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Si apre il prossimo 12 novembre Contemporary Istanbul, ma la fiera turca già lancia i propri dadi, cercando il punteggio massimo. Il Medio Oriente, che l’anno scorso ha macinato qualcosa come 72mila presenze (+ 20 per cento rispetto al 2012) per una kermesse che ha raccolto “solo” 95 gallerie, provenienti da 22 Paesi del mondo, quest’anno incontra la Cina. Il progetto “New Horizons” ogni anno porta infatti in scena l’arte del Paese ospite, e a curarlo in questa nona edizione saranno due italiani: Massimo Torreggiani e Davide Quadrio. Mai nomi tricolori sono più indicati per dare rilievo al Sol Levante: Torriggiani, nato nel 1966, oltre ad essere nel Consiglio del PAC di Milano, dal 2010 al 2012 è stato anche il direttore della SH Contemporary, la fiera di Shanghai, e attualmente è Direttore Creativo per “Art in the City Shanghai”, progetto digitale, educativo e dedicato alla promozione dell’arte e del design in Cina, che prenderà corpo a Shanghai nel prossimo settembre. Non da meno il curriculum cinese di Davide Quadrio, classe 1970, che ha fondato e diretto dal 1999 al 2010 BizArt, il primo no-profit di Shanghai, e dal 2007 – con l’artista Qiu Zhijie e il curatore Defne Ayas – la piattaforma Arthub Asia. Curatore per l’edizione cinese della retrospettiva del Victoria & Albert Museum dedicata a Vivienne Westwood, è stato anche curatore della mostra personale di Olivo Barbieri per la Biennale di Shanghai del 2006. Docente all’Istituto di Arti Visive della Fudan University di Shanghai, dove vive dal 1994, con Torriggiani si confronterà sul tema che ogni anno lancia “New Horizons”: “The Other Art. Alternatives. Choices. Options”.