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Nel maggio del 2013 i giardini e le ville medicee della Toscana venivano nominati dall’Unesco “patrimonio dell’umanità”; oggi a poco più di un anno viene realizzata un’eau de toilette che ed essi si ispira e che sarà commercializzata da oggi nei bookshop dei musei del Polo Fiorentino. È stata, infatti, la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze a commissionare questa fragranza che si ispira ai fiori e ai frutti che nei giardini delle ville storiche dei dintorni di Firenze sono coltivati sin da epoche lontane.
Già a metà del Cinquecento, la famiglia Medici aveva dato a Tribolo, la possibilità di realizzare il primo giardino all’italiana dando avvio a quella tradizione che verrà portata avanti per lungo tempo e che vede affermarsi una vera e propria “architettura dei giardini” nella quale sono coinvolte specie rare, statue e giochi d’acqua. Tradizionalmente il giardino si suddivideva in tre parti ben distinte, il “giardino dei fiori”, il “giardino dei frutti” e il “selvatico” che spesso accoglieva la ragnaia per la caccia dei volatili.
L’amore per la botanica, le piante rare e le piante officinali ha sempre coinvolto la famiglia Medici quasi al pari della passione per l’arte e per il collezionismo e i giardini sono spesso diventati luoghi di studio e di ricerca e aree di sperimentazione protoscientifica. Nelle porzioni di verde riservate ai fiori e ai frutti venivano coltivate piante di cui nel tempo, talvolta, si è anche perso la traccia. Studi approfonditi sono stati recentemente fatti su questo argomento e spesso, ove possibile, sono state reimpiantate le specie originarie.
La “piramide olfattiva” di questa nuova eau de toilette si basa su note agrumate di limone e arancio amaro ma richiama anche i petali di rosa – non si dimentichino le collezioni di rose antiche – e fiori di pesco (note di testa); poi si passa agli aromi del legno di cedro e di cipresso (note di cuore); e al muschio e all’ambra (note di base).
Il nome di questa fragranza – Giardini del Granduca – deriva da una dizione spesso presente nei documenti d’epoca quando appariva scritto “Soprintendente de’ giardini del Granduca.” (Enrica Ravenni)