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Più che il bacio che tradisce Gesù, nella performance Il giudizio delle ladre, che Luigi Presicce e Maurizio Vierucci (Oh Petroleum) presentano oggi dalle 18.30 fino alle 20.30 presso l’”Istituto A. Fioravanti”, di via Don Minzoni, 17 (di fronte al MAMbo), al centro della scena è l’abbraccio con cui Giuda stringe Gesù. Questo, vestito di bianco e Giuda in rosso, stretti a loro volta e sospinti da una parte all’altra dalle gazze ladre riunite intorno a loro, quasi a formare una testuggine romana (o una squadra di rugby) da cui Gesù e Giuda non ne vengono fuori come il tradito e il traditore, ma come due persone unite da un profondo legame, quale forse è stato effettivamente.
Questa, è la descrizione della scena, in una stanza dove il buio e squarciato da due potenti fari e soprattutto dove a dirigere il movimento delle gazze ladre che si ripercuote su Cristo e Giuda, è il fischietto di Luigi Presicce. Installato su un trono, con il volto bianchissimo, in testa un cappello piumato e due bilance ai lati.
La ieraticità, la forza di un’immagine statica, ma fortemente evocativa, sono di nuovo al centro del suo lavoro, che questa volta prende spunto dagli affreschi raffiguranti gli ultimi giorni della vita di Gesù, realizzati da Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova. I quattro episodi sono: Il bacio di Giuda, Cristo davanti a Caifa, La flagellazione e Pentecoste che viene presentato in video come ultimo atto. Sì, perché ad accogliere i gruppi di quindici spettatori che di volta in volta assistono alla performance è un video posto su uno schermo all’esterno. E qui di nuovo ritornano i temi classici di Presicce, che dà corpo alle sue visioni pescando in un immaginario arcaico o medievale, comunque misterico, come è anche nel Giudizio delle ladre. Molto rigoroso, pur nel suo “barocchismo” scenico. Senza concessioni a niente, se non a quella scena che ci sta davanti. Dove solo lei è autorizzata a parlare.
O si ama o lascia indifferenti. Le mezze misure sono bandite.