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Un Premio per la scultura in marmo, concorso decisamente particolare per artisti che vogliano, e siano in grado, di utilizzare questo incredibile materiale fuori dal tempo. Parliamo del contest in memoria di Erminio Cidonio messo in palio biennalmente dalla Fondazione Henraux.
Che oggi annuncia il vincitore dell’edizione 2014, lo scultore Mikayel Ohanjanyan con l’opera Materialità dell’invisibile.
Spiega Paolo Carli, Presidente della Fondazione: «Mikayel Ohanjanyan ha saputo cogliere in pieno l’idea del bando. L’opera nasce dalla volontà di di materializzare l’invisibile e di evidenziarne alcuni aspetti concettuali ed estetici. Nella sua lettura, il progetto proposto, è poliedrico: da un lato raffigura lo spazio vuoto come forma e la materia, dall’altro, contemporaneamente, interroga la materia stessa che, compressa dai cavi d’acciaio, crea nuove prospettive intersecate nel confine della materia e nel vuoto al centro della scultura. L’estetica dell’opera, marmo e cavi d’acciaio, è simbolica lettura della secolare attività del luogo (il blocco del marmo, la lizzatura), e pone in evidenza le connessioni del marmo e il rapporto fra l’uomo e il suo territorio».
Al secondo posto Francesca Pasquali, passata dal vinile al nobile materiale del monte Altissimo con Frappa, mentre al terzo posto, ex aequo, sono premiati Filippo Ciavoli Cortelli e Massimiliano Pelletti.
Le quattro opere dall’1 al 31 agosto saranno esposte al pubblico nei giardini della Versiliana, a Forte dei Marmi, in un percorso espositivo curato da Enrico Mattei e che vede anche la presenza delle tre opere dell’edizione precedente, Arrivederci e grazie di Fabio Viale, vincitore nel 2012, Bue Tractor di Mattia Bosco e Samarà di Alex Bombardieri. Mettendo insieme, così, una piccola collezione destinata a crescere, e ad avere una decisa particolarità..