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Lo scenario della premiazione incantevole: le Gallerie dell’Accademia di Venezia, che ospitano la mostra “Città Irreale” di Mario Merz (foto sopra), inaugurata ieri sera.
Di che parliamo? Appunto della prima edizione del Mario Merz Prize, assegnato da una giuria composta da Manuel Borja-Villel (Direttore Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid), Lawrence Weiner (artista), Massimiliano Gioni (Capo Curatore New Museum, New York e Direttore artistico Fondazione Trussardi, Milano) e Beatrice Merz all’egiziano Wael Shawky (foto di copertina), classe 1971, e con una carriera passata anche a Documenta 2012.
Per la sezione musica, invece, scelto da Thomas Demenga (violoncellista e compositore), Dieter Ammann (compositore), Alexander Lonquich (pianista) e Willy Merz, vince Cyrill Schürch, compositore e pianista svizzero.
“Il percorso di Wael Shawky è emerso come il più affine alle intenzioni del progetto. Si tratta, infatti, di un lavoro che unisce ricchezza tematica, capacità di combinare tra loro interpretazioni e argomenti anche “rischiosi” assieme all’uso del linguaggio filmico e dello storytelling sorprendentemente innovativo e contemporaneo. L’opera di questo artista rappresenta al meglio uno specifico punto di vista generazionale che abbiamo voluto premiare con l’opportunità di presentare un nuovo progetto in una mostra monografica”, è stata la motivazione della giuria.
A Shawky sarà dedicata una mostra personale negli spazi della Fondazione Merz, con il supporto per la realizzazione di un nuovo progetto, che proseguirà poi in Svizzera all’interno del progetto espositivo “Nomade”