04 luglio 2015

Che sound, al MAXXI! Una settimana di musica elettronica, ai confini dell’arte contemporanea: ecco “DMX Experience”

 

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Un’ora di dj set, tutte le sere, dalle 18 alle 19 al museo. C’è anche questo nel programma del primo appuntamento italiano con il festival di musica elettronica “DMX EXPERIENCE”, a cura di Ernesto Assante, Giancarlo Campora, Roberto Malfatto e Fabrizio Tamburini, che porta al MAXXI di Roma incontri, dibattiti, mostre, sia attraverso un percorso storico, partendo dall’elettronica d’avanguardia dei primi del 900’, mettendo in scena strumenti musicali e passando per il rock, la disco, la techno e la house, fino ad arrivare ai giorni nostri, sia attraverso le note della console. 
Un vero e proprio viaggio attraverso l’evoluzione del suono elettronico, in un mondo dove la tecnologia ha reso labile qualunque confine, e dove l’elettronica negli anni è diventata anche uno stile di aggregazione. Postazioni audio con cuffie, videoclip in scena, copertine di  dischi e testi, un’installazione di suoni, luci e colori per replicare l’esperienza della dance di oggi grazie alla musica in rotazione durante tutta la giornata e, dulcis in fundo, cento scatti realizzati da Giovanni Canitano e da altri grandi celebri fotografi musicali durante festival e raduni di massa come l’Ultra Music Festival, o in club, discoteche e piazze. Ecco insomma quello che si dice una mostra interattiva, con i dj Provenzano, Bolognesi Coccoluto, Ralf, Joe T Vannelli, solo per citarne alcuni, che incontreranno i visitatori prima di ogni dj set, per spiegare cosa è oggi la dance elettronica. 
E domani, oltre alla musica, un’altra serata decisamente sui generis: l’incontro con Yoshiharu Tsukamoto dell’Atelier Bow-Wow, in occasione delle Lectures Internazionali di Architettura #Light On. L’architetto racconterà stili, idee e declinazioni partendo dalla sua White Limousine, singolare chiosco mobile bianco, lungo 10 metri, con un lungo tavolo da pranzo sormontato da una tettoia, ispirato ai tipici stand per lo street food, i cosidetti yatai, molto diffusi nelle città giapponesi e presente nella mostra “Food dal cucchiaio al mondo”. Insomma, tra gola e orecchio, avrete di che passare la serata.

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