mi fanno pensare al profumiere del mio paesello. Sulla vetrina c’è scritto in bella mostra: Paris, New York, Tokyo, Milano…

  4. mah..sono d’accordo…è un’autrice la cui opera alimenta i forti dubbi sulle capcità di molti artisti contemporanei…mi sembra poche idee, molte cose già viste, voler stupire con opere trite e ritrite…certo che se ci sono i galleristi, ci saranno anche i compratori…i veri polli.

  5. bravo bruce,

    i collezionisti sono quelli che potrebbero veramente fare qualcosa. E invece sono abituati a comprare abiti e arredare casa, e quindi tendono alla moda e all’artigianato di lusso…ma è sempre stato così; quanti collezionisti delusi per le promesse anni 90? ma ovviamente non si può dire…

    La cosa allucinate sono quei galleristi, anche di livello, che per non ammettere l’errore perseguitano nell’errore stesso…semmai unendo ad un sicuro beecroft, un giovane stuzzicante…il problema è che buoni giovani non devono essere stuzzicanti e rassicuranti…questi si devono formare e non compiacere. Ma sono costretti a compiacere subito, costretti a cristallizzare un lavoro non maturo…e la cosa è deleteria per tutti, in primis per gli stessi giovani artisti…

  6. Non conosco benissimo la storia di questa paperina ma trovo che il suo lavoro sia divertente e tutt’altro che autocelebrativo, anche se ormai pare che quella dell’auto-sarcasmo cominciando a diventare una moda da cavalcare…. ma a tutti voi vi trovo un po troppo acedelli e con sprazzi di invidia che spuntano qui e li.

  7. Ci sarà un motivo se all’estero alcuni artisti italiani (tra cui Paperina, Cagol e pochi altri) hanno successo e in italia meno. C’è da riflettere gente, una galleria o un museo investe soldi e nome nel promuovere gli artisti, quindi sicuramente ci penserà 10, 100, 1000 volte prima di far fare loro una mostra.
    Non penso che i commenti precedenti abbiano solo un fondo d’invidia, ma penso siano stati scritti da persone che probabilmente non vedono più in là del loro naso!
    L’italia è un covo di vipere, purtroppo: invece di sostenere gli artisti del nostro paese si è abituati a sputargli addosso.
    Dal canto mio posso solo dire, Brava Laurina!

  8. Ormai sono diversi gli artisti che per ottenere un certificato internazionale fanno mostre in scantinati esteri.
    Una mostra di 24 ore in un tugurio di Shanghai diventa “la più grande personale sotto la Grande Muraglia”. è roba per fare cascare qualche pollo nostrano.

  9. Francamente io non guardo estero, italiani, non italiani..

    Guardiamo invece il lavoro degli artisti rispetto la contemporaneità e la storia. Spesso si tratta di buoni artigiani rispetto un certo immaginario contemporaneo. Con un po’ di denaro e un po’ di tempo si possono fare mostre ovunque, il punto è il linguaggio.

  10. salve,
    sto leggendo perplesso alcuni messaggi.
    ma prima di scrivere non bisognerebbe informarsi?
    non mi pare proprio che la mostra sia in un tugurio, infatti se leggi il comunicato stampa della mostra c’è scritto che si trova nel famoso quartiere Bund di shanghai, il più In della città.
    Poi la mostra durerà fino alla fine di settembre, quindi le 24 ore di cui parli, pompa la pompa, non sono corrette.
    saluti,
    sandro

  11. artisti come paperina sono solo da ammirare: se fosse così facile esporre in tutto il mondo lo avrei fatto anche io. ma all’età di 45 anni suonati non ce l’ho fatta e per questo non esprimo la mia invidia, ma solo la mia ammirazione.
    è da anni che seguo i suoi lavori e di strada ne ha fatta parecchia, senza mai cavalcando mode del momento.
    paperina dipinge così ormai da più di dieci anni e se ora c’è la moda di dipingere con uno stile simile al suo, che colpa ne ha lei? anzi, secondo me lei potrebbe essere stata un precursore di tutti gli artistetti che circolano a milano o roma con la presunzione di essere chissà chi.

  12. Scantinato? 24 ore??? Mi sembra che nell’articolo ci sia scritto che dura fino al 12 settembre… e dalla foto non si direbbe uno scantinato, tutt’altro… ho cercato su internet, la galleria è un’estensione della parigina Magda Danyz, dunque un’importante galleria!
    Laurina Paperina è proprio brava, trovo anch’io allucinante che faccia importanti personali in Cina, Stati Uniti e quant’altro e in Italia nisba, nemmeno nel suo trentino, dove c’è un Mart e una Galleria Civica. Specialmente quest’ultima, fa personali di giovani artisti stranieri, e la ricchezza locale… zero! Brava Pape!

  13. Ma quale invidia??
    come cavolo fai a confrontare il lavoro di cagol con le vignette della Paperella!!
    si vede che di arte non capisci nulla!!
    guarda la qualità del lavoro, poetica, tecnica, profondità
    sembra una pessima copia dei Simpson
    qui l’arte non c’entra nulla
    ma andate a farvi un bagno che l’invidia non c’entra nulla!! e poi che galleria ?? sarà un’associazione culturale, dove vendono pure magliette con le barzellette di alvaro vitali
    e studiatevi la storia dell’arte IGNORANTI E BIFOLCHI!!!

  14. imbarazzante Paparina,
    galleria o no galleria, italia o estero che vuoi, guardando il lavoro di Laurina e giudicando solo il lavoro mi sembra piuttosto brutto

  15. annus orribilis in decade malefica
    decade malefica in stolto secolo
    secolo osceno ed avido
    grondante sangue e vacuo di promesse
    annus orribilis
    annus orribilis in decade malefica

  16. Lasciamo perdere chi soffre d’invidia, e chi considera i collezionisti e i galleristi di Laurina Paperina dei polli, certe cose non meritano nemmeno d’essere discusse. Più interessante è sottolineare come effettivamente un’artista così affermata all’estero, sia effettivamente poco considerata sul territorio locale: Verona, Trentino, Alto Adige… e dire che di luoghi deputati al contemporaneo mica ne mancano! Dopo la fuga dei cervelli…la fuga dei pennelli.

  17. grande galleria? personale in Cina, USA? ma avete visto che roba fa? Io gli vieterei di esporre in giro, sta sputanando l’immagine degli artisti italiani all’estero. Suo padre farebbe meglio a spendere i soldi in altro modo.

  18. Artista con una qualità enorme L’UMILTà , ci sono artisti che fanno la sagra della merda e si credono “grandi”
    brava Laura

  19. Laurina Paperina è molto giovane, è un 1980. Disegna così da 10 anni (dal 2000). Per fare un riferimento semplice South Park nasce nel 1997 e prima; i Simpson a fine anni 80 e prima. Ma le critiche a Paperina, essendo lei giovane, non possono che essere un bene per lei. Smettiamola con questo sentimentalismo tutto italiano, per il quale AMORE significa non criticare mai…esattamente come fanno le Mamme di mezza italia.. (c’è una bella ricerca di Andrea Ichino sugli effetti deleteri della famiglia sul sistema italia)

    Smettiamo di guardare “dove e come ” e concentriamoci solo sul lavoro di paperina. In questo modo facciamo un atto d’amore verso di lei. Paperina esprime le sue passioni-ossessioni da 10 anni, ma si tratta di una forma di ARTIGIANATO rispetto una tradizione consolidata del fumetto cattivo-malinconico-divertente. Rilevando questo forse Paperina sarà spinta ad andare oltre (ha 30 anni e non 75!) e migliorerà il suo lavoro rispetto la storia e la contemporaneità.

  20. certo che sei un pò ignorante. io sono qui a shanghai e la mostra l’ho vista, intanto prima leggi….se ti informi così chiassà come le guadi le opere! sarai troppo frustrato e invidioso…..tu fai le mostre al paesello, magari pagando, e ancora non ti vede nessuno?….

  21. il lavoro di paperina può piacere o meno. ma indubbiamente ha un buon curriculum, che confrontato con quello di altri artisti anche più grandi di lei, fa pensare che non sia tutta fortuna la sua. quindi complimenti a lei. mi permetto anche di dire che la maggior parte dei commenti sono solo spazzatura, critiche per nulla costruttive e con un fondo d’ignoranza.

  22. …ma veramente, restando in italia ci si iberna il cervello?
    siete scandalosi!
    sono sicuro che se paperina non fosse italiana ma di un altro continente, in questo forum nessuno avrebbe detto nulla, o anzi, molti avrebbero detto solo del bene.
    come dice rossi, lei è giovane e sicuramente ha ancora tanta strada da fare, ma a me pare che fino ad ora non se la stia cavando male, anzi.
    chi davvero segue l’arte internazionale (e non solo quella italiana) avrà capito che ora l’arte ha preso più strade. non c’è solo il concettuale per fortuna! ci sono tanti artisti anche più vecchi di paperina che usano un linguaggio fresco e diretto che spesso prendono spunti dai cartoni animati o dai fumetti, e mi pare ovvio dato che presumo lei sia cresciuta con quello.
    come i pop artisti infondo!
    dai ragazzi andate a giocare a bocce e non spaccate più le palle con le vostre ansie da finti concettuali. fatevi dei viaggi all’estero per scoprire cosa sta succedendo al di là del nostro paese! suvvia!

  23. Si va be ma i cinesi che dicono di questa paperina? Da quelle parti deve stare attenta perchè la papera è una pietanza prelibata e potrebbe essere servita come piatto del giorno, digerita e seguendo il processo della peristalzi la fine sapete bene quale è!…… ne vero nè.

  24. ok, paperina ha un bel curriculum ma la domanda è: per meriti artistici o per i meriti della papi fondation?
    Non mi sembra una domanda tanto scandalosa.

  25. Smettiamola di guardare dove, come e curriculum..guardiamo il lavoro. Il lavoro è una rispettabile forma di artigianato rispetto una certa estetica (anche concettuale se vogliamo) legata ad un certo immaginario fumettistico che anticipa di molto il lavoro di laurina paperina: simpson, south park..ma anche murakami con esiti molto più forti ed efficaci (per chi piace) (per esempio la sala di murakami alla tate per pop life era la quinta essenza di questo mondo- paperina ripercorre questa tradizione strapercorsa).

    Paperina può anche piacere. Però a mio parere il contemporaneo dovrebbe andare oltre, anche con il pericolo di sfracellarsi. Soprattutto una ragazza di 30 anni dovrebbe andare oltre, e non adagiarsi in questi immaginari ruffiani e rassicuranti. Ripeto, meglio gli esiti più forti di murakami, o lo sviluppo narrativo di simpson o southpark…ma anche centinaia di fumetti…questa pittura cattivo-adolescienziale non è più sufficiente nel 2010..certo è rispettabile e può piacere…ma forse per i cartoni animati o per decorare astucci e cartelle….

  26. Per ordine:
    1-Che tristezza l’invidia che affligge molti artisti italiani: invece di gioire dei successi di una connazionale, il fegato rode e si cede al movimento dell’”invidismo”.
    2- Di che “papi” si parla?! Non mi risulta che Laurina Paperina abbia particolari sponsor e conoscenze (se sì, si facciano i nomi e i cognomi), ma, anche li avesse, non vedo come possano influenzare il suo mercato in modo internazionale, dalla Cina agli Stati Uniti
    3-Chi accusa Laurina Paperina di scoppiazzare i Simpson è intelligente come chi dovesse accusare Cagol di copiare i fari delle discoteche, o Cattelan di copiare la satira in genere, o Duchamp di essere un cialtrone.
    4-Il pop può piacere o non piacere, come il concettuale o qualsiasi altra neo-tendenza.
    5-Questo spettegolare (ma anche questo è il pop!: l’importante è che se ne parli…) ricorda una simile polemica che ha interessato l’artista quando, l’anno scorso, è stata eletta “Personaggio trentino dell’anno”. I commenti li trovate qui: http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/dettaglio/personaggio-dell-anno-ha-vinto-laurina-paperina/1561227

  27. Invidie a parte, inclusi i commenti fuori luogo su possibili genitori benestanti, secondo me questo tipo di immaginario, nell’arte contemporanea, è già fortemente storicizzato e ha perso sicuramente la carica eversiva iniziale.
    In altri settori funziona ancora, date un occhio alla 14esima serie di South Park dove il lato grottesco e graffiante ha subito una forte iniezione di surrealismo quasi dada.
    Ecco, direi che ci sono delle tendenze in arte che ammuffiscono prima d’altre..e che continuano sotto altre forme, in altri settori.
    Se Paperina ha trovato comunque una critica e dei collezionisti che hanno creduto nella validità del suo lavoro, tanto meglio.
    I fattori per cui uno riesce ad avere dei successi professionali in questo campo sono talmente complessi che non si possono di certo ridurre alla fortuna o al sostegno economico esterno.

  28. lucarossi ha ragione:”questa pittura cattivo-adolescienziale non è più sufficiente nel 2010..può piacere…ma forse per i cartoni animati o per decorare astucci e cartelle”.
    e basta col parlare di invidia, ma a chi??? a laurina paperina? se si deve invidiare allora meglio murakami!

  29. @Patty: cagol e paperina sviluppano una forma di artigianato dell’arte contemporanea, cioè giocano su alcuni codici già assimilati. Cattelan e Duchamp hanno comunque innovato il linguaggio creando loro alcuni codici (cattelan non fa semplice satira o butade provocatorie ma definisce sempre una certa atmosfera intorno all’opera, certo riprendendo codici pop, ma arricchendoli).

    Il fatto che laurina paperina tenga mostre in giro per il mondo o venda molte sue opere non sono dati rilevanti. La lettura di una artista di 30 anni che si occupa di arte contemporanea parte solo ed UNICAMENTE dall’analisi dei contenuti, dall’analisi del lavoro.

  30. MI avete fatto perdere un sacco di tempo, prima per leggere i vs. commenti, poi per andare a vedere chi è questa Paperina, e poi per vedere come sempre e solo i cinesi si accattano i disegni fatti mentre si sta al telefono.

  31. il papi qua, il papi la, il papi su e gna gna gnà. mi fate ridere! smettiamola con questa cosa che se un artista ha successo oltre confine deve essere sfondato di soldi! siete ridicoli! gli artisti pieni di soldi sono ben altri…e se volete faccio anche i nomi!
    e comunque con i soldi potrai fare qualcosa in Italia, ma all’estero non funziona come da noi.

  32. Luca Rossi, in ogni caso, non c’è dubbio,sei TU il vero parassita del sistema !
    .. Ma per te fare i commenti è una specie di dopolavoro ?
    ..deve essere veramente una grande soddisfazione sparare sentenze … come fai 🙂
    Abbracci

  33. @Charlie: non mi sembra di sparare sentenze, ma di affrontare semplicemente i contenuti. E su questi nessuno, e neanche tu, siete in grado di controargomentrare.

