Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
I dati ufficiali (almeno stando a quel che dice il Sindaco Pisapia, dopo una telefonata con il Presidente della Repubblica Mattarella) parlano di 20mila cittadini, e non solo, scesi in piazza.
Per cosa? Per ripulire corso Magenta, piazza Cadorna e zone limitrofe dalle violenze a suon di bomboletta dei black bloc che hanno devastato la zona lo scorso primo maggio.
Un’azione corale che mostra la terza faccia di Milano, quella città “col cuore in mano”, come recita un vecchio adagio. «Questo è il modo per dire che possiamo andare avanti», ha detto Pisapia da un palco improvvisato, a cui è seguito anche il commento del cantautore Roberto Vecchioni, che ha parlato di “mettere a posto simbolicamente la città” e a cui si sono unite diverse associazioni: ANPI, City Angels, Associazione Nazionale Antigraffiti, Confcommercio e diversi Comitati di cittadini,
“Nessuno Tocchi Milano”, hashtag ufficiale dell’iniziativa non solo è stata una prova di civiltà, ma una sorta di ritrovata unione, per accompagnare Expo “favorevoli e contrari” uniti dalla voglia di avere una città libera e partecipata.