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Sempre nell’occhio del ciclone Berlino, nel bene e nel male. La città più paradossale d’Europa, al centro di polemiche e della politica della gentrificazione, perde un pezzetto della sua anima artistica.
Blu, il celebre writer bolognese, come ha rivendicato sulla sua pagina facebook, ha cancellato il suo murale a Cuvrystrasse, a due passi dalla Sprea nella zona di Kreuzberg. Il quartiere, ancora oggi uno dei più popolari e con una vasta fetta di abitanti immigrati (specialmente dalla Turchia) e di artisti, è ormai da qualche tempo vittima del “nuovo mondo” globale, e pare che davanti al caseggiato dove le due sagome bianche di Blu si toglievano reciprocamente la maschera, accompagnate dalla scritta “Reclaim you city”, sorgerà un nuovo centro commerciale. L’ennesimo. Troppo per l’artista, che ha dichiarato: «Nel 2007 e 2008 ho dipinto i due muri di Cuvrystrasse. Nel 2014, dopo aver assistito ai cambiamenti avvenuti nell’area negli ultimi anni, ho pensato che fosse arrivato il tempo di cancellarli». Tieniti i centri commerciali Berlino che avanzi, ma a questo punto dì pure addio agli artisti, agli architetti, ai creativi che ti hanno accompagnato nella tua rinasci nata negli ultimi 25 anni. Senza avere la pretesa che restino o, ancora più improbabile, che tornino.