  34. Luca Rossi, chi ha una vita reale non ha tempo di argomentare con te! E’ assolutamente inutile.
    La tua auto-referenzialità non ha basi, quindi i Tuoi giudizi non anno NESSUN valore, ne in positivo ne i negativo,

    ….sono semplicemente il nulla 🙂

    e Ti prego di non affannarTi nella riposta,
    è una routine così noiosa.

    buon ferragosto a tutti.

  35. … Duccio Dogheria, vicino di casa di Laurina, ha confezionato una speed news degna del ventennio 🙂 ridicola !
    .. capisco la notizia, ma quest’enfasi è assolutamente fuori luogo !!!
    Paperina è una giovane che si da molto da fare… e speriamo che fra una decina d’anni potrà ancora permettersi di fare l’artista giramondo. Ma molto probabilmente il suo futuro prossimo sarà fare il professore di disegno all’Istituto d’Arte di Rovereto.
    E in questo non ci sarà nulla di male.

  36. grazie al cielo l’arte non è solo fatta artisti psyco finti concettuali.
    a me Paperina piace tantissimo proprio perchè non gliene frega nulla di esprimere chissà quale concetto profondo di vita nelle sue opere: già ce ne sono a centinaia di “artistoni concettualoni”, ogni tanto è sollevante vedere che ci sono artisti che prendono l’arte da un altro punto di vista. brava Laurina!

  37. suvvia… non è cacca.
    ho pensato a lungo.
    chi siamo noi per giudicare?
    la questione è una: l’arte è valida se propone qualcosa di nuovo?
    se è così laurina non è una grande artista, e nemmeno media.
    se invece l’arte è valida quando emoziona, quando fa riflettere, accresce il nostro essere..
    allora laurina è un’artista per qualcuno e per qualcun’altro no. ma se i suoi lavori sono genuini, sinceri, veri… non sono cacca.
    la cacca è quella che alcuni propongono avendo mire di guadagno, di notorietà… a volte seguendo spudoratamente le mode per ritagliarsi un posticino o, peggio, un gran posto nel mondo dei poveri creduloni.

  38. e smettetela di pensare che chi espone in cina è migliore di chi espone in italia… magari ha solo più conoscenze. la bravura non si misura assolutamente dalla distanza, nè dai luoghi più o meno importanti in cui gli artisti espongono.
    la bravura si misura esclusivamente dalle opere.
    se un opera buona rimane sotto un letto e un’opera pessima viene esposta al MOMA, l’opera buona rimane quella sotto al letto e l’opera esposta a NY rimane pessima, anche se la maggior parte delle persone si fa infinocchiare.

  39. @Charlie: dal tuo astio percepisco invece che i miei giudizi hanno grande valore, anche al di la’ delle mie aspettative. Ma non perché io sia migliore, ma perché leggo onestamente quello che accade. Paperina e’ una buona artigiana rispetto un immaginario strapercorso e rassicurante. Non ci sono scarti linguistici; anche perché questi scarti sono difficili. Per farli bisogna avere coraggio, essere pronti a cadere, mettersi in pericolo. E invece, paradossalmente , i più giovani sono quelli più precarizzati da un paese per vecchi (non solo l’Italia). E poi c’è questa ostinazione narcisistica nel fare gli artisti, cosa assolutamente anacronistica.

  40. Caro Lorenzo Dellai,
    Laurina Paperina insegnante di disegno?! Secondo me sei un artista mancato, finito a fare l’insegnante di disegno in una scuola media. E ti rode. Non capisco tanto astio, tanta invidia per una giovane artista italiana che, come poche altre, riesce ad avere successo oltre confine. La solita italietta di serie b,,,

    PS da quello che mi rusulta Laurina Paperina insegna già disegno, e non se ne vergogna!

  41. Chi se la tira è in assoluto chi è contro la paperina. i nomi se sanno..
    la pape lavora tantissimo in tutto il mondo voi invece poverini sbavate per fare una mostra in “città” muovete il culo dal vostro mondo…piccolo piccolo……………………………………………………….

  42. salve a tutti,
    mi permetto di rispondere ad alcuni commenti:
    x piero (sopra): ma chi l’ha mai detto che esporre in cina è meglio che in italia? per un artista penso sia importantissimo – se non fondamentale – non rimanere in italia e far girare il proprio lavoro anche all’estero.
    x piero (sotto): sono d’accordo e per me Paperina è brava. se per altri non lo è, è giusto così, perchè non tutti abbiamo lo stesso gusto e non tutti pensiamo alla stessa maniera.
    x criss: meglio disegni fatti al telefono che robaccia copiata e spacciata per opere d’arte. e comunque sarebbe il caso di smettarla con questi messaggi inutili.
    x amateur trentino: da quello che ho saputo, Paperina non ha nessuna papi foundation, anzi…
    x federico il realista: la penso esattamente come te. se Laurina si chiamasse CIBIRIBìKodak e con origini non italiane qui nessuno avrebbe detto “ah!”.
    x dellai: hai ragione, la news è un attimino esagerata “la sua piu grande personale mai allestita” mi sembra un pò esagerata in effetti. per il suo futuro posto di lavoro alla scuola d’arte, e che ne sai tu? a parte che l’80%degli artisti lo fa come primo lavoro, ma non capisco queste visioni da maga magò.
    x luca rossi: concordo su alcune cose, ad esempio che Laurina è ancora molto giovane e che ha ancora molta strada di fronte a lei. però è giusto anche dirle BRAVA se riesce a uscire dall’Italia ed esportare il suo lavoro. Anche questo fa crescere un artista, non credi?

  43. Mi accodo a difendere Laurina Paperina, artista che non ho il piacere di conoscere ma che stimo moltissimo. Che sia “la sua più grande personale mai allestita” lo dice chi scrive il pezzo: perché non credergli a priori? Mica si parla di merito, ma solo di misure, di numero di opere esposte. Certo, fa spece che ciò avvenga in Cina, e non Italia, magari nella nuova galleria civica, ad esempio, ma questo è un altro discorso.
    Sui giudizi sullo stile di Laurina non entro nel merito: de gustibus… mi sembra ingeneroso dire però che scopiazza di qua e di là, lei semplicemente ricicla il trash contemporaneo, fa il verso agli artisti, come vediamo su tutti i numeri di Exibart on paper. Ma la migliore risposta sono le sue numerose mostre, personali e collettive, in Italia e all’estero, che ogni pittorucolo invidioso certamente si scorda. E la sua simpatia, ironia, che ci seppellisce. A proposito, quando una personale a Genova???

  44. Personalmente non mi piacciono i lavori di Laurina Paperina. Li trovo di un pop troppo limitato nel tempo. Per esempio, dubito che fra 20 anni qualcuno riesca a riconoscere molti dei suoi soggetti, mentre se osasse approfondire di più facendo chessò la parodia di celebri dipinti del passato di personaggi storici ecc il suo lavoro durerebbe indubbiamente nel tempo. In ogni caso se un artista italiana -che mi piaccia o, come in questo caso, assolutamente no- ha successo oltre confine non posso che essere contento e rallegrarmi. Se un’azienda italiana apre una filiale a Pechino tutti ad applaudire, se un’artista, per giunta giovane e donna, fa una grande personale a Shangai, tutti a darle contro. Che miseria e soprattutto che invidia!

  45. Laurina Paperina. Non la conoscevo (nel senso che non conoscevo le sue opere); cerco nel web… non stimola grande interesse in me, concludo (ma così, superficialmente). Ad ogni modo, due pagine di commentario!: se ne sono spese di parole su Laurina Paperina. Bene, significa che qualcosa, costei, produce; foss’anche “solo” una prolissa (proficua?) discussione su Exibart (come altrove, immagino). La, per alcuni, “scarsa qualità artistica delle sue opere” fa discutere?, ben venga, dunque, la scarsa qualità.
    Ma concentriamoci sull’effetto prodotto da Paperina: il “commentario in calce”. Interessante, mi pare, è lo sterile affannarsi a concedere o non concedere valore artistico a questi lavori. C’e chi dice “sì”, c’è chi dice “no”; apparentemente sembrano posizioni in dialogo, ma partendo ciascuna da assunti diversi (se non opposti) non si da mai appianamento. Si noti che nessuno (o quasi) di coloro che s’affannano nell’applicare o meno il termine “arte” fornisce una definizione di tale concetto; è probabile, dunque, che le divergenze nascano anzitutto per il fatto che ogni commentatore prende le mosse da un’idea di arte del tutto idiosincratica. Faccio presente che gli atteggiamente idiosincratici in ambito linguistico mi hanno sempre divertito: se il linguaggio serve per comunicare quale utilità vi può essere nell’utilizzarne i termini secondo una semantica tutta personale? In certi ambiti (sarebbe curioso studiarne le ragioni) vi è una elevata propensione dei parlanti a utilizzare il linguaggio in modo normativo, anziché descrittivo; in ambito artistico, per es., questa propensione è fortissima: nessuno si sforza di individuare un minimo comun denomitatore ontologico istituzionale, un fattore definiente lo statuto di opera d’arte che si possa applicare a ogni opera d’arte in quanto tale, e che per questo la possa definire come opera d’arte, che sia proprio della cultura alla quale tutti noi apparteniamo; piuttosto, ciascuno, cerca di imporre (in modo più o meno consapevole) quella che egli vorrebbe fosse l'”artisticità”. Mi perdoni Lucarossi se lo cito a modello di questo atteggiamento idiosincratico; lo faccio perché ho, invero, di lui buona stima, come pensatore e come artista. Bene, spesso Lucarossi fa riferimento all’innovazione linguistica come metro di giudizio delle opere di cui parla, tanto da arrivare a considerare questo carattere non solo come parametro di valutazione della qualità di un’opera d’arte ma addiritura come ontologicamente fondativo d’artisticità; questa tuttavia è solo la sua personale idea, del tutto rispettabile, ma quanto interessante?, soprattutto allorché non egli spiega le ragioni per le quali tale ricerca linguistica dovrebbe fungere da dirimente tra artisticità e artigianato (secondo il dualismo lucarossiano). Sarebbe come se, una mattina, io mi svegliassi e decidessi che, da ora in avanti, per me, “automobile” (una parola a caso) è un mammifero giallo piumato, piuttosto che un metallo di color oro buon conduttore termico: che senso avrebbe un atteggiamento simile?
    Prima di dire “questo è arte”, “questo non è arte”, sarebbe forse il caso di individuare il significato istituzionale del termine, un significato culturalmente condiviso – che se un termine occorre in una lingua, un significato condiviso dovrà pure avercelo, diversamente sarebbe un segno semanticamente vuoto e dunque privo di utilità. Oppure, se proprio si vuol normare, fornire la propria concezione di arte e le ragioni per le quali tale concezione dovrebbe essere quella da applicare legittimamente.

  46. @Arti(s)fizio: io eviterei di muovere l’acqua sul fondo per arrivare a dire che tutto va bene. Tutto non va bene. O meglio, ci vogliono alcuni punti di riferimento: l’arte contemporanea deve vivere su tensioni ed urgenze inedite, se no è solo un grande inganno (scusa per vendere opere e legittimare stipendi). Se questa tensione non c’è, si tratta di cosa RISPETTABILISSIMA, ma stiamo parlando di ARTIGIANATO dell’arte contemporanea. Molto semplice.

    Anche quella che possiamo considerare la “migliore” arte contemporanea proposta in italia, vive oggi un pesante affaticamento linguistico. E non potrebbe essere altrimenti vista la saturazione e la sovrapproduzione che ha innescato il 1900. Poi in italia gli artisti vivono tra precarietà, nonni genitori foundation (che rende molli) ed esterofilia. Quindi il problema del linguaggio, evidente a livello internazionale, da noi diventa ancora più pesante e finiamo per proporre solo dei buoni standard, scopiazzati dal mainstream internazionale. Quando va meglio, attualizziamo l’arte povera e focalizziamo su alcuni valori consolidati nel 900: chi c’era ad art basel nei progetti speciali?:

    Assael e Tadiello. La prima declina un certo poverismo il secondo, da presupposti similari, si focalizza su ricerche ruffiane e rassicuranti, pensiamo a Nicolai.

    Il problema è ostico, e non si può dire che il re è nudo. Il sistema tende a ignorare il re nudo. Perchè se no rischia di finire il giochino. Mentre invece sarebbe più saggio affrontare il problema, soprattutto in italia dove strutture e sensibilità meno strutturate potrebbero lasciare maggiori spazi di manovra.

  47. Anche a me piace molto il lavoro di Laurina Paperina, altro che scopiazzare, ha uno stile inconfondibile, mastica il trash della nostra civiltà e ce lo sputa in faccia con strabiliante ironia. Più che stupirmi del fatto che esponga in Cina, mi stupisco dell’ancor poca visibilità che gode qui in Italia e il silenzio dei musei della sua zona (Mart, Galleria Civica, Museion). Complimenti a lei e a tutti gli artisti italiani che hanno successo oltre frontiera!!!

  48. Altro che poco conosciuta! Se Laurina Paperina fosse un’invenzione calata dall’alto non ci sarebbero certo tutte queste chiacchiere attorno a lei!, e per una notizia speednews di poche righe! Manco avessero fatto un editoriale su Exibart on paper o un sondaggio pro-contro sulla homepage del sito!!! Il suo stile è troppo pop per i miei gusti, però devo ammettere che è una delle giovani artiste di cui si parla di più, nel bene e nel male

  49. @Lucarossi. Cito: “l’arte contemporanea deve vivere su tensioni ed urgenze inedite, se no è solo un grande inganno (scusa per vendere opere e legittimare stipendi). Se questa tensione non c’è, si tratta di cosa RISPETTABILISSIMA, ma stiamo parlando di ARTIGIANATO dell’arte contemporanea”. E’ esattamente questa l’idiosincrasia cui accennavo in precedenza. Che l’essenza dell’arte contemporanea stia in queste non meglio definite “tensioni ed urgenze inedite” è un’idea del tutto personale, per nulla istituzionale – tanto che, difatti, istituzionalmente molte opere ricevono lo statuto di “arte” indipendentemente dai parametri ontologici cui fai riferimento. La stessa concezione per cui l’artigianato si configura come un grado qualitativamente inferiore dell’arte non trova riscontro a livello istituzionale, ma pare piuttosto (spero non ti offenderai) riflettere un’idea d’arte decisamente popolana. Detto ciò, emerge chiaramente il carattere normativo della tua prospettiva; carattere che, del resto, è ben evidenziato dalla presenza di quel “deve” nella tua affermazione (“l’arte contemporanea deve vivere…”). Quello che vorrei capire, dunque, sono le ragioni (tue) per le quali l’arte deve o dovrebbe essere qualcosa di diverso da ciò che è: se arte è X, per quale motivo dovrebbe essere Y?, e cosa ti spinge a volere che sia Y? Io stesso potrei desiderare che arte sia, per dire una cosa a caso, tutto ciò che ha forma quadrata e contiene del colore rosso; ma qualcuno potrebbe, a ragione, domandarmi perché chiamare “arte” qualcosa che arte non è, quali interessi o quali sensate motivazioni io abbia, in fin dei conti potrei benissimo coniare un nuovo termine e utilizzarlo per definire l’insieme di “tutto ciò che ha forma quadrata e contiene del colore rosso”. Il tuo riferimento costante alla ricerca linguistica è da me condiviso, ma non vedo perché impiegarlo come fondativo d’identità artistica, laddove di fatto non lo è (sia chiaro, non è una polemica sterile, vorrei davvero capirlo); tra l’altro, anche come parametro di valutazione qualitativa, non ne farei un’ossessione tale per cui si rischia di ridurlo a “fine in sé” (anziché mezzo) di ogni lavoro: se territori linguistici abbondantemente battutti possono ancora dare risultati interessanti perché non percorrerli?

