24 ottobre 2012

Aristocratic all’AAF di Roma. Tre domande a Tommaso Stefani, art director dello spazio virtuale dedicato alla fotografia

 

di

Franca Giovanrosa, cittàltra #35, 2009, stampa lambda su carta fotografica opaca modello Kodak Endura, montata su alluminio, cornice in ferro trattato, 40 x 60 cm, Edizione di 5, Courtesy of Artistocratic
Manca poco all’inizio della prima edizione dell’Affordable Art Fair romana, che si aprirà dopodomani negli spazi della Pelanda. Tra gli eventi della nuova tappa fieristica della Capitale, sarà riservato spazio anche ad “Aristocratic”, la galleria on-line dedicata alle fotografie d’autore che si rivolge a collezionisti  che cercano immagini uniche e in tiratura limitata, rigorosamente firmate dagli artisti. Uno spazio “virtuale” dunque, che si palesa spesso in fiere e manifestazioni e che, per l’occasione, a Roma proporrà un’esposizione che vede come protagonisti cinque nomi della fotografia italiana e internazionale: Nicola Cicognani, Franca Giovanrosa, Frances Lansing, Lelli e Masotti e Giorgio Majno. Abbiamo chiesto al direttore, Tommaso Stefani, di raccontarci qualcosa in più sul nuovo appuntamento capitolino con la fotografia, attraverso le nostre tre domande.
Com’è nata la possibilità di presentare il progetto “Artistocratic” alla fiera dell’arte accessibile di Roma?
«Fin dal loro approdo in Italia, AAF ci ha gentilmente invitato a partecipare. Poiché siamo sensibili ai modelli innovativi sviluppati a livello internazionale, abbiamo colto l’opportunità della prima edizione a Roma realizzata all’interno di una cornice così affascinante come il Macro Testaccio per vivere questa esperienza e sperimentare».
La scelta degli artisti inseriti nella mostra ha seguito un filo conduttore? Si tratta di fotografi tutti italiani e piuttosto giovani?
«Mentre a “Cutlog, a cui abbiamo partecipato la settimana precedente a Parigi, presentando i grandi nomi della fotografia italiana, autori storicizzati come Gian Paolo Barbieri, Mario Giacomelli e Ferdinando Scianna, abbiamo pensato che AAF a Roma fosse l’appuntamento giusto per proporre una selezione di artisti contemporanei più giovani ma con già un solido percorso artistico, caratterizzati da quotazioni interessanti e un alto potenziale di crescita. 
L’ampio spazio ci consente di raccontare sia una progettualità fortemente contemporanea legata al tema della città con i lavori di Franca Giovanrosa e Giorgio Majno, sia una progettualità più intimista con le opere di Frances Lansing e Lelli e Masotti».
Quali sono le prossime tappe del progetto? Il web resterà il canale privilegiato per la diffusione di “Artistocratic” o è in programma l’apertura di una sede fissa?
«Artistocratic è nata con l’idea di comunicare e proporre la fotografia d’arte in modo innovativo evitando di seguire schemi predefiniti. Per fare questo occorre un modello di business flessibile pronto ad adattarsi al momento storico e a cogliere le opportunità offerte dal mercato. In questa fase la nostra “libertà” ci consente di organizzare mostre all’interno di spazi diversi e partecipare a fiere in Italia e all’estero senza preoccuparci di gestire un contenitore locale. Le nostre energie possono così concentrarsi sul contenuto, su come comunicarlo, sulla promozione degli artisti e delle loro opere su un territorio più ampio, spesso anche in sinergia con le gallerie tradizionali. Ma lo scenario può cambiare rapidamente e siamo pronti a nuove sfide, sempre però cercando di interpretarle a nostro modo».

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