29 dicembre 2014

Installazione all’odore di morte. I cinque minuti finali di Lady D., Kennedy, Whitney Houston e Gheddafi diventano “esperienza”

 

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Necrofili e amanti del gotico più spinto, ma anche appassionati di cronaca nera mischiata alla rosa e allo star system, questa notizia fa per voi e speriamo che presto possiate sperimentare questa nuova “meraviglia” della scienza che sembra strizzare l’occhio alle esperienze dell’arte “estrema”, aggiungendovi però un tocco di realtà aumentata, che ucciderà sicuramente la metafora ma, rinvigorisce la morbosità.
Un gruppo di scienziati olandesi sta infatti ricreando l’odore della morte. Avete capito bene: infilandovi dentro una specie di loculo da obitorio, per cinque minuti potrete odorare l’atmosfera che avvolgeva Lady Diana nel tunnel dell’Alma, sentire il sangue e la polvere presenti durante l’omicidio di John F. Kennedy, o disperarvi sentendo lo stesso odore che sentiva Whitney Houston mentre moriva nella sua vasca di Beverly Hills o il leader Gheddafi prima di essere ammazzato. Da brividi eh? E pensate che sarete accompagnati nell’avventura anche da un’apposita colonna sonora che ricreerà i rumori degli ultimi cinque minuti dei nostri “eroi”. 
Frederik Duerinck, a capo della delegazione del progetto messo a punto dall’Università di Breda, spiega: «Tutti abbiamo visto le immagini dell’assassinio di Kennedy, ma che odore c’era in quel momento?». Manco a dirlo sarà forte l’aroma “chimico” in compagnia della povera Whitney, mentre sarà “caldo e più desertico” quello che si sentirà in presenza (o in assenza?) del dittatore libico. «Gli odori sono spesso utilizzati nel settore retail per innescare uno stato d’animo propositivo per l’acquisto dei clienti. Chi non vuole comprare una pagnotta dopo aver sentito l’odore di pane fresco», ha detto Duerinck. Cosa comprare, dunque, dopo aver sentito l’odore della morte? Forse qualche chilo di vita. Quel che si promette ad ogni modo, dai prossimi mesi, è un tour europeo dei “momenti finali” ma tutti i casi, è stato specificato, “la precisa accuratezza storica non è l’obiettivo principale dell’esperimento”. Forse, invece, sarà l’odore di nuovi soldi raccolti su vecchie storie a fare l’ennesima nuova, e buona, performance. A scapito dei cari, o meno, estinti. 

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