26 gennaio 2015

Anche la Francia perde colpi: il Comune di Parigi chiude il Musée du Montparnasse

 

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Chi non ha mai sentito parlare di Montparnasse, il celebre quartiere parigino che ha ospitato moltissimi nomi dell’arte e della cultura, coprendo un periodo che va dall’Impressionismo al Cubismo. La zona era frequentata da artisti, francesi e non, che si incontravano abitualmente nei bar e nei cafè, veri e propri punti di ritrovo per intellettuali.
Nel quindicesimo arrondissement di Parigi, in Avenue de Maine, si trova un edificio di 4 mila e seicento metri quadrati che fino al 1912 ospitava l’atelier dell’artista russa Marie Vassilieff. Poco dopo la struttura fu trasformata in una cantina dove era possibile mangiare a poco prezzo, così gli squattrinati artisti che avevano il loro studio nella zona, tra cui Pablo Picasso, Henri Matisse, Georges Braque, Amedeo Modigliani, Soutine e Chaïm, cominciarono a frequentarla.
Molti anni dopo, nel 1996, il fotografo Roger Pic salvò il sito dallo sviluppo immobiliare e fondò in quelle mura il Musée du Montparnasse, che ha in seguito ospitato diverse mostre temporanee, oltre a fungere da centro culturale per il quartiere.
Attualmente il museo è di proprietà del Comune di Parigi che, al momento del suo lancio definì l’edificio come “un luogo emblematico della storia artistica di Parigi”. Ora dopo quasi venti anni sembra ripensarci, il museo infatti ha recentemente chiuso i battenti per mancanza di una collezione permanente. Questa è stata la motivazione espressa dal Comune che, dopo una verifica, ha deciso di chiudere il sito, che aveva già subito una decisione analoga nel settembre 2013. Sembra proprio che l’amministrazione municipale non abbia particolare interesse a celebrare la ricchezza storica e artistica di Montparnasse e che, non tenendo agli onori, preferisca passare a qualcun altro gli oneri. 
Da alcune indiscrezioni pare che la costruzione sarà rilevata dal Bétonsalon, un centro d’arte e ricerca che attualmente si trova nel tredicesimo arrondissement e che darà una nuova vita allo storico edificio. (Giulia Testa)

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