31 luglio 2014

Loro sgomberano il 10 agosto, e l’11 partono i restauri: grandi manovre sul Valle e su Roma. Con rispetto e partecipazione?

 

di

Stefano Rodotà al Teatro Valle

Chi si aspettava un bagno di sangue, in senso metaforico ovviamente, si è dovuto ricredere. Nulla di increscioso è successo oggi al Valle, sotto l’ultimatum dello sgombero, e dopo la conferenza di stamattina si è tornati a finire le attività in attesa di domani, 32 luglio per i lavoratori del teatro, che stanotte faranno una maratona di spettacoli e arte. 
Già, finire, l’imperativo di lasciare lo stabile entro oggi, come era chiaro, era impossibile da rispettare, ma il 10 agosto gli occupanti dovranno abbandonare la struttura, in attesa di una nuova collocazione. 
Così si è deciso, da entrambe le parti e così ha riportato anche l’Assessore Marinelli in un rapido comunicato che annuncia però il suo impegno: «Abbiamo avanzato una proposta positiva che permettesse di recuperare il valore dell’esperienza del Valle e che contestualmente riconsegnasse il teatro alla soprintendenza statale per i lavori di recupero e di messa a norma. Oggi la Fondazione Valle Bene Comune ne prende atto e la accetta».
E, a quanto pare e traspare da chi è al Valle in queste ore, e dai social network costantemente aggiornati, quel che importa è continuare la partecipazione, la condivisione, non tanto l’occupazione. Veder riconosciuta, insomma, proprio la cultura come bene comune. Qui o altrove. «Questo accordo è un successo straordinario per molti motivi: perché permette di chiudere una lunga occupazione che aveva intrecciato elementi culturalmente rilevanti ad una situazione di mancato rispetto della legalità, non più accettabile; perché consegna (dopo i lavori necessari) il Valle al Teatro di Roma rafforzando così questa grande istituzione di valore nazionale e accrescendo la sua dotazione in termini di sale, programmazione e progetti; perché evita una contrapposizione non necessaria alla città che ha voglia di crescere anche culturalmente. Loro si impegnano a uscire entro il 10 agosto. Noi lavoriamo perché l’11 agosto inizi il lavoro della soprintendenza statale. Abbiamo lavorato per una soluzione difficile ma positiva. La città lo ha visto e, credo, apprezzato», chiosa Marinelli. Tutto è bene quel che finisce bene? Staremo a vedere. Intanto non perdetevi l’occasione di passare una serata in quel Valle Occupato che a Roma, e non solo, si ricorderà per un bel po’.

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