  50. Caro Ori(fizio). Secondo te l’arte ha il compito di fare passare la noia agli scrittori falliti?
    Avere due pagine su exibart non vuole dire essere un’artista, ma significa che hai due o tre parenti affezionati.

  51. ma sì, dai creiamo un mito…grandissimi…propongo di continuare a parlarne ancora per diversi mesi. Dopodichè vi invito a cliccare “stampa” e stamparvi tutta la conversazione di anonimi che discutono di laurina paperina e non solo.

    Io rimango della mia opinione, Paperina ci propina semplicemente un linguaggio visto e stravisto, assimilato e quindi assolutamente rassicurante, colorato e decorativo. Una forma di artigianato, ottimo per astucci e cartelle (e lo dico con rispetto, sarebbe fantastico se veramente si impegnasse in astucci e cartelle, forse sarebbe un lavoro migliore e più forte). Se vogliamo il trash prendiamo paul mccarty, bock o anche solo una bella puntata dei Simpson.

    In ogni caso questi forum andrebbero tradotti in più lingue esprimono benissimo lo stato della critica d’arte in italia.

    Però mi raccomando continuiamo, così da avere un bel papiro stampato a natale. Grazie.

  52. @bifidusregularis. Ahaha Ori(fizio) non è male; ma con un poco di impegno aggiuntivo avresti potuto pensare a un più complesso Ori(vizio). Peccato, sarà per la prossima volta…

  53. caro luca rossi,
    ci hai fatto capire perfettamente i tuoi pensieri in merito all’arte, (dopo tutti i tuoi innumerevoli interventi su tutte, o quasi, le speed di exibart): quindi ora potresti anche smetterla di tartassarci le palle con i tuoi personalissimi quaqquaraquà (per stare in tema di papere).
    ciao e grazie!
    nando

    p.s. complimenti a laurina

  54. Laurina Paperina è solo da ammirare.
    è una delle poche artiste che non ha alle spalle “persone potenti” che l’hanno spinta a destra e a manca! quelli che dicono il contrario danno solo fiato alla bocca!

  55. @Artifizio: mi fa piacere la tua attenzione. Io credo che la lettura di un ‘opera, o di quello che vuoi, possa sempre essere oggettiva rispetto la biografia dell’autore e la storia. Poi il bello dell’arte e dell’artigianato è che si può fare tutto e ok. Ma questo non significa che tutto sia sullo stesso piano.

    Anzi, credo che molti giovani artisti perdano delle opportunità; preferiscano adagiarsi o perdersi in ossessioni e feticismi personali; tutto rispettabile e lecito; ma ci vuole consapevolezza, e soprattutto non è ammissibile un manipolo di operatori che ci prendono in giro…fondamentalmente per legittimare un mercato e delle mostre dove gli artisti e le opere sono accessori secondari per giustificare il compenso del curatore o quello della giuria…nel migliore dei casi si ripete il medesimo format standard ed “interessante”.

    L’italia vive specificità tremende ma anche uniche. All’estero c’è più serenità, gli operatori non sono cresciuti in contesti formativi traumatici e avversi al contemporaneo. Ci sono anche meno strutture e dinamiche consolidate e quindi maggiore spazio di manovra; o anche solo maggiore deserto, pericolo fertile.

  56. Caro Lucarossi, Laurina Paperina si muove tra arte e artigianato. Mbè? Murakami non fa altrettanto? E, per citare un conterraneo della Paperina, Depero non faceva anche vilissimi cuscini e panciotti? E tutti quegli artisti che lavorano per Sottsass, Mendini, Swatch? Cari miei non esiste solo il concettuale, per fortuna! C’è anche gente –collezionisti, musei- che ha voglia di appendere nelle proprie parete qualcosa di divertente, colorato e ironico, non la solita trave di cemento, il solito ghirigliglio di metallo lucido che fa molto concettual-schic… Può piacere o non piacere, ma è così. Uscire dal grigiore e dall’autoflagellazione ogni tanto fa bene puire a voi.

  57. Brava Paperina! Alla faccia dei tuoi detrattori, il susseguirsi delle tue mostre è la migiore risposta alle loro critiche dettate dall’invidia. Capisco i gusti, ma quando si filosofeggia maldestramente cercando di convincere che la tua non è arte si fa un po’ la figura dei polli. Speriamo che Laurina Paperina dedichi a questa discussione il suo prossimo disegno per Exibart!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  58. effettivamente “questo manipolo di operatori che ci prendono in giro…fondamentalmente per legittimare un mercato e delle mostre dove gli artisti e le opere sono accessori secondari”.
    In molti sono stufi di leggere pomposi testi critici che sono delle emerite cacchiate.

    come esempio: Flash Art luglio 2010 pag. 57, Daniela Zangrando su Alberto Tadiello.

    Un testo degno dei romanzetti Harmony.

    “Alzo istintivamento lo sguardo. Lui è li. Trattengo il respiro. Sa della mia presenza.

    E’ una bestia. Nient’altro che una bestia.”

    “Se lo si fiuta da lontano, meglio girare a largo o cambiare strada.

    La lingua ruvida e dura, cosparsa di aculei rivolti all’indietro e in grado di lacerare la pelle.”

    “Nonostante la paura, mi scuote l’ebrezza di tenergli testa, di non lasciare il campo.

    Le labbra si sfregano un po’ convulse, su e giu, attratte.

    Scordo la prudenza, calpesto il buon senso.
    Lui rimane li, attende.

    Intravedo il suo addome muoversi.
    Respira lento.

    Conto i passi che ci separano. Gli lancio un’occhiata. accettera’ la sfida”

    Non avevo voglia di copiare tutto, ma la Zangrando qui era davvero arrapata.

    (opera di Alberto Tadiello LK100A, 2010. barre e lamiere di ferro, dadi, bulloni, cavi d’acciaio, tubi, compressori, clacson pneumatico)

    Testo I M B A R A Z Z A N T E, specialmente per la Zangrando che scrive tali scempiaggini e indirettamente anche per Tadiello.

    Giancarlo Politi che stai a fa??????
    Lo vogliamo chiamare testo critico, compito in classe, o crisi post adolescenziale?

    Ho capito che c’e’ la disoccupazione, ma ormai fanno i curatori invece di scrivere i romanzetti Harmony!

  59. a me sinceramente maurina paperoga non piace, da quando ad artefiera avrà speso 5000 euro per comprarsi un’ ape piaggio e ribaltarla, questa come estetica non sarebbe nemmeno male solo che non è capace, è una triste imitazione di murakami senza un decimo della sua abilità

  60. meglio per lei se lorena perainvena ha il padre che le compra un’ape piaggio al mese da sfasciare, il punto è che quei disegnuzzi fanno cagare.. sembrano quelli del laboratorio caccardi

  61. Caro nando ,capisco il tuo disappunto. Purtroppo si continua a parlare di giovani artisti in termini di curriculum, numero di mostre, ecc. E invece sarebbe interessante resettare questi dati, e leggere onestamente il lavoro e il percorso di un artista. Questo come atto d’amore. Quì in italia non riusciamo ad uscire da un visione morbosa e matrigna di famiglia: sembra che “amore” sia sempre dire:

    “Brava mia Paperina, sei stata brava, e la mamma è felice”.

    Invece “amore” significa anche esprime giudizi sinceri, per quanto amari. C’è una bel libro di Andrea Ichino che dice come lo sviluppo dell’italia sia influenzato negativamente da un certo concetto “morboso” di famiglia.

  62. a h a h a h a h che branco di cialtroni che siete, seduti sulla vostra sediolina a scervellarvi su cosa poter scrivere.
    a h a h a h a h a fate ridere i polli, le papere e le paperine! annatevene a piarvi un po di sole sul zuccone!
    paperina for president forever and ever

  63. @paolapaoletta:

    eh no. Murakami nasce nel 1962, sviluppa ed esagera la cultura flat tipica del giappone e dei manga. Paperina nasce a Trento nel 1980 e quando aveva 5-6 anni nascono i Simpson e South Park, mentre Murakami aveva già 20 anni e sviluppava già il suo lavoro. Murakami ha fatto una multinazionale che produce video e gadgets, ha estremizzato intelligentemente alcuni presupposti (ed è per questo che sarebbe più interessante fare astucci e cartelle, ma lui lo ha fatto in tempi non sospetti). Quindi potremo definire Paperina una buona ed appassionata artigiana dell’arte contemporanea. E questa può essere una definizione migliore e meno pretenziosa che essere “artista”, semmai un garuttino (la Zangrando e Tadiello erano entrambi compagni nel corso di Garutti a Brera).

    E poi,in generale questo “POP TRASH Divertente” ha veramente stancato, esattamente come il concettualismo pretenzioso e vuoto (quello che stanno cercando di fare con Tadiello, per esempio).

    Il POP fa presa sul pubblico e quindi è una strada percorsa in tutti i sensi a partire da Warhol (murakami, cattelan, hirst,e moltissimi artisti nati negli anni 90).

    Non si tratta di abbandonare il POP e il popolo, ma forse definire soluzioni più raccolte e autentiche, e quasi totalmente “personali”. Yes medio xxx ,recentemente a Palazzo Vecchio, è stato un esempio in questo senso.

  64. Beh caro mio se in un artista non guardo il curriculum espositivo non saprei prorio cosa guardare, a parte le opere, naturalmente… I tuoi mi sembrano discorsi da pittore della domenica, anche il tuo mazzo di fiori ha molto più sentimento di un disegnino della Laurina Paperina, non è che sia certo un capolavoro… E poi, la differenza tra arte e artigianato pensa sia stata superata oltre un secolo fa dalle avanguardie storiche, futuristi in testa. Se Laurina Paperina fa anche illustrazioni e collabora con designer e industrie non vedo nulla di strano, se non un attestato che il suo stile è un qualcosa di assolutamente contemporaneo e che riscuote interesse a livello globale. Accusarla di copiare dai Simpson è come accusare Marinetti di aver copiato dagli scienziati d’inizio Novecento: comune sensibilità, espressione diversa. Piaccia o non piaccia. Non so francamente il valore delle opere di Paperina, ma sono sicuramente un ottimo investimento, appunto perché di interesse (e iconografia, e capacità di lettura) globale. Appunto come i Simpson.

  65. @lucaroiisssi. Cito: “Io credo che la lettura di un’opera, o di quello che vuoi, possa sempre essere oggettiva rispetto la biografia dell’autore e la storia. Poi il bello dell’arte e dell’artigianato è che si può fare tutto e ok. Ma questo non significa che tutto sia sullo stesso piano”. Non so se ho ben capito: se ciò che affermi è che tutto può essere arte concordo con te (figuriamoci, se lo può essere uno scolabottiglie…); ciò non significa, tuttavia, che possa esserlo a qualunque costo (sotto qualunque condizione). E qui veniamo al punto, se accettiamo che tutto possa essere arte la dirimente non starà in una qualche proprietà fisica dell'”oggetto” – come alcune teorie estetiche intratestuali ancora affermano – ma in qualcosa d’altro; in cosa? La questione è complessa, impossibile da affrontare seriamente nello spazio di qualche commento in calce; quello che posso suggerire è di provare a concepire l’artisticità come una MODALITA’ D’USO DEI TESTI. Concettuale (per stare nella contemporaneità), per es., è una modalità d’uso; modalità che attribuisce valore semantico al reale. Tuttavia, nella nostra cultura, molti testi sono concettuali pur non essendo considerati opere d’arte: un quotidiano non è un testo concettuale, forse?, e non lo è una circolare ministeriale? Bene, bisogna allora cominciare a ipotizzare che esistano diverse modalità d’impiego concettuale dei testi; modalità rette da legalità differenti. Quando ci rapportiamo a un qualsiasi tipo di linguaggio, in ambito quotidiano quello che siamo TENUTI a fare è RECUPERARE IL SIGNIFICATO CHE L’EMITTENTE HA INSERITO NEL TESTO (non è detto che ci si riesca, ma è ciò che ognuno di noi si sforza di fare), ciò significa che “normalmente” l’autore di un testo ne è proprietario epistemico (o, se vogliamo, semantico); in ambito artistico, attenzione!, quando ci relazioniamo a un testo (= un’opera) ciò con cui siamo TENUTI a “fare i conti” è UNICAMENTE LA REALTA’ DELL’OPERA, è quella che dobbiamo significare utilizzando i paradigmi epistemici (psicologico, filosofico ecc.) che ci sono culturalmente concessi, al di là delle intenzioni dell’artista insomma. Gli artisti più avvertiti sono ben consci che è questa modalità relazionale a fare di un’opera “opera d’arte”, ch’essi sono i proprietari materiali dell’opera che creano ma non ne sono i proprietari epistemici; ed è per questo che Bunuel intervistato sul significato dei sui film può permettersi – senza che la sua opera perda valore artistico, anzi… – di rispondere “non so che significhino”. Disse bene De Dominicis quando affermò che “è il pubblico ad esporsi all’arte, non viceversa”. E’ proprio così, ciò che fa di un testo qualsiasi un’opera d’arte è il fatto che essa venga resa disponibile ad essere semanticamente “riempita” dal fruitore in modo soggettivo (che non significa “arbitrario”, giacché le caratteristiche dell’opera vanno prese in considerazione). Per questa ragione, per concludere, quando affermi l’oggettività nell’interpretazione dell’opera sbagli (se ciò che ho capito è ciò che affermi, ovviamente), perché finisci col ridurre il linguaggio artistico a un linguaggio qualsiasi, quotidiano, non artistico.

