30 marzo 2015

Biennale 2015. Ecco i Leoni d’oro alla carriera di Danza, Musica e Teatro

 

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Tre premi alla carriera, uno dei riconoscimenti più ambiti, che vanno alla danzatrice e coreografa belga Anne Teresa De Keersmaeker per la Danza, al compositore franco-greco Georges Aperghis per la Musica e al regista svizzero Christoph Marthaler per il Teatro.
Dopo Merce Cunningham, Pina Bausch, William Forsythe e Steve Paxton, quest’anno il premio Danza se l’è aggiudicato la protagonista della danza belga ed europea da oltre trent’anni. Virgilio Sieni, direttore della categoria ha scritto nella motivazione “Il suo gesto poetico attraverso il corpo ha reso possibile un travaso significativo tra le culture occidentali nella comprensione del corpo teatrale  come medium della ricerca linguistica. Elevando lo spazio a tavola del mondo, vi ha dislocato i corpi di una ricerca che lascia percepire l’apertura dell’uomo a nuovi luoghi. Si è presa cura della misura e della durata del corpo sonoro dell’individuo e del danzatore per porlo sulla soglia del Mondo”.
Invitato alla Biennale a partire dal 1972 con Ascoltare stanca e poi continuamente tenuto d’occhio, Georges Aperghis un punto di riferimento per il teatro musicale, ha finalmente raggiunto il premio alla carriera, che conferma il peso che la sua sperimentazione ha avuto nel lavoro dei più giovani compositori. Secondo il direttore Ivan Fedele “rinnova radicalmente la pratica musicale integrandola con tutti gli ingredienti vocali, strumentali, gestuali e scenici trattati in maniera identica e traslati dall’uno all’altro contesto. I suoi lavori sollecitano la partecipazione creativa degli interpreti che si trovano ad inventare un linguaggio immaginario ambiguo e spesso divertente che evoca l’origine della lingua in un furore enunciativo che precede il “senso”.
Per il Teatro Christoph Marthaler, vince il Leone, per la sperimentazione compiuta nel mescolare i linguaggi, quello musicale e quello teatrale, ma soprattutto, secondo Alex Regis, “per il suo senso dell’umorismo. Un senso dell’umorismo sempre intelligente che permette di unire tragedia, dramma e commedia in un unico mondo. Per la sua capacità di porre davanti a uno specchio la società europea lasciando che osservi la miseria e la meschinità dell’umanità che ci caratterizza e che ci sa raccontare così bene”. Marthaler si aggiunge ad una lunga lista di nomi tra cui spiccano Luca Ronconi, Romeo Castellucci e Jan Lauwers. (Roberta Pucci)

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