27 luglio 2015

Combat Prize 2015. Ecco tutti i vincitori, le motivazioni e le immagini della sesta edizione del Premio

 

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Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Fabio Cavallucci, Francesca Baboni, Andrea Bruciati, Stefano Taddei e Roberta Valtorta sono stati i membri