  66. Scrivendo e scrivendo mi accorgo solo ora di essere andato un tantino fuori tema; ma si sa, il vento del logos può giocare brutti scherzi… Tornando dunque a Laurina Paperina, e tenuto ovviamente conto di ciò che s’è detto, io cerco di interessarmi della verità delle sue opere piuttosto che alle sue intenzioni. La qualità dell’opera d’arte, infatti, non si risolve nell’intentio auctoris; ciò che conta, soprattutto, è l’intentio culturae e l’intentio lectoris: un’opera può risultare artisticamente interessante sotto una certa cultura e in un certo periodo storico e non in altri contesti spazio/temporali; può risultare interessante per un fruitore e non per un altro – farei molta attenzione a criticare le opere secondo la dicotomia bello/brutto (di qualità/non di qualità), giacché potrebbe facilmente essere che la scarsa qualità risieda invero nei nostri limiti intellettuali, potrebbe essere che non si possiedano sufficienti strumenti epistemici per cogliere la “materia” (filosofica, psicologica, sociologica ecc.) che magari in un’opera è presente. Il lavoro di Laurina Paperina può risultare interessante o meno, ma è arte nel momento in cui viene utilizzata secondo le legalità cui ho abbondantemente accennato; oltre a questo può essere anche artigianato (e nella fattispecie lo è), ma questo è un ulteriore piano di realtà (piano non sovrapponibile a quello artstico) dell’opera di Laurina che non la (l’opera) sminuisce affatto.
    Franz West è un artista che ha ben compreso tutto ciò; la sua poetica, che promuove una fruizione pratica delle opere, ci fa capire come l’artisticità trovi il proprio compimento all’interno della libera (non arbitraria) dialettica interpretativa che si instaura col fruitore; al di fuori della quale l’opera cesserebbe di essere opera d’arte per tornare ad essere, magari, un semplice scolabottiglie.

  67. ma lucarossi stai scherzando?
    artigiani sono quegli artisti che vengono pagati mensilmente dai propri galleristi e che quindi sono obbligati a fare delle cosiddette “opere d’arte”. altro che paperina!

  68. piuttosto di quegli artisti ITALIANI che vanno avanti solo perchè supportati da grossi mecenati, galleristi e dealer – e di conseguenza quindi adulati anche dalla critica – preferisco senza ombra di dubbio artisti come Laurina Paperina che se ne frega di tutti questi subdoli meccanismi e va avanti per la sua strada, non soffermandosi mai sugli allori. brava!

  69. @artisfizio: interessante. Anche se fai post lunghi che semmai non tutti leggono.
    Comunque: hai ragione che l’artisticità dipende dal pubblico. Però l’artista contemporaneo, a differenza dell’artigiano (estremizzo per essere chiaro), ha l’opportunità di rinverdire la relazione tra opera e pubblico. L’arte è poi una palestra declinabile in altri ambiti.

    Il caso Paperina è sintomatico. Lei propone soluzioni che trovano già nel pubblico gli anticorpi. C’è un piacevole (per chi piace) indugiare su alcuni codici già assimilati. E tu mi chiedi: e se qualcuno non li ha assimilati e considera Paperina una brava artista? Figuriamoci, rispetto questa cosa. Ma rispetto la contemporaneità Paperina perde un’opportunità, seglie la strada più sicura, quella semmai della passione e delle ossessione personale. Ma non c’è quello sfasamento con il presente che è necessario per parlare di arte contemporanea. Sfasamento di cui parla Giorgio Agamben. Se si diventa troppo allineati con il presente stiamo parlando di moda, e io dico: artigianato dell’arte contemporanea.

  70. @Sandro: guarda che con un po’ di denaro (veramente poco) si possono fare decine di mostre in giro per il mondo. A New York se esci bendato, nel giro di qualche minuto puoi trovare da fare una mostra, anche in “gallerie”. Stessa cosa in Cina, semmai quì non bendato ma con qualche dollaro in tasca.

    Quindi il Curriculum Vitae non è una dato rilevante ,soprattutto se stiamo parlando di un giovane di 30 anni.BISOGNA GUARDARE IL LAVORO. Nel caso di Paperina stiamo parlando di una buona artigiana dell’arte contemporanea. Non c’è quello sfasamento (di cui parla Giorgio Agamben) con il presente che è necessario al contemporaneo. C’è un allineamento che fa parlare di moda. I simpson e south park negli anni 80, piuttosto che paul macarty negli anni 90, eccetera eccetera, vivevano quello sfasamento. E tutto il pop vive dello “sfasamento” di andy warhol che ha intuito (aiutato dai tempi che lo suggerivano) la “degenerazione pop” dell’arte.

    La saturazione e sovrapproduzione di artisti ed opere d’arte stanno rendendo sempre più oggettivo il giudizio. Ovviamente se quello che interessa è rinverdire il rapporto tra pubblico e opera d’arte. Ovviamente se non siamo in malafede o pressapochisti.

  71. @ poveri noi: ma dai, questo disfattismo. Vogliamo essere autocritici? Ok. Ma dov’è la critica in italia? Coloro che si professano italiani schifati (poveri noi) e hanno paura della loro italianità, sono i primi prigionieri della peggiore italia. Costoro scimmiottano un trend internazionale perchè devono essere rassicurati. Mi riferisco , per esempio, agli amici del quartierino milanese.

  72. @lucarossi. L’approccio di Agamben è un’etica camuffata da estetica (e ci risiamo…); del tutto rispettabile, l’atteggiamento normativo, ma solo allorché non lo si camuffi da descrittivo per farne scienza e accrescerne l’autorevolezza. Del resto, la filosofia italiana, in ogni sua declinazione ha storicamente sofferto della sindrome da interpretazione (in senso vattimiano): bisogna sempre “metterci del proprio” nel rapporto cognitivo con la realtà.
    Dopodiché non ho mai ben capito che cosa egli intenda esattamente per codesto “sfasamento”, magari è un punto di vista idealisticamente interessante, non so… mi piacerebbe saperne di più…
    Per quanto riguarda la tua critica ai lavori di Paperina, è un discorso legittimo e forse anche corretto; critica che, tuttavia, non potrà mai (come nessuna critica) far perdere identità artistica a queste opere.

  73. se veramente ci volessero così pochi danari per fare mostre all’estero, allora perchè il 99,9% degli artisti non lo fa?(ovviamente parlo di spazi pubblici e galelrie serie, non i baretti fichetti o bettole).
    invece noto che molti commentatori parlano senza conoscere bene il percorso e le opere di laurina: quindi consiglio di documentarvi e semmai poi iniziare un discorso sensato.
    arrivedercela!

  74. ma basta! ho passato due ore a leggere tutti i commenti e tre quarti sono ridicoli. ma siete tutti frustrati in questo forum? e lucarossi, non sei ancora stanco di puntualizzare ogni cosa? che pesantezza ragazzi…
    urrà urrà per la Paperina che sta facendo un ottimo lavoro!
    non mi sembra che ci sia nient’altro da dire e altri commenti sono superflui!

  75. Il forum è fatto apposta per commentare, quindi se non piace basta non leggerlo. Smettiamola ancora con la critica bar sport. Il Caso paperina è interessante perchè presenta alcune caratteristiche esorbitate: giovane artista italiana che sviluppando una forma di artigianato dell’arte contemporanea, tiene diverse mostre all’estero. “Artigianato” non è dispregiativo.

    @Sandro: il percorso di Paperina all’estero lo conosco e non è in spazi e gallerie di riferimento. Ma non mi interessa questo, quanto i contenuti proposti ( di cui ho ampiamente parlato più in basso).

    @Artisfizio: Ti consiglio di leggere “Che cos’è il contemporaneo” di Agamben. In ogni caso lo sfasamento è la capacità di non aderire pienamente con il proprio tempo, se no parleremo di seguire la moda (in parole povere). Di base poi dovrebbe esserci un urgenza di fondo, che non sia semplicemente lo sfogo di feticismi e ossessioni personali (cose legittime ma che vengono fatte da un esercito di artisti nello stesso modo).

  76. Nella ricetta originaria l’anatra è uccisa da 24 a 48 ore in anticipo. Praticando un’incisione al livello del codrione e soffiando, la pelle viene staccata dalla carne e l’anatra è poi spalmata di un miscuglio, contenente in particolare miele, ed è infine appesa in un locale ben aerato.

  77. Ribadendo che i lavori di Laurina Paperina non risultano a me particolarmente interessanti (anzi…), sarei grato a chi, tra coloro che – a essere sinceri, in un modo più prossimo al tifo calcistico (= fideistico) che a una qualunque critica d’arte – lodano L.P., avesse la pazienza di illustrare le qualità delle opere della giovane artista.
    Mi ‘spiace, tra l’altro, rilevare anche qua l’abituale spostamento del focus “critico” dalle opere agli artisti; spostamento che, del resto, palesa una scarsa comprensione dell’essenza del linguaggio artistico. Ed è proprio in relazione a questa essenza che declinerei il giusto invito di molti, tra i quali anche Luca Rossi (mi è parso di capire), a correggere la deriva per la quale s’innalza l’autore a scapito della creazione; atteggiamento che – in circolo vizioso – alimenta quel “principio di autorità” che si pone a fondamento del fideismo di cui sopra.

  78. chiamala arte sta schifezza, dopo aver letto alcuni commenti ho fatto una ricerca su google e devo dire arte sta porcheria?

  79. A parte i commenti off topic e quelli volgari che manco meritano risposta, rimangono alcuni dati di fatto:
    1) Laurina Paperina piace a molti (e a molti certo non piace, in ogni caso è discussa, e dunque ha un’ottima visibilità)
    2)Laurina Paperina ha un ottimo mercato, altrimenti non farebbe così tante e importanti mostre
    3)L’interesse e, di consiguenza, il mercato di Laurina Paperina, è internazionale: nel suo sito si parla di personali in Cina, Stati Uniti, Sud Africa e molte capitali europee
    4)L’invidia non aiuta certo a far carriera

    … e l’augurio anche mio è di vedere Laurina Paperina qui a Miliano e soprattutto alla Biennale!

  80. Caro Andrea B., sparale meglio! Cosa fai, ti prendi la briga di leggere una notizia su Laurina Paperina con tutto quello che c’è su Exibart e poi fai finta di non sapere chi sia e fai la ricerchina su google?! Madddai impegnati di più nel criticare il lavoro di questa promessa dell’arte italiana!

  81. branco di pipperi, ruotate le dita e unite le falangi invece di sparare ca***te. la pape è la bruce lee dei nostri giorni!

  82. Il lavoro di laurina è apparentemente semplice. in realtà è lo stile con cui dipinge che può trarre in inganno: se si analizzano bene le sue opere si capisce che c’è una critica ai mass media e al sistema dell’arte: ovvio poi, che se qualcuno vuole vederci il nulla o disegnucci fatti al telefono, è un problema suo.

  83. l’ottusità e la vecchiaia mentale fa da capitale nel nostro stivale!
    una volta tanto che un nostro artista ha delle opportunità all’estero dovremmo solo esserne orgogliosi. e invece si finisce sempre per criticare e malcagare tutto. viva l’italia!

  84. Grande Laura !!! sei brava la loro invidia li mangerà lentamente, io ho visto la sua installazione a Scope,era veramente forte, il mondo è pieno di artisti falliti ,tristi incattiviti dalla vita ..che aspettano il loro “momento”artistico senza agire..

  85. Leggo ora l’articolo di Sacco su flash art. Ovviamente chi critica e si pone dei dubbi viene subito interpretato come invidioso e frustrato. “Bisogna essere solidali con gli italiani all’estero, e fare gruppo (ovviamente solo di facciata perchè gli operatori italiani non collaborano)”. Ma lo capite che è l’assenza di un confronto critico reale a rendere gli artisti italiani per nulla interessanti all’estero? Sostenere e cristallizzare lavori non maturi e omologati fa il male di tutti.

    Parliamo di mercato internazionale come segno di qualità?? OK. Ma ci sono fior fiori di artigiani italiani che hanno mercato internazionale, e questo non li rende “artisti contemporanei”. Anche l’ikea ha mercato internazionale..cosa c’entra???

    E’ il lavoro di Paperina che non tiene il confronto rispetto a ricerche e intuizioni che sono venute MOLTO prima di lei (filone cartoni animati cattivi, mccarty, murakami, ecc ecc). Paperina è una buona artigiana dell’arte contemporanea. Cosa assolutamente rispettabile e che sicuramente trova un mercato e un gusto.

  86. basta parlare di invidia solo per la ragione che paperina non piace a tutti.
    se una artista piace, supportatela, compratela, io da parte mia non la prenderei mai, non la ritengo valida, e non penso che fare qualche mostra all’estero equivalga ad avere un mercato internazionale.

  87. Laurina Paperina non fa arte contemporanea. E’ arte contemporanea. Le sue sono deliziose parodie della nostra società, dei suoi stupidi miti, dei suoi luoghi comuni. E soprattutto è auto-ironica, senza padrini né padroni. E brava Laurina Paperina, spero anch’io di vederti in Biennale (anche se senza protettori è difficile!!!!)

  88. Cara Anto,
    concordo in pieno su quanto dici. Tieni però presente che la Peperina ha un mercato stabile all’estero, come puoi leggere sul suo sito: partecipazione a moltissime fiere internazionali e soprattutto un gruppo di gallerie che dalla francia agli stati uniti trattano stabilmente i suoi lavori. Che poi questi non piacciano è un altro discorso, io detesto i suv ma purtroppo ne vendono sempre di più

  89. Dimenticavo, per Luca Rossi: e grazie, paragonare Laurina Paperina a Murakami e McCartney so anch’io che c’è un po’ di differenza.Ma paragonala alla media degli artisti italiani e il gioco è fatto. E poi, ancora con questo “artigiana”. Cosa vuoi dire, che produce troppo? Fa parte della sua arte, del suo stile e del suo successo. Dovrebbe fare un’opera all’anno, e crucciarsi di questo??? Ah, Murakami per quel che si può leggere su Internet ha acquistato alcuni lavori di Laurina Paperina quando ha esposto in Giappone…

  90. La distinzione tra “arte” e “non arte” è essenziale, pertanto non può certo essere di natura qualitativa; che non sia così possono pensarlo giusto coloro che definiscono arte una giocata di Maradona per il semplice fatto che è qualitativamente migliore di quelle di molti altri giocatori: siamo davvero a livello “casalingadivoghera”.
    Ciò detto bisognerebbe capire che cosa è arte prima di stabilire cosa è buona arte e cosa no; questo mi pare evidente. Il compito è improbo: se la pars destruens è relativamente agile – basta individuare anche solo una mancanza di coerenza interna a una qualche teoria per inficiarla-, la pars construens presenta molte difficoltà. Interessante è la riflessione di artisfizio; anche se nella sua teoria la figura dell’artista finisce col perdere quasi la propria identità: se l’artisticità è un uso polisemico dell’opera da parte del fruitore, in cosa consiste il ruolo dell’artista?, sembra ridursi a una mera proposta di testi su cui poi saranno altri a “lavorare” (per quanto riguarda il ready-made, poi, dell’artista pare si possa fare tranquillamente a meno). Altro interlocutore stimolante è lucarossi, il cui concetto di “artigianato dell’arte”, tuttativa, mi lascia perplesso: artigianato è una cosa, arte un’altra (altrimenti si usarebbe un unico termine); quella artigianale può essere una dimensione di un’opera d’arte oppure no (qualora si tratti semplicemente di un’opera artigianale senza alcun valore artistico), certo è che se un’opera vuole essere opera d’arte deve contenere qualcosa d’altro dalla dimensione artigianale. Pertanto la definizione “artigiano dell’arte” non mi pare abbia senso: o si è artigiani (che nulla hanno a che fare con l’arte) o si è artisti (le cui opere contengono o non contengono una dimensione artigianale).
    PS: sugli atteggiamenti di sostegno a-critico da parte di molti concordo con entrambi (artisfizio e lucarossi): li trovo assolutamente privi di interesse se non addiritura dannosi.

