11 dicembre 2013

Da Fontana a Cecchini, gli ambienti nell’arte italiana. A Catanzaro una giornata di studi sul tema, grazie alla Fondazione Guglielmo

 

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l'ambiente di Carlo Bernardini alla mostra -ARTISTI NELLO SPAZIO. Da Lucio Fontana a oggi: gli ambienti nell'arte italiana- Catanzaro Complesso di San Giovanni

Che cos’hanno in comune Mario Merz e Agostino Bonalumi, piuttosto che Gino De Dominicis e Luca Vitone o Gianni Colombo e Fabio Mauri? Sono tutti riuniti sotto il cappello dell’arte degli “ambienti”, nella mostra “Artisti nello spazio” al Complesso del San Giovanni di Catanzaro, nella mostra organizzata dalla Fondazione Rocco Guglielmo e curata da Marco Meneguzzo, Bruno Di Marino e Andrea La Porta. 40 sale per 40 artisti che, a partire dal secondo dopoguerra hanno trasferirito la percezione dell’arte dallo sguardo a tutto il corpo dello spettatore, coinvolgendolo con tutti e cinque i sensi e “obbligandolo” ad entrare in una dimensione tridimensionale. Una storia di grande avanguardia italiana che, scrive il curatore «è stata antesignana, ma non ha saputo valorizzare questo primato, lasciando che altre culture –come quella anglosassone o francese –fossero maggiormente riconosciute». 
Eppure la grande stagione italiana degli “ambienti” continua oggi con le generazioni più giovani, con alcune varianti che hanno aperto spazio ad architettura, scultura, videoinstallazione, suono. Per l’occasione, oggi, a partire dalle 10.30, a San Giovanni si terrà una vera e propria giornata di studi dove a parlare saranno sia il curatore della mostra La Porta, ma anche un gruppo di altri addetti ai lavori, che racconteranno lo spazio nelle varie declinazioni e negli incroci di discipline: gli storici dell’arte Luca Vasta e Simona Caramia, l’architetto Francesco Brancato e gli artisti Rosaria Iazzetta e Fiormario Cilvini. E poi via, a perdersi dentro un’altra delle meravigliose avanguardie italiane, lontana anni luci da oggi, ma splendente di un’originalità sulla quale ancora si indugia come a un modello estetico e culturale.

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