28 aprile 2015

Tre giorni all’alba americana dell’arte. A New York apre il nuovo Whitney, e l’Empire State Building lo tiene a battesimo

 

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Oltre mille giornalisti sono giunti da tutto il mondo per assistere alla tanto bramata presentazione del nuovo Whitney Museum of American Art di New York, progettato da Renzo Piano. Il museo, che inaugurerà ufficialmente il 1 maggio alla presenza della First Lady Obama, sorge nel Lower Chelsea nel distretto di Meatpacking, così chiamato per i numerosi ex stabilimenti di lavorazione della carne presenti nel quartiere. La zona ha subito in questi ultimi anni una forte gentrificazione, dovuta anche al suggestivo progetto dell’High Line. Gallerie, ristoranti e locali alla moda animano oggi il distretto, ormai pronto ad accogliere la presenza di uno dei musei più prestigiosi d’America. 
Il Whitney di Renzo Piano è alto otto piani e sorge tra i palazzi della città e il fiume Hudson, un museo pensato per dialogare con l’esterno, fatto di grandi spazi trasformabili e ampie vetrate. Un edificio progettato per accogliere la luce e trasmettere quel senso di libertà che l’arte americana ha sempre rappresentato. Nonostante la sua mole, circa 28mila tonnellate, la struttura sembra lievitare sul terreno, grazie allo spazio aperto alla sua base. 
L’apertura ufficiale è attesissima e la sera dell’inaugurazione vanterà anche un one-night-only light show, frutto di una collaborazione esclusiva con un’altra grande istituzione della città. Sempre il 1 maggio infatti l’Empire State Building compie 84 anni, e per celebrare l’evento il famoso grattacielo presenta “One-of-a-kind”, che prevede uno spettacolo di luci dal vivo (visibili anche in streaming in diretta sul sito del museo) ispirato alle opere di Georgia O’Keeffe, Andy Warhol, Barbara Kruger, Edward Hopper, e Jasper Johns. Questi sono solo alcuni dei grandi nomi che compongono la mostra inaugurale del museo “America is hard to see”. «Non possiamo immaginare un modo più spettacolare per segnalare l’apertura del nostro nuovo edificio e celebrare l’arte e gli artisti degli Stati Uniti», ha affermato Donna De Salvo, curatore capo e vice direttore del Whitney Museum. Con queste premesse non possiamo immaginare altro che un successo che passerà alla storia. (Giulia Testa)

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