  91. “artigianato dell’arte contemporanea” è una definizione di comodo per intendere un artista che invece di definire un linguaggio inedito rielabora alcuni codici già digeriti e strapercorsi. La cosa è molto semplice.

    Il termine artigiano non è dispregiativo, anzi spesso può essere più interessante della pretenziosità e del narcisismo insiti nel termine “artista”. Esattamente come l’ikea può essere molto più interessante di quella che ho definito “ikea evoluta”; in quanto l’ikea evoluta crea dispositivi pretenziosi, costosi, concettualmente pesanti e caricati di citazioni gratuite. Allora molto meglio l’utilità sincera e autentica di uno sgabello; molto meglio la logica dell’artigiano.

    Detto questo un giovane che si accosta all’arte contemporanea dovrebbe mettere in discussione alcuni codici e convenzioni. O fare anche il contrario, ma in modo urgente, se no tanto vale fare altro o ,appunto, dedicarsi all’artigianato.

  92. a me invece Pape piace proprio perchè è un “fish eye” della nostra contemporaneità: trovo il suo linguaggio immediato e senza fronzoli, cosa importantissima di questi tempi: e poi la sua ironia non la si trova in nessuno, o quasi, nell’arte contemporanea, quindi assolutamente pollice in su per lei!
    ciao a tutti!

  93. Premetto che cose di Paperina le ho viste solo ad artefiera, e naturalmente su Internet. Anch’io trovo insulsa la distinzione tra arte e artigianato, mi chiedo chi, nel 2010, non rielabora cose già viste da altri. Un monaco zen? Paperina poi ha uno stille che è di per sé un taglia-incolla, un blob della contemporaneità. Ma il suo non è plagio, è stile. Il concettuale sinceramente ha stufato: potessi permettermelo, appenderei alle pareti di casa mia un qualcosa di fresco, divertente, piacevole, vicino al mio sentire quotidiano, non una sega mentale che aumenti la mia depressione… Le opere della Paperina piaccino e piaceranno sempre di più per questo, e dire che scopiazza da South Park è come dire che Lichtenstein copiava dai fumetti, che Warhol copiava dalla pubblicità, che Kandinsky copiava dagli scarabocchi di suo figlio, eccetera! Mi accodo anch’io: Laurina Paperina alla Biennale!

  94. Cara Annalisa, davvero trovi Laurina Paperina volgare? O forse è il mondo che prende in giro ad essere volgare? Piuttosto si può dire che è una scelta inopportuna, visto che anche senza violenza (ironica, ricordiamolo) le sue opere colpirebbero nel segno. Anch’io sottolineo il suo unico limite: trattare a volta le meteore, ovvero le star per un giorno (britney spears,cartoons ipercontemporanei, eccetera) che tra 20 anni nessuno saprà più chi sono e dunque queste opere avranno una sorta di “data di scadenza”. Visto che sembra un’artista destinata al successo, sarebbe dunque meglio per lei cimentarsi in soggetti “sempreverdi”. Ad esempio visto che qui a Padova c’è una galleria che la tratta e che ha già fatto una sua bella personale, sarebbe bello se facesse una grande opera su Giotto, cose così

  95. @Maria. Plagio? E’ evidente che non trattasi di plagio, in questo caso; ma anche se fosse, il plagio è una tematica su cui l’arte può tranquillamente riflettere (e lo ha fatto, basti pensare a tutto l’interessante filone dell’appropriation art, di cui Sherrie Levine è stata capostipite). La questione, per quanto mi riguarda, non sta tanto nell’impiego di una presunta (legittima) poetica dello “scoppiazzamento” – che, come dici, opere di artisti come Lichtenstein sarebbero dunque da cestinare -; quanto nel valore contemporaneo di un certo tipo di linguaggio: se questa è pop art, siamo certi che nel 2010 possa ancora “dire” qualcosa di importante? E’ una domanda che pongo e mi pongo…
    Per quanto riguarda il discorso sul concettuale, beh, si tratta di una modalità di utilizzo, come lo è quella estetica, per es.; l’idea che la concettualità sia insita nell’opera è fuorviante: certo, un lavoro può avere una maggiore o minore predisposizione a un impiego piuttosto che a un altro, ma in definitiva è il singolo individuo (o cultura) a decidere liberamente come di quel lavoro fruirne. L’orinatoio di Duchamp è un’opera concettuale? Lo è se la si fruisce concettualmente; nulla impedisce, tuttavia, di apprezzarla secondo parametri puramente estetici. Discorso, questo, che vale per tutta l’arte, compresa quella di Paperina.

  96. @Paola. La verità, probabilmente, è che l’arte di Paperina è volgare PROPRIO PERCHE’ assume come oggetto di riflessione la “volgarità”. Credo che anche tu la pensi così… Interessante, comunque, mi pare essere il fatto che molti non prendano in considerazione l’opportunità di considerare gli effetti prodotti da un’opera d’arte – noia, disgusto, indifferenza ecc. – come possibile parte integrante dell’opera stessa; e valutare criticamente l’opera anche in funzione di questi aspetti. Dove inizia e dove termina il lavoro di Paperina? Io, personalmente, posso trovarlo esteticamente noioso (e di fatto lo trovo noiosissimo), ma se assumo questa noia concettualmente come parte della poetica di Paperina, ecco che il suo lavoro può risultare artisticamente interessante. Come può risultare artisticamente interessante l’enorme dibattito che è riuscito a sollevare in calce a questo articolo.
    Insomma tutto può “far brodo”, basta non porsi preconcettuali limiti interpretativi nell’approccio all’arte.

  97. Parlare di artigianato con laurina paperina è un insulto per tutti gli artigiani che lavorano con impegno e ricerca del bello.
    Laurina ha un suo perchè, ma non è arte, è un fumettino, un giochino tra la grafica, la caricatura e il riso amaro del orror.
    Certo è che il potere delle conoscenze dei soldi e lo sdoganamento di un arte senza qualità aprono molte porte

  98. concordo con WOW, al di là del disegnetto carino o raccapricciante cosa c’è? perchè parlare di arte?
    che cosa c’entra?
    allora prendiamo tutto, qualsiasi scherzetto, qualsiasi giochetto…
    Qui dov’è la poetica, la capacità tecnica, la capacità di prendere e ridare elementi culturali, insomma mi fa ridere tutta questa cosa costruita su paperina, insomma già il nome la dice lunga..
    al di là della cosa carina cosa rimane??
    BASTA!! parliamo d’altro per favore!!

  99. siete una piaga tutti voi che dite che non ve ne frega niente della papera e invece spendete minuti preziosi del vostro tempo per scrivere acidi messaggini…una risata vi seppellirà!

  100. si parla di questa questione perchè è sintomatica; nel senso che convivono contraddizioni: “giovane artista italiana con un lavoro molto pop e ruffiano, poco seguita in italia ma con tante mostre all’estero”.

    Ripeto si tratta di un forma di artigianato dell’arte contemporanea. Ma mentre artisti più famosi come Murakami o Warhol lo hanno fatto in tempi non sospetti con grande consapevolezza, in questo caso camminiamo sul posto. E la cosa è legittima e va rispettata. Laura è giovane è può rifletterci sopra, non facciamo una mummia finita.
    A tale proposito ho pubblicato un’ interessante conversazione con Andrea Lissoni sul blog.

  101. Ribadisco che tutti voi dovreste ruotare le dita e unire le falangi invece di dire castronerie. Si legge dai commenti che chi sparla di Laura non conosce affatto il suo lavoro, quindi sappiate che i disegni solo solo una piccola parte della sua ricerca.
    Se proprio avete questa irrefrenabile voglia di sparlare, prima sarebbe il caso di informarsi, non credete?

  102. michele, se vuoi parlare d’altro leggi un’altra speed news e non perdere tempo su questa. ce ne sono così tante da leggere…

  103. dai scusate la raffinatezza ma chi è il povero coglione che compra un lavoro di questo volatile? Le oche devono stare nel pollaio non nelle gallerie d’arte

  104. Cari Wow,
    gli insulti gratuiti che rivolgete a un artista affermata da anni non meriterebbero risposta. Il suo lavoro può farvi pure schifo, evidentemente non lo fa ai molti curatori e critici che si sono occupati di lei e ai molti lettori di Exibart che ogni mese apprezzano la sua divertente rubrica sull’onpaper, per non parlare dei galleristi e dei collezionisti che apprezzano e investono nelle sue opere. Considerate le sue opere degli scarabocchi? Ottant’anni fa avreste gridato allo scandalo per Duchamp e prima ancora per i futuristi… o questi artisti ve li hanno fatti digerire i manuali di storia dell’arte?! Un’ultima precisazione. Laurina Paperina non fa pop, che è roba degli anni Cinquanta. La sua è una rielaborazione del pop, che dalla società dei consumi si è estesa a quella dei mass-media globali. Parla un linguaggio immediato, forse un po’ cinico ma questo è il nostro mondo…

  105. Ritengo interessante il dibattito scaturito dal breve articolo inerente la personale di Laurina Paperina. Probabilmente con una mirata revisione dei commenti si potrebbe pubblicare un opuscolo di critica (non ufficiale), un compendio di libero pensiero italico sull’arte contemporanea.

    @lucarossi: concordo con gran parte delle tue riflessioni, ma per opere come quelle della Paperina preferirei parlare di “espressioni di creatività generica” piuttosto di “artigianato dell’arte contemporanea”. Infatti, le realizzazioni di artigianato normalmente hanno intenzioni di uso. I manufatti oltre alla più o meno riuscita decorazione sono finalizzati effettivamente ad uno scopo. Inoltre non dimentichiamo che le opere di artigianato hanno un forte legame con tradizioni lontane nel tempo e fondamentali da un punto di vista culturale, ma soprattutto religioso. Il senso del sacro forse è uno dei punti di contatto tra l’opera d’arte e l’opera di artigianato.

  106. Certo che è una divertente coincidenza il fatto che parecchi commentatori, nel tono perentorio e infervorato dei propri interventi, finiscano col somigliare molto a “I eat you!” di Paperina… 🙂

  107. tanto si sa benissimo chi sono questi fantomatici “wow”,” odio” e gli altri amici degli insulti…smettetela di fare gli artisti frustrati!
    se vi impegnate vedrete che potreste anche voi fare qualche mostra, magari nelle feste di paese!

  108. L’opera di Paperina fa riflettere i cinesi e mostra loro quanto siamo scesi in baso.
    Smettiamola di parlare di vendite e di successo all’estero, Paperina non ha mai venduto nulla!

  109. Caro Fabrizio,

    parlo di artigianato nel senso di un certo decorativismo facile, che ormai puoi trovare anche in situazioni tipo ikea. Però hai ragione rispetto l’artigianato, e credo che spesso sia meglio di molta arte pretenziosa. Anzi, un artigianato autentico può essere una valida risposta di “arte contemporanea”. Proprio perchè rappresenterebbe quel minimo sfasamento con il presente che serve per parlare di contemporaneità(agamben). Uno sfasamento che salva da facili immaginari modaioli (vedi paperina) e permette di creare quella tensione e quella fluidità necessari per parlare di arte contemporanea.

    Perchè se questo sfasamenteo non c’è meglio occuparsi di altro; nessuno costringe all’arte contemporanea, e ben venga abbandonarsi alle forme artigianali che più ci piacciono. Ma ben inteso: se troviamo un uomo che vive in centro a milano costruendosi strumenti strani per sopravvivere, questa può essere una squisita forma di arte contemporanea (per fare un esempio banale).

  110. NO! c’è bisogno di chiarezza…

    ma per favore!! Duchamp 100 anni fà è stato un duro colpo, ed è importante vederlo nel suo contesto storico ma dopo 100 anni non ha senso ripetere lo stesso gesto…
    troppo facile!!
    La pop art è morta da anni, anche questa non ha senso d’esser ripescata. Laurina Papera fa altro.. un lavoro un po’ ruffiano da quinta liceo… !!

  111. Da come vi siete infervorati, credo di aver colpito nel segno.
    Io non volevo parlar male di paperina, ma volevo solo ricollocarla nel suo giusto ruolo e posizione nell’arte.
    Permettete che se lei ha il diritto di essere messa nell’olimpo degli artisti, cosa dovremmo fare con i simpson?
    Il fatto che poi si insista nel dire che è una artigiana, questo mi disturba molto, perché l’artigianato è ancora il valore più importante Dell ‘italia e distruggerlo in queste attribuzioni lo trovo disgustoso …. Sarete grandi intenditori di arte, ma non avete la ben che minima idea di cosa sia ricerca, gusto, bellezza, estetica, valore, godimento, gioia dell’arte… La vostra è pura speculazione economica e culturale.

  112. @ emmevu:
    ritengo che tu non abbia colto l’ironia con cui indicavo come “pensiero italico” un certo cliché tutto italiano di discutere e confrontarsi.

    Caro Lucarossi

    Spostando la riflessione dall’artigianato (su cui mi sembra ci siamo intesi) al mondo dell’arte, a mio modestissimo avviso, un’opera d’arte contemporanea (ma il discorso potrebbe anche riguardre opere di qualsiasi epoca) deve aprire scenari imprevisti, rivelare un oltre, proiettare altrove e soprattutto riconfigurare spazio e tempo. Probabilmente la mia è una visione eccessivamente “romantica” del mondo dell’arte, ma non riesco ad esaltarmi per un evento (anche se importante) come una mostra in Cina o negli Stati Uniti, per me conta la dinamica interna, la perpetua ambiguità che un’opera possiede.

    Se un oggeto, un’azione, un video o altro riescono a scardinare la durata del singolo evento e sganciarsi dal chiodo isterico della contemporaneità a tutti i costi già saremo sulla buona strada. Sul concetto di contemporaneità comunque, concordo con la lettura di Agamben.

