07 aprile 2014

“Non ci sono più le opere di una volta”. Un altro progetto per sensibilizzare la cultura, e tornare a parlare di ore di storia dell’arte nelle scuole italiane

 

di

Giuseppe Di Somma, La Pietà di Michelangelo rivisitata
Speriamo che anche stavolta ci pensi Matteo, perché dal Ministero dell’Istruzione -contrariamente a quello dei Beni Culturali, che continuamente “si fa sentire”- si parla poco. Torniamo su una nota dolente: le ore di storia dell’arte nelle scuole superiori. Che non sono state annullate, come si rimarcava sui social network qualche settimana fa, ma che non sono nemmeno state reintrodotte dopo i tagli della legge Gelmini del 2008. 
A mettere ancora una volta il dito nella piaga, per sensibilizzare pubblico e opinione, stavolta è il designer e docente Giuseppe Di Somma, che ha “lanciato” una campagna grafica dove l’arte “non è più quella di una volta”. Quindici fotografie e una serie di video, caricati su youtube, per mostrare come, senza l’insegnamento della storia dell’arte nelle scuole, anche le opere si dovranno vedere “a pezzi”, senza elementi centrali che da sempre caratterizzano lo sguardo, e senza il cognome dell’autore. Ed ecco così che la Primavera di Botticelli diventa una quinta teatrale senza protagonisti, firmata da un tale “Sandro”; poi, tra le altre immagini, c’è anche quella di una ragazza che ha perso non solo l’orecchino, ma anche il turbante, scoprendo un cranio rasato: non c’è più la perla di una volta, e il cancro si sta mangiando quel che ci resta del nostro patrimonio. Che tra poco non sapremo più come chiamare? Secondo la teoria di Di Somma si: “Chi non studia storia dell’arte non può nemmeno conoscere i maestri di queste opere mutilate, firmate con il solo nome proprio dell’artista: Michele, Sandro e Antonio diventano comuni nomi, come potrebbe firmarsi un futuro ragazzino ignaro con la bomboletta in un tag sulla facciata del Palazzo Ducale a Venezia, se nessuno gliene spiega l’importanza storico-artistica”. L’ennesimo monito dal mondo della cultura, che riapre l’idea di una collaborazione tra Mibact e Ministero dell’Istruzione. L’idea. E la pratica?

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