13 dicembre 2014

Pavel Pepperstein vince il Kandinsky Prize 2014 con il progetto “Holy Politics”: una visione psichedelica della politica contemporanea

 

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Tra le mura dell’Udarnik Cinema a Mosca, rarissimo esemplare di architettura costruttivista d’epoca, si è svolta la cerimonia per la consegna del premio dedicato ad uno dei più amati pittori russi di tutti i tempi. 
Uno scenario suggestivo che ha accolto Pavel Pepperstein, vincitore nella categoria “Project of the Year” con Holy Politics; una rilettura della politica internazionale attuata attraverso quello sguardo da fanciullo che ha sempre caratterizzato le sue visioni. Figura fondamentale del Concettualismo Moscovita, figlio d’arte di Irina Pivovariva e Viktor Pivovarov, è noto in Italia principalmente per la partecipazione al padiglione russo della Biennale di Venezia del 2009 intitolato “Victory Over the Future”. Per l’occasione presentò una serie di progetti utopistici fondati su idee tanto ironiche quanto futurologiche, rimescolate tra l’altro in un’atmosfera hip-hop. Tra il rap, l’illustrazione e alla luce di neon blu s’ergeva anche il progetto Kandinsky Tower genialmente post datato al 2100, un acquerello in cui l’architettura gigantesca e astratta sormontava un paesaggio abitato da piccole navicelle volanti, in pendant completo con un altro oggetto futuristico quale El Lissitzky Airport. Ma la promozione del Kandisnky Prize continua: il giovane Albert Soldatov ha vinto con il suo video Balthus, in concorso per la sezione “Young artist. Project of the Year”, mentre lo studioso Mikhail Yampolsky si è aggiudicato il premio per la categoria di “History and theory of contemporary art” per l’articolo Scenic gnosis pubblicato su New Literary Review.
Il Kandinsky Prize, nato nel 2007 con lo scopo di promuovere l’arte russa contemporanea, si presenta quale luogo del riconoscimento della carriera di artisti più o meno noti in occidente. Ad oggi tra i premiati figurano artisti di rilievo internazionale come Anatoly Osmolovskiy, Aleksey Belyaev Guintvot, Vadim Zakharov, Alexander Brodsky, Yuri Albert, Grisha Bruskin e Irina Nakhova, prossima artista del padiglione russo di Venezia. (Alessandra Franetovich)

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