  113. Ancora con la questione dell’artigianto vs arte, siete proprio ottocenteschi! Laurina Paperina è, come molti artisti contemporanei che se grazie al loro lavoro se lo possono permettere, una sorta di virus: la troviamo su magliette, su adesivi, su toys a edizioni limitata, in migliaia e migliaia di copie su Exibart on paper… un giorno probabilmente anche su mobili e orologi. Al contempo fa disegni, dipinti e installazioni esposti in importanti istituzioni e musei pubblici dalla Cina agli stati uniti, da Israele al Giappone, dal Sud Africa elle capitali d’Europa.
    Che poi sia una forma pop(ular)…embhé? Di certo non è l’artista che produce un quadro all’anno pensando di aver partorito l’opera (naturalmente incompresa!) più bella al mondo… Sono spigolature diverse, banalità per banalità, il mondo è bello perché vario! Rimangono le certezze: l’alto apprezzamento, i numerosi collezionisti, il fatto che sia conosciutissima come dimostrano la sfilza di commenti a questa speednews. PS ai detrattori di Laurina Paperina: impegnatevi ad argomentare il vostro punto di vista: gli insulti e il ritornello che scoppiazza dai Simpson sono di una banalità estenuante…

  114. oggi è una bella giornata, ho fatto il cuoco per gli amici,ecc ecc…..e quindi ho messo tutto in discussione e sono tornato sul sito di laurina paperina. Mi dispiace ma non ci siamo. Non riesco proprio a trovare una motivazione che non sia una specie di ossessione para-adolescienziale diffusa nei licei, e che remixa (in modo anche gratuito e volgare, più che ironico) un certo immaginario molto facile che deriva dagli anni 80 con: south park,simpson,murakami splatter…ma anche certi giochini per bambini diffusioni tra anni 80 e 90..

    Su questo piano 100 volte più ironico, intelligente e pungente c’è Gabriele Picco. E poi dove vedete queste estetica e questa visione trash se poi Paperina espone in gallerie eleganti, ammiccanti e tirate a lucido??? Andate a vedervi Paul McCarthy..che però ha 70 anni…per vedere il trash, un trash vero, radicale e urgente.

    per favore. Questa cosa è importante perchè poi non ci possiamo lamentare del concettualismo nostrano…e quindi i giovanigiovani: rubbi, di massimo, ma anche inverni e scanu ora su flash art…Almeno costoro fanno cover con una certa destrezza (anche se rubbi potrebbe dare di più). Insomma Paperina è un caso sintomatico per i motivi sotto esposti. E le auguro di riflettere e produrre cose meno ruffiane e disinnescate.

  115. Scusate ma come fate a paragonare Warhol, Murakami, ecc. a Laurina Paperina?? Stiamo parlando di una giovane artista under 30, emergente e con ancora enormi potenzialità…
    Che peccato che in Italia invece di supportare i pochi che riescono ad emergere sul piano internazionale ci si abbandoni all’invidia, al tanto peggio-tanto meglio! Io faccio l’Accademia, spero anch’io di vivere della mia arte ma se non ci riesco mica vado a sputare in faccia a chi è più dotato di me!

  116. Ho visto opere di Laurina Paperina solo su Internet e tramite un catalogo di una personale a Padova, in ogni caso trovo geniale il suo lavoro, spero anch’io che possa fare presto un salto di qualità “espositiva”, le premesse ci sono tutte! M.

  117. VORREI ESSERE IO IL COGLIONE CHE COMPREREBBE UN OPERA DI LAURINA PAPERINA !A ME PIACE MOLTO IL SUO LAVORO .
    CONTINUA COSI’!BRAVA…….

  118. @anna
    scusa ma secondo te qui si sta sputando sulla papera perchè si mantiene con la sua arte o semplicemente perchè ci fa cagare?

  119. Laurina Paperina propone un immaginario anni ’80-’90? E allora? E che scoperta è? Lo dice lei stessa nelle interviste che si rifà a quel mondo, azi programmi-cartoon che guardava e guarda. Più contemporanea di così cosa vuoi? Il marziano che si forma l’immaginario dal nulla?

  120. Senza l’unto del papà la papera non galleggia.
    Esporre all’estero e successo sono due cose completamente diverse da non confondere.

  121. Fare mostre all’estero piuttosto che avere collezionisti (cosa tutta da verificare) non è sinonimo di nulla, soprattutto per un trentenne. Fare mostre in grandi città all’estero è facilissimo perchè è pieno di gallerie e spazi. Diverso è esporre in circuiti primari che esprimo il meglio del contemporaneo. Ma chi volete prendere in giro? Ma lo vedete il lavoro? Per un giovane dovrebbe valere solo la lettura del lavoro.

    Rielabora in modo (anche gratuitamente volgarotto, ma non ironico) codici già assimilati che possiamo trovare su i banchi dei licei. L’arte contemporanea deve proporre uno sfasamento con il nostro tempo..se no io la definisco artigianato dell’arte contemporanea. Il lavoro di paperina è pedissequamente adagiato su codici assimilati, ma da diversi anni…

    E non ho nulla contro l’artigianato che può anche diventare arte quando è consapevole e autentico.

    Che poi paperina sia una ragazza simpatica e intelligente non lo metto in dubbio,anzi. Come non metto in dubbio che abbia ottime relazioni con exibart, vista questa speed news francamente eccessiva……ed ecco come le relazioni valgano più del linguaggio prodotto.

    Questo sentimentalismo italiano dove non si riesce mai a discernere l’aspetto umano da quello professionale è nauseante. Ma guardate il lavoro di paperina e confrontatelo con il meglio della scena internazionale…anche solo un simon fujiwara o ancora meglio un tino sehgal…costoro si mettono in una condizione di “pericolo”, cercando di mettere in discussione alcuni codici…aprono veramente la mente ( e non è si tratta di un illustrazione splatter di paperina, ma lo fanno sul serio).

  122. Caro Cina senza furore, in effetti stupisce che Laurina Paperina non sia stata presa ad oggi in considerazione sul suo territorio (Mart e Galleria Civica), però mi sembra che Laurina Paperina -stando al CV e alla bibliografia presente sul suo sito, a meno che non sia inventata!- successo ce l’ha, certo non come altri ma ricordiamoci che è under 30. Strando ad “Arte” della Mondadori ho letto che ha un coefficente 2 riconosciuto dal sistema dell’arte, ed è tra i giovani -a detta dei redattori- su cui vale la pena investire. Non so chi sia il suo papi, se qualcuno lo sa, lo dica chiaramente, senza insinuare nell’ombra…

  123. Caro Lucarossi, ok, abbiamo capito, Paperina non ti piace. Ma non fare la capra nel dire che non espone in posti “giusti”. Ecco un tagliaincolla dal suo sito delle mostre in corso, dal Madre di Napoli ai musei pubblici di Israele e Stati Uniti:

    July 29th > Sept 12th, 2010
    Laurina Paperina – solo show
    18 Gallery, Shanghai, China

    May 15th > Aug 30th, 2010
    Drawing a Video – group show
    Janco Dada Museum,
    Ein Hod Artists Village, Haifa (Israel)

    June 19th > Oct 3st, 2010
    Casanova Forever – group show
    École supérieure des Beaux-Arts, Nimes, France

    June 20th > Sept 26th, 2010
    A Sense of Humor: Finding the Funny in Contemporary Art – group show
    John Michael Kohler Arts Center in Sheboygan, WI, Usa

    May 1st > June 14th, 2010
    Back From Black – group show
    Museo Madre, Napoli, Italy

    Tanto di cappello, e sbuffino gli invidiosi!

  124. Ebbene sì, io Padrino Paperino proteggo la mia figlioccia. Lo confesso, non sapete come mi costa far comparire ogni mese gli scarabocchi di mia figlia su Exibart! E per organizzare le mostre all’estero, poi, un vero tour de force: contatta gli amici in ambasciata, mazzetta per questo, mazzetta per quello, compra la stampa per le recensioni, cura i curatori con l’olio di ricino, paga i collezionisti per far acquistare le opere, dona un po’ di Manzoni agli avidi galleristi per fare esporre quei disegnini disegnati male… Ne approfitto per chiedere se tra di voi c’è qualche masterizzato in marketing che, in cambio di qualche milleeuro, volesse aiutarmi nell’impresa, siete pregati di mandare il CV al seguente indirizzo: padrinopaperino@gmail.com

  125. Caro Lucarossi, secondo te è da dimostrare che Laurina Paperina ha dei collezionisti?!? Ma secondo te gli importanti galleristi di mezzomondo si divertono ad esporre le sue opere così, per divertirsi? E visto che a quanto so vende moltissimo, che sia lei a comprare i suoi quadri, magari per far aumentare le quotazioni? Ma per piacere… Stupisce invece che la chiamino molti musei esteri, mentre qui la Galleria Civica latita nell’interessarsi alle piccole star locali, Laurina Paperina e Stefano Cagol in testa, preferendo giovani semisconosciuti. Io che ho lavorato molto anche all’estero sento Parlare di Laurina Paperina nell’ambiente, è decisamente conosciuta, del resto è pop!

  126. sì sì chi sarebbe il fantomatico protettore di Laurina Paperina? Damien Hirst? Politi? O magari Babbo Natale??? Un evviva a tutti gli artisti, specialmente giovani, che evadono dai placidi mari nostrani dell’invidia per approdare al successo internazionale!

  127. Laurina Paperina artigiana? Nelle speed-news ce n’è una su Damien Hirst che si dà ai copertoni d’artista… che facciamo, lo lapidiamo? Laurina Paperina è artista, artigiana e molto altro, tranne che INVIDIOSA come i suoi detrattori. Brava Paperina, ti vogliamo in Biennale!

  128. Laurina Paperina è molto brava, peccato che insista troppo sui personaggi volubili, che tra un poco non sapremo più chi sono… Anch’io preferisco le opere dedicate agli evergreen: fumetti Marvel, artisti, personaggi storici come Mao e Saddam, eccetera. Mi accodo alla proptesta di chi vuole una grande mostra di Laurina Paperina nella sua regione d’origine: perché no a Museion? Segue il contemporaneo molto più del Mart. Ale

  129. Lucarossi, ma quanta invidia provi! Davvero ti nausea il lavoro di Paperina? Exibart è così in ottimi rapporti con l’artista che le sue personali in Italia (Vicenza, Padova) non sono state nemmeno recensite!!!!! Capisco che il pop (meglio neo-pop) non ti picace, che preferisci guardarti Bruno Vespa che SOuth Park, però il mondo è bello perché vario! Il vario è mondo perché è bello!

  130. Io invidia proprio zero. Questo preteso narcisimo del cavolo ,tutto italian,o mi da semplicemente la nausea. Finiamola di impugnare l’invidia e la frustrazione ogni volta che si decide di argomentare una critica. A me piace fare lo shampoo agli asini, anche se so di sprecare tempo e shampoo.

    Hirst, Murakami e compagnia sono ormai cinquantenni, e hanno interpretato il pop, negli anni 90, quando laurina paperina aveva 10 anni. Loro sono l’urgente ed autentica espressione del loro tempo (che è in parte ancora quello attuale).

    Prendiamo Murakami: nasce nel 1962, sviluppa ed esagera la cultura flat tipica del giappone e dei manga. Paperina nasce a Trento nel 1980 e quando aveva 5-6 anni nascono i Simpson e South Park, mentre Murakami aveva già 20 anni e sviluppava già il suo lavoro e nel mondo esisteva già la vena splatter. Murakami ha fatto una multinazionale che produce video e gadgets, ha estremizzato intelligentemente alcuni presupposti (ed è per questo che sarebbe più interessante fare astucci e cartelle, ma lui lo ha fatto in tempi non sospetti). Quindi potremo definire Paperina una buona ed appassionata artigiana dell’arte contemporanea. E questa può essere una definizione migliore e meno pretenziosa che essere “artista”. “Fare mostre all’estero” o fiere non significa nulla, bisogna avere un educazione visiva indipendente e leggere semplicemente il LAVORO (parlando poi di un artista che ha 30 anni). Se a New York o in altre capitali, si esce bendati e con qualche dollaro in tasca puoi esporre tranquillamente. Ci sono centinaia e centinaia di gallerie.

    Inoltre ho voluto approfondire ulteriormente il lavoro di paperina, ed è peggio di quello che pensavo. Alcuni lavori hanno una volgarità gratuita che non ha nulla di ironico. Su questo piano abbiamo Gabriele Picco che è 1000 volte meglio. E anche lui rischia di giocare su codici strapercorsi.Ma comunque resiste di più, almeno ha un piglio meno pretenzioso e più pungente.

    E poi,in generale questo “POP TRASH Divertente” ha veramente stancato, esattamente come il concettualismo pretenzioso e vuoto.

    Il POP fa presa sul pubblico e quindi è una strada percorsa in tutti i sensi a partire da Warhol (murakami, cattelan, hirst,e moltissimi artisti nati negli anni 90).

    Non si tratta di abbandonare il POP e il popolo, ma forse definire soluzioni più raccolte e autentiche, e quasi totalmente “personali”. Yes medio xxx ,recentemente a Palazzo Vecchio, è stato un esempio in questo senso.

  131. il problema di lucarossi non credo sia l’invidia né l’incapacità di articolare critiche puntuali e coerenti (sebbene su questo debba migliorare non poco). Semmai il suo limite sta a monte, nella presunzione di poter elaborare un dover essere dell’arte. All’opposto sta chi ratifica tutto e non stronca mai nessuno. Non dico che ci sia bisogno di “terzismo” nel sistema dell’arte, ma un po’ più di lucidità, struttura del discorso critico, un po’ meno volubilità e velleitarismo (la radice è la stessa…). Auguro buon lavoro ad entrambi, Paperina e lucarossi, espressione dei limiti e delle potenzialità dell’arte italiana

  132. Scusa Lucarossi, perché mai Laurina Paperina (abbiamo capito tutti che non ti piace e che preferisci Gabriele Picco, non ripeterlo in continuazione) non dovrebbe essere autentica? La conosci di persona? Io no, ma il suo lavoro mi sembra che parli con ironia, tremenda e feroce ironia, della sua generazione

  133. Io non ho nulla contro laurina paperina. Parlo di artigianato per intendere una forma di arte che indugia su codici già digeriti da anni e quindi spuntati (non disprezzo nemmeno l’artigianato che quando è autentico è molto meglio di tanta arte contemporanea vuota). Non pretendo nemmeno l’originalità, ma Paperina (in modo plateale, ed altri in modo meno evidente) sprecano un ‘opportunità. Perchè se il lavoro di Paperina avesse incontrato veramente un contesto fertile e critico forse poteva e potrà diventare più forte. Ritengo che un giovane artista,oggi (soprattutto oggi) non debba adagiarsi su codici così rassicuranti. Riccardo Cocciante sostiene che un artista dovrebbe sempre mettersi in pericolo. E in italia questo significherebbe mettere da parte un certo narcisismo, e imparare prima di tutto “a non fare il giovane artista”.

    E’ ovvio che non critico l’artisticità di Paperina, ci mancherebbe. Critico un crogiuolarsi su alcuni codici, e in modo anche un po’ gratuito.

