04 marzo 2015

A Milano rinasce la casa d’aste Finarte. La mission? “Promuovere l’arte italiana”. E il primo incanto è fissato per il prossimo ottobre

 

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Una vera e propria rinascita, in un bellissimo spazio, al civico di 8 di via Brera. Ecco la serata di Finarte, la nota casa d’aste rilevata da un gruppo di investitori pronti a puntare sull’arte italiana scommettendo anche sugli strumenti online e avvalendosi di una vera e propria squadra in base ai settori. 
A prendere in gestione il marchio Finarte S.p.A. fondato nel 1959, con l’obiettivo di riportarlo una posizione di leadership nel mercato dell’arte tricolore sono Diego Piacentini, Senior VP International di Amazon, Rolando Polli, ex Chairman Mc Kinsey&Co, Giancarlo Meschi ex Amministratore Apple Italia, Attilio Meoli, con un passato in Finarte all’epoca della gestione Porro, Marco Faieta già responsabile di grandi commesse ingegneristiche per il Gruppo Finsider e Simona Valsecchi, fiscalista con incarichi negli Organi di Controllo di alcuni fondi di investimento. Ad occuparsi invece degli specifici settori saranno: per Arte Moderna & Contemporanea, Camilla Prini (ex responsabile Bonhams Italia); Dipinti Antichi, Michele Danieli (storico dell’arte); Ottocento, Marco Bertoli, già consulente di Christie’s New York;  Fotografia, affidata al critico Roberto Mutti. E stasera, oltre alle belle opere alle pareti, tra cui Boetti, Castellani, Fontana e Gabriele Basilico, è arrivata anche una promessa da parte di Meschi: «Vogliamo fare il modo che i collezionisti non debbano per forza andare alle Italian Sale di Sotheby’s o Christie’s per comprare i nostri grandi autori. Anche noi avremo la manciata di nomi fortissimi sul mercato internazionale [Fontana, Bonalumi, Manzoni, Castellani], ma soprattutto vogliamo dimostrare che esistono anche moltissimi altri artisti, italiani, della stessa caratura che vanno valorizzati e promossi. Anche questa è una delle nostre mission culturali».
L’appuntamento per il primo incanto? In autunno, si parla di ottobre. Vedremo con quale scuderia. In bocca al lupo, per ora! 

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