18 maggio 2013

Un site specific per l’Ex Birreria della Giudecca. LaRete Art Projects e Michela Rizzo in collaborazione per un nuovo progetto di David Rickard

 

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David Rickard: Dark Matter (dettaglio), 2012-13. Dimensioni variabili, contenitori modificati in polipropilene. Courtesy Galleria Michela Rizzo
Si intitola “All Vertical Lines Intersect”, e sarà pensato appositamente per gli spazi dell’ex Birrificio della Giudecca. Stiamo parlando del nuovo progetto firmato da David Rickard e promosso, in occasione della 55esima Biennale di Venezia, da Michela Rizzo e LaRete Art Projects. A cura di Elena Forin, l’artista neozelandese, studi a Londra e in Italia, si confronterà con lo spazio della struttura industriale con una serie di opere che indagheranno l’identità del luogo, attraverso una serie di limiti fisici e di “surrealtà” possibili, grazie a una serie di “decontestualizzazioni” mirate. 
Si parte con Outer Reaches, una campana di bronzo che scende dal soffitto fino al centro della prima sala, che resta in posizione statica. Tutt’intorno però, alle pareti, sono visibili i segni di un movimento che ha provocato lesioni, mentre intorno riecheggeranno rumori: «L’installazione nella prima stanza mappa lo spazio in uno sdoppiamento dei limiti: il primo dipende dal fatto che il batacchio all’interno della campana produce un suono quando oscilla, mentre il secondo limite è quello sperimentato dalla campana che colpisce le pareti della stanza come se fosse un batacchio di grandi dimensioni. L’opera sarà come una sorta di mappa visiva e sonora delle relazioni tra l’oggetto e i limiti fisici della stanza» spiega l’artista.
Un limite che si svilupperà anche alla presenza di un Walldrawing di David Tremlett, strutturato per grandi fasce orizzontali. E per compiere, e mappare, un nuovo assetto dello spazio, Rickard si relazionerà con l’installazione attraverso una verticalità: 36 Lines Describing a Truncated Cone (36 linee che descrivono un tronco di cono) una figura geometrica la cui dimensione e la cui “forma” varia a seconda delle leggi terrestri dell’attrazione, che muovono i piombini dei fili che formano il solido verso terra. Terra, o pelle, che sarà mutata anche nell’installazione concepita nella seconda sala, a dimostrare una serie di nuove possibilità, che in Rickard muovono dall’indagine di fenomeni come la gravità, l’alchimia, e le possibilità legate alla scultura, al disegno e all’installazione intesi come realtà di sperimentazione fisica e dello spazio. Appuntamento al 31 maggio, in una Giudecca mai così ricca di eventi.

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