  134. volgare paperina? stiamo scherzando?
    luca rossi…dove ci vedi volgarità? e poi il suo sito non mi sembra molto aggiornato, i lavori si fermano al 2007, quindi non capisco come fai a dare un giudizio non avendo visto le opere degli ultimi anni, mah!

  135. Buondì, mi sono letto tutta la pappardella di commenti, chissà che qualcuno non ne faccia un libro (sarebbe una geniale prefazione a una monografia sull’artista!)Concordo con Stefano, ma che ne sai tu, lucarossi, della sincerità di Laurina Paperina? Io l’ho conosciuta, ed è davvero fuori cdi testa ome le sue opere! Del resto lei prima di prendere in giro lo star sistem di miliardari che in maniera idiota tutto il mondo venera lei prende in giro se stessa… Le auguro di fare successo, perché se lo merita, alla faccia degli invidiosi e di chi è così saccente da erigersi a giudice di cosaa è arte e di cosa non lo è… Ma lucarossi, ti fa schifo così tanto solo Laurina Paperina o intasi con i tuoi commenti anche le altre speednews?!?

  136. Ma scusate, un’opera deve per forza avere un significato trascendentale-filosofico-alchemico? Non può semplicemente essere un mix di provocazione e ironia, condita con un po di pepe? A me il lavoro di Laurina Paperina piace per la sua semplicità, leggi immediatezza. Lo preferisco di gran lunga a quelle opere che sembrano delle cagate pazzesche fin quando non arriva un critico, o lo stesso artista, a spiegarti le meraviglie dei significati che si celano dietro il nulla. Dubito poi che basti poco per esporre in gallerie (che hanno un nome, mica nei bar o sottoscala) di tutto il mondo; non conosco i prezzi dell’artista (coefficente 2??? e che cavolo vuol dire??) ma se Laurina Paperina vende molto sono felice per lei e per l’arte italiana in genere (concetto incomprensibile in Italia: un francese non sarebbe che felice nel vedere propri connazionali esporre all’estero con successo)

  137. In effetti tranne le mostre il sito è aggiornato in parte al 2007, in parte al 2009, certo non è il massimo dell’autoproduzione! In ogni caso anche guardando i lavori delle origini mi sembra che il suo percorso sia assolutamente coerente, ovvero i lavori di 5-6 anni fa (quando nessuno sapeva chi fosse) sono in linea con il gusto ludico che ancora caratterizza le sue opere. Concordo sul fatto che trovo sconcertante chi sostiene che un’opera debba per forza avere un significato profondo, la vita e tanto più l’arte per fortuna è fatta anche di leggerezza, sorrisi, ironia e quant’altro. Auguro all’artista ogni successo e non disperi se sul suo territorio è ignorata, il mondo come avrà capito è molto grande

  138. Non conoscevo il lavoro di Laurina Paperina che dalla rubrica di Exibart, ho visto il suo sito, sarà non aggiornata ma fa delle opere bellissime e molto divertenti, altro che quelle cose incomprensibili che si vedono in giro!!

  139. http://artatbund18.com/

    c’è anche il sito della galleria, e poi se il suo sito non è aggiornato dal 2007 dobbiamo pensare che in 3 anni sia cambiata così tanto….?

    Non è questione di profondità, lo conoscete Martin Creed? Anche una leggerissima “superficialità” può essere molto interessante.

    Parlate di paperina come se fosse un artista finita, mentre ha soli 30 anni. Io spero che possa sviluppare meglio il suo lavoro. E uscire da questo steccato rassicurante e decorativo.

  140. un paio di anni fa ho visto i suoi video animati in una rassegna a bologna, da li me ne sono innamorato, brava laurina sei una grande! gabry

  141. E’ vero, mi ricordo anch’io una rassegna di video all’università con alcune cose di Laurina Paperina! E fino a poco fa c’erano dei suoi dipinti rock al Museo della Musica di Strada maggiore sempre a Bologna, bellissimi! Anche secondo me deve però uscire dal filone splatter, col suo stile può dissacrare comunque ogni cosa, anche senza “ucciderla”… speriamo che prima o poi il Mambo la inviti almeno per una collettiva, è un’artista che merita

  142. A me il suo sito sembra aggiornato, tranno che nella presentazione dei lavori e nella pagina iniziale ove compare “2009”. Le mostre correnti, il CV e la bibliografia mi sembrano a posto (e interessanti!)
    http://www.laurinapaperina.org

    Ha pure un canale video su youtube, alla faccia di quegli artisti che ti fanno pagare per vedere-acquistandoli, i loro corti!!!

  143. In questi commenti c’è un dato molto interessante: mai si sono visti tanti nomi con la città vicina. Io credo che Paperina si stia intelligentemente scrivendo i commenti. Anche perchè in italia non si sa dove sia questo pubblico dell’arte contemporanea.

    Paperina potrà anche divertire (ma guardatevi un puntata dei simpson piuttosto) ma questa glorificazione sa tanto di fasulla e inappropriata. Ma guardate il suo lavoro, cari commentatori “anonimi”…. presenze nella testa di paperina:
    Marco, Milano- Francesco, Trento- Elisa, Pescara- Anna,Torino-ecc ecc…a buon intenditor.

  144. il 60 % di questi commenti sono sicuramente fasulli ad opera dell’artista, che non conoscevo e che ora sicuramente non avrò più voglia di conoscere.
    La questione (?) è diventata ridicola e fastidiosa e compromette anche l’immagine del gionale.
    Spero che un briciolo di maturità possa apparire alla fine.
    Fatela finita per cortesia.

  145. Se i commenti con nome e città (mai così numerosi e metodici) sono veramente ad opera dell’artista, Paperina sta vestendo il ruolo di spettatore, commentatore, critico, collezionista e infine artista. In lei viene sintetizzato tutto un sistema dell’arte, in modo ovviamente autoreferenziale. Ma questo non è diverso da 4-5 operatori che fanno la medesima cosa nella realtà del sistema, semmai in quel sistema che si da le arie di “migliore” e più in linea con un sentire internazionale (cosa vera, ma l’autoreferenzialità italiana rimane).

    Ed è per questi motivi che un anno fa ho pensato di sintetizzare su whitehouse tutti i ruoli e i livelli del sistema reale. Questo non per presunzione o narcisismo ma per estremizzare e quindi disinnescare quello che tende ad avvenire nella realtà italiana (e non solo).

    Ma non si tratta nemmeno di critica istituzionale fine a se stessa; questa autosostenibilità permette di definire un “panzer” indipendente che può affrontare meglio i contenuti. Viviamo un appiattimento di contenuti, e una degenerazione tumorale dei contenitori: queste pagine di commenti sono esorbitanti rispetto la limitatezza dei contenuti.

    Paperina, continua a farti i commenti, sarebbe la parte più urgente e forte del tuo lavoro. Ma lascia perdere questa foga di successo, non serve a nulla.

  146. Suppongo abbia altro da fare Paperina che commentare questi sciocchi commenti! Lei non è mica come altri artisti frustrati – che oramai si sa – da anni riempiono molti forum di insulti.
    Si sta cadedo nel ridicolo.

  147. Caro statista, a me sembra che anche i vs Paperina mettano il nome di città, o sbaglio? Penso semplicemente che chi commenta vede l’esempio di chi precede e compili secondo modello… Penso proprio che Laurina Paperina abbia di meglio da fare con tutte le mostre che ha in corso!

  148. “E’ vero, mi ricordo anch’io una rassegna di video all’università con alcune cose di Laurina Paperina!”

    improvvisamente ho capito il motivo per cui non ho fatto l’università, grazie per l’illuminazione

  149. Può essere che molti commenti pro (ma anche contro, vedi i vari lucarossi, wow, ecc) siano scritti dalle stesse persone, fan dell’artista o artisti incazzati dall’invidia. La questione è: e allora? Penso che ciò che sia importante siano le argomentazioni, sia pro che contro, al di là dell’evviva e dell’abbasso. In palio non c’è nulla, quindi non vedo dove sia il problema, se c’è

  150. Secondo me è un’operazione dell’artista delle palline a Trinità dei monti, vedrai che prima o poi fa l’annuncio in TV! Laurina Paperina è divertente, capisco che ai noiosi non piaccia. Del resto mi sembra un equo scambio: lei aumenta il suo lato pop (anche se male, l’importante è che se ne parli), i roditori hanno di che rodere e lagnarsi.

  151. Forse non avete capito, alla maggior parte dei lettori non è neppure venuta la curiosità di vedere il lavoro di questa artista tanto tale manifestazione di desiderio d’attenzione è stata plateale e bambinesca, smettiamola di voler vedere significato dove c’è solo una nevrosi individuale. l’arte non ha bisogno di avvocati, ma di critici seri che si firmano con un nome reale.

  152. Criticare il lavoro di Paperina per il fatto di non trovare in esso ciò che si desidera è mangiare un piatto di carne lamentando di non sentire il sapore del pesce. Per questo l’opera si intitola “I eat you”.

    “I eat you” è la rappresentazione plastica del fervore critico suscitato da “I eat you”.

    “I eat you” è (cito):

    I hate you

    Alla presenza di “I eat you” di Laurina Paperina, dopo aver letto ad alta voce un commento a scelta tra quelli più infervorati in calce alla speed-news di Exibart.com sull’artista, pratica un foro nel “pallone gonfiato” e lascia fuoriuscire completamente l’aria. Ad opera ristabilita ripeti l’intervento cambiando commento.

    artisfizio, 2010
    http://www.exibart.com/profilo/index.asp?idutente=77765

  153. direi che non c’è assolutamente più nulla da aggiungere, la povera papera è stata disdegnata e schiaffeggiata in abbondanza, il prossimo che commenta è una cretina paperina.

  154. ma paperina sarà anche divertente, ognuno si diverte come vuole. Il problema è che gioca su codici e convenzioni ampiamente digeriti e superati. Quello che fa lei oggi esisteva già negli anni 80, e forse oggi in molti licei. Ma questo non significa nulla, paperina potrà essere stimolata a migliorarsi (speriamo). Io guardo semplicemente il suo lavoro. E non mi importa dove espone, veramente.

    Tutti questi commenti sono dati: dalla stessa laurina che si fa i commenti (secondo me, troppo simili e ruffiani), dal vuoto di notizie estivo e dal contrasto tra la realtà e la pomposità di questa speednews.

    Per il resto io commento da bordo piscina, la cosa mi diverte e non ci trovo nulla di male.

  155. Caro Los, parli di nomi reali? Ma tu ti chiami veramente Los?!? Concordo però che l’arte ha bisogno di critici seri, tant’è che di Laurina Paperina si sono occupati critici come Renato Barilli e Luca Beatrice (che sono come Laurina Paperina: possono piacere o non piacere, ma non sono certo curatori di sagre paesane). A me il lavoro di Laurina Paperina piace moltissimo e anche non mi piacesse da italiano sono fiero che una giovane artista under 30 sbarchi con personali in Cina, Stati Uniti, eccetera. E, in ogni caso, bisogna tenere distinti i due piani: lo stile e il successo. Del primo, opinabilissimo, si può discutere quanto si vuole, ed è la cosa più interessante. Del secondo fa fede il CV artistico, e, gira e rigira, è indisc utibile che per un’artista di 30 anni scarsi è più che lodevole. Non è che bisogna aver esposto per forza al Moma o alla Biennale per essere qualcuno!

  156. Dimenticavo, per Loca Rossi: ma secondo te se Laurina Paperina facesse la brutta copia di cose anni Ottanta che come dici tu fanno pure i liceali dei galleristi si prenderebbero la briga di esporla, invece che darle dei calci nei sedere? E i collezionisti, tutti idioti? Secondo te se io giovane e sconosciuto artista mi metto a scimmiottare Damien Hirst o Cattelan trovo subito chi mi espone? (e, gira e rigira, il CV è importante: un conto è una galleria sfigata dove dei pagare per esporre, un conto è una galleria come Perugi che ha un nome). Dai Lucarossi, scendi da bordo piscina e tuffati con sincerità nel tuo disgusto (invidia??) per l’artista.

  157. Ma Odio, che ti ha fatto laurina paperina? non farà dei capolavori da museo ma non mi sembra una che se la tiri come certi nostri artisti in vena di successo… Mi sono appena letto l’intervista che le fecero a Exibart anni fa. Come non fa ed essere simpatica una che dice di sé “Sono confusionaria, ironica, allegra e senza orari. Mi piacerebbe imparare andare con lo skate ma sono troppo pigra. Mangerei pizza e patatine tutti i giorni, ma fortunatamente per il mio corpo non lo faccio.”?

  158. @los lobos: io mi attengo al linguaggio. Ti consiglio di leggere: “Che cos’è il contemporaneo?” di Girgio Agamben. Citazione sicuramente abusata, ma assolutamente utile. Il suo linguaggio è allineato con una moda, nata negli anni 80 e consolidata nei 90. E in modalità molto più forti. Ma penso che la cosa sia evidente guardando il suo lavoro.

    Per quanto riguarda le mostre. Se prendiamo un liceale con un po’ di costanza e che semmai decida di vendere l’appartamento dei nonni per pagarsi un mega borsa di studio in giro per il mondo, costui girando per NY, San Fransisco, Shangai ecc ecc., con una lavoro mediamente accattivante (basta appunto rielaborare leggermente quello che è stato a fine 900) riesce a esporre in circuiti di medio-bassi. Il collezionismo è un po’ una conseguenza di questo. Ma a mio parere per un giovane artista deve fare fede il linguaggio prodotto. Perchè se guardiamo il CV rischiamo di rovinarlo, cristallizzandolo.

    Per esempio: dopo che Paperina all’età di 30 anni ha fatto mostre in giro per il mondo e ha venduto qualche opera…pensi che lei possa mettere radicalmente in discussione il suo lavoro, come forse sarebbe utile per un giovane? Io credo che non possa. E sarà difficile supportare in futuro, con la maturità, questa impronta “giovanilistica” e anche un po’ stucchevole. Perchè bisogna ESSERE “giovani” e non volervo apparire a tutti i costi come fa lei (patatine, skate, disegnini dissacratori da banco di scuola,ecc)

  159. Lucarossi, e guardiamo il linguaggio. Che è pop e come dici tu segue una moda. Ma una moda che è attuale, non limitata agli ’80/’90, altrimenti non avrebbe successo. Tu la chiami dispregiativamente moda, io dico tendenza del contemporaneo. Laurina Paperina è immediatezza di comunicazione. E’ la forma ironica dello stesso linguaggio di facebook, twitter, I-pod e quant’altro che rielabora iconografie della contemporaneità: artisti, personaggi dello spettacolo, della politica, dello sport, loghi, icone e quant’altro. Non c’è nulla di profondo, c’è l’immediatezza e l’urgenza del cotnemporaneo. Ci vomita in faccia il nostro mondo spettacolare. E lo fa in maniera varia: disegni, dipinti, video, installazioni, adesivi, performance, murales, perfino consolle per pc, pagine web, canali youtube, basta guardare il suo sito. Capisco che la sua arte non ti piaccia, ma se ti attieni al linguaggio non puoi che concordare, basta tenere presente che il linguaggio ha molte forme, non c’è solo quella del cuore, per fortuna Stalin è morto e sepolto. Per quanto riguarda il CV mi spiace ma è la cosa più immediata per giudicare un artista: mio nonno di Genova dipinge bellissime marine, e, ti giuro, lo fa con tutta la passione possibile, si strugge, perché ha fatto il marinaio, lui patisce dei suoi quadri. Ma ti assicuro che non è un grande artista. Vabbeh, se pensi che paperina abbia venduto la casa dei nonni per esporre in Cina stai fresco. Ha pagato anche Beatrice per esporre in alcune mostre? Bastasse avere due soldi per fare carriera sarebbe pieno di artisti che vendono la casa dei nonni! Con quei soldi ti compri le pagine di pubblicità su Flash Art, ma le personali in gallerie serie per il mondo te le scordi, almeno che il nonno morto non abiti ad Arcore! (ma purtroppo è ancora vivo..)

  160. Mio diletto omonimo, ma che boiate dici? Posso concordare sui tuoi giudizi su Peperina, ma che boiata è quello del liceale che con un po’ di soldi può esporre tranquillamente nel mondo e trovare successo? Ci sono decine di artisti che non sopporto ma che per sfortuna mia piacciono a critici, curatori e peggio ancora al mercato, ma non per questo sono così ingenuo a dire che sono arrivati dove sono arrivati perché hanno un po di soldi da parte. E’ un discorso alquanto idiota e fazioso, ogni tanto occorre rispolverare un po di senso delle cose. I gusti sono altro.

  161. è probabile che tutto questo finirà in nulla, fra qualche anno l’unica Paperina di cui ci ricorderemo sarà la fidanzata di Paperino. Fino a quando tiene Laurina che si diverta e che faccia soldi a palate e una mostra anche in Australia.

  162. Io invece credo che con costanza e dedizione, rielaborando vagamente il già digerito sia molto facile esporre in situazioni come quelle di paperina. Ovviamente con il tempo e la dedizione, non certo dall’oggi al domani.

    Se guardiamo il Padiglione Italia di Beatrice capiamo BENISSIMO perchè Paperina è stata invitata a fare una mostra da Beatrice. E non lo dico in senso dispregiativo; questo tipo di arte “immediata” e assolutamente legittima, esprime un linguaggio rassicurante che potremo veramente vedere sugli scaffali dell’ikea. Un tipo di arte che deve rassicurare sul suo essere DISINNESCATA. Non per nulla Beatrice è stato invitato dal Ministro Bondi per una mostra che doveva essere accessorio e soprammobile innocuo. L’immediatezza si può ottnere anche con modalità più sottili ed efficaci.

    E quindi io considero questa arte una forma di artigianato dell’arte cobtemporanea, una forma di decorazione rassicurante. Paperina non ci vomita addosso proprio nulla, soprattutto se poi espone in gallerie tirate a lucido. Per vedere questo guardiamo piuttosto Paul MacCarty, per vedere esorbitato quello che fa paperina in scala minore prendiamo Murakami, per vedere una lettura più estesa guardiamo i simpson, sout park, griffin. Ecco Paperina esprime delle foto di scena di questi cartoni animati. Esattamente come Basilè esprime foto di scena per film potenzialmente molto più interessanti.

    Io credo che questo tipo di arte, nella società contemporanea attuale, sia disinnescata. Dico questo rifacendomi a Giorgio Agamben e al suo concetto di moda (che non è quello gergale). Se l’artista è troppo in linea con il proprio tempo (vedi paperina e Co) non riesce a esprimere una tensione vitale per il suo lavoro nella contemporaneità.

  163. Lucarossi, abbiamo capito che non riesci a pensare in maniera autonoma, ma devi filtrare il tuo pensiero attravarso i due autori che citi continuamente. Abbiamo anche capito che non ami Ikea, evidentemente hai tutti mobili di Frau o, peggio, d’alto antiquariato. Hai perfettamente ragione, però: Laurina Paperina è Ikea, ovvero è pop, in linea col contemporaneo perché rielabora il contemporaneo. Non è un’artista concettuale che predige il futuro, ma surfa il suo tempo, come hanno detto in molti è immediatezza. That’s Art. Che poi non ti piacciano le sue espressioni ok, in parte perfino condivido. Almeno hai smesso di dire che non è nulla, ammetti che è una piccola stella, sebbene la ritieni una stella cadente, un bagliore e poi nulla. Il tempo ci dirà chi ha ragione.

  164. Faccio le citazione per argomentare al meglio, visto che e’ un mese che scrivo le stesse cose e non capite, o fate finta di non capire…

  165. Complimenti Los Lobos dalla direzione di Ecsibart!
    Il Suo spam anti-spam è il duecentesimo messaggio in calce alla speed-news! Siamo, pertanto, onorati di comunicarLe che Lei si aggiudica in premio un bel DIVIETO DI AFFISSIONE (art. 633 codice penale) in lamiera, conforme al D.L. 493 del 14/08/96, da affiggere dove riterrà più opportuno.

    Un ringraziamento e un saluto.

    La redazione di Ecsibart

  166. Lucarossi, ma ke hai bisogno delle citazioni per ragionare? Così capiamo meglio? Ma ke è, la Voce del Padrone (o del Santone)?

  167. @marika: ho fatto solo la citazione di Agamben per intendere quale sia la differenza tra artista e “artigiano dell’arte contemporanea”. Che non vuol dire “artigiano”, pratica nobile e spesso migliore di molta arte pretenziosa e narcisa. E comunque anche artigiano dell’arte contemporanea è cosa rispettabile, semplicemente (se parliamo di giovani) si tratta di opportunità parzialmente sprecate. E questo perchè i giovani artisti (in italia ma non solo) tendono ad essere cristallizzati su alcune scelte formali e concettuali. E questo è un male prima di tutto per loro. Perchè un certo sistema, da una parte, è precario e quindi invoglia a fare scelte rassicurante facili, e dall’atra chiede riconoscibilità come se si trattasse di artisti consolidati.

    La soluzione è una sorta di indipendenza coinvolta, equilibrio difficilissimo.

  168. Luicarossi, ma che ne sai se un’artista (Paperina o altro) fa una scelta facile o altro? E cos’è, poi, la scelta facile? Pensi davvero che se un artista senza estro si reca in una galleria con le sue “scelte facili” i galleristi gli spalancano le braccia? Che siano tutti imbecilli?

  169. @marika: “facile” nel senso che remixa alcuni codici e convenzioni linguistiche. Alcuni galleristi preferiscono questo tipo di linguaggio. Proprio in una fase storica in cui viviamo una sovraproduzione di prodotti e una saturazione dei mercati. L’arte giovane dovrebbe riflettere su queste questioni.

  170. Caro Lucarossi,

    credo che il suo punto di vista sia chiaro. Il continuo ripetere le medesime tesi suscita, mi sembra, due tipologie di risposta: la prima offensiva e priva d’interesse e la seconda interlocutoria e ricca di spunti. Lasciando da parte la prima, mi dedicherei alla seconda che onestamente trovo più proficua. Dal momento che il dibattito sull’arte contemporanea sembra interessante e coinvolgente, mi chiedo perchè non ampliare il campo della discussione.

    Obiettivamente le opere della Paperina offrono un ottimo spunto per discutere del mondo dell’arte contemporanea in Italia ma non sarebbe meglio parlare del sistema (dei sistemi, concentrici, tangenti, etc…) dell’arte contemporanea italiana.
    Ritengo che ci siano situazioni eclatanti in Italia di cui si parla poco o per nulla.
    L’arte contemporanea segue la cultura del nostro paese, l’economia, la società e le sue mutazioni. La nostra situazione in tal senso non mi sembra rosea.

    Per concludere, invece di insistere su Laurina Paperina, non sarebbe interessante creare un luogo di confronto, magari non solo virtuale, per dialogare sull’immaginario “contemporaneo” in tutte le sue componenti e trasfomazioni, un luogo dove poter riconnettere arte contemporanea e persone non addette ai lavori.
    Ed inoltre non sarebbe il caso di trovare il modo di ripristinare un humus di base differente per vedere crescere in futuro una nuova coscienza civile, morale, culturale e quindi artistica in questo paese.

  171. Lucarossi, i tuoi discorsi sulle “scelte facili” sembrano quelle degli avversari della fotografia di metà ottocento, che gridavano al lupo! al lupo! difronte a un medium non buono, non cattivo, ma semplicemente diverso. Invece di considerare la pluralità dei linguaggi, distingui tra buoni e cattivi. Certo le opere di Paperina non hanno bisogno di un interprete, non devo leggermi Panowsky per capirci qualcosa, sono assolutamente immediate. Ma è proprio in questo la loro forza, è questo il loro messaggio. Dire che sono di facile lettura è una banalità, analizzarne il contesto che vive di contemporaneità è altro, ti piaccia o meno.

  172. guardate che non contesto così pesantemente paperina come vorreste voi. Dico solamente che nel mondo di oggi di “paperinate” ce ne sono a bizzeffe. Forse la stessa realtà è più avanti. Da un giovane artista mi aspetto uno scarto maggiore, rispetto la storia e il presente. Ma penso di averlo spiegato già mille volte.

  173. paperina è assolutamente attuale, dal mio punto di vista rispecchia la nostra contemporaneità al cento per cento.
    Il suo stile è riconoscibile e non banale, non si perde nelle solite “lagne pittoriche” che negli ultimi anni girano in Italia.
    rabbrividisco però quando leggo commenti che sembrano scritti da veggenti che profetizzano il successo o meno di questa giovane artista: solo i posteri lo sapranno, quindi tutte queste discussioni sono senza senso.

  174. Bravo Dioniso, lasciamo ai posteri la sentenza. Ma se, Lucarossi, dici che il mondo è pieno di paperinate, inconsciamente dai ragione ai sostenitori di Paperina: se in moltissimi come dici fanno cose simili, e a emergere sono solo pochi, tra cui appunto lei…

  175. decisamente penso anch’io sia interessante spostare la discussione da Laurina Paperina ai linguaggi dell’arte oggi, per uscire dai luoghi comuni. Perché se ci sono piccoli Luca Rossi che sostengono che lo stile di Paperina è facile (verissimo, è la sua forza) e scontato, altri Luca Rossi, più grandi, sostengono addirittura che la pittura in sé è arte già vista, sorpassata. Sarebbe dunque più intelligente spostare la discussione (in altre sedi!) su quest’ultimo tema (Pittura lingua morta?), riprendendo tra l’altro una discussione già avviata su Flash Art lo scorso anno (in cui si parlava pure della Paperina, se non sbaglio) B.

  176. Secondo me la pittura non e’ morta, spesso e’ molto più autentica e meno pretenziosa di tanta arte concettuale. Per esempio l’artista suggerito da massimo minini sull’ ultimo flash art.
    Nel caso di paperina, il problema sono certi codici che trovano già il loro disinnesco nella realtà, questo che faccia pittura o altro. Non vedo quello sfasamento di cui parla agamben per essere “contemporanei”. Tante cose sono attuali, ma non rappresentano il meglio dell’arte contemporanea. Io penso che paperina, vista la giovane eta’, venga maggiormente aiutata da un sguardo critico che dalla solita mamma italiana che dice sempre che va tutto bene.

  177. Ho visto in facebook di questa news trasformata in un salottino per pettegole dell’arte, che meraviglia! Perché non aprire una pagina fb dove approfondire la discussione sulla pittura e le sue derive?

  178. cara Sveva, non mi sembra una fonte molto attendibile la tua, ma sai chi è il signor Amorosino? Vatti a vedere i lavori che fa e poi magari ne riparliamo. Piuttosto vatti a leggere altre recensioni, magari provenienti dall’estero e magari di chi la mostra l’ha vista davvero.

  179. COncordo con Beppe, dubito che il “””recensore””” abbia visto la mostra e lo stesso dicasi per chi ha presentato la speed (ma del resto non era una recensione, ma una notizia!). Piaccia o meno, l’artista ha un suo stile ben definito, che poi rientri nel calderone neopop non è un problema, francamente il concettuale ha rotto, magari è bello vederlo in mostra ma non accuisterei mai per il mio loft un qualcosa di asettico, algido e deprimente. Centomilavolte la Laurina Paperina con i suoi colori e il suo linguaggio immediato che idea folle una contemporaneità inintelleggibile ai contemporanei!!

  180. Ogni tanto è bello apprendere che l’Arte non è solo materiale incomprensibile a molti ma può essere anche leggera e divertente.

  181. ma cosa dite? Unica nel suo genere..?? Ma ci sono orde di adolescenti che fanno queste cose…prendere in giro il pubblico non porta molto….
    leggera???? A me sembra di una pesantezza inestimabile, pensate svegliarsi ogni mattina e vedere questo enorme pupazzone…a me sembrano cose da anni 80…viste e straviste..sorry.

    Certo le cose sono incomprensibile se non hai gli strumenti per leggerle. Un libro è incomprensibile per un bambino analfabeta. Ma questo non significa che sia giusto essere analfabeti. L’arte, al pari di molte discipline, NON deve essere immediata..questo romanticismo è solo una consolazione per un pubblico analfabeta e per artisti narcisi di bassa qualità…

    Questa vena è stata ormai esaurita e siamo dentro una forma di manierismo di pessima qualità.

  182. Caro Gus,
    ma scusa, perché mai l’arte non dovrebbe essere di facile lettura? Evviva la varietà, c’è chi gioisce nel leggersi un manuale per capire un’opera, e chi preferisce l’immediatezza, leggasi pop. Ti ricorda gli anni Ottanta? Eccerto, perché gli anni Ottanta sono leggerezza, sono, appunto, pop. E forse in tempi di crisi, così cupi e grigi, c’è voglia di tornare a sorridere, di leggerezza appunto, ed è per questo che Laurina Paperina piace e piacerà sempre di più!

  183. @Mahtacchione: ma ssssì va tutto bene…questa mentalità relativistica e romantica, quando non è cosparsa di complessi di inferiorità esterofili, fa il male dell’arte italiana. Ho letto l’intervista che luca rossi fa ad angela vettese sul suo blog..e mi sembra che abbiano ragione. Fino a quando non si considera l’arte contemporanea una cosa seria; fino a quando non esisterà un pubblico vero, ci meritiamo paperina, luca beatrice, sgarbi, le fanzine modaiole ma vuote (mousse e kaleidoscope) e altre schiocchezze…

  184. paperona vai a raccogliere le mele nella val di non valà, anzi incassa quello che raccolgono per te e spenditi tutto invece di farci sorbire sta pochezza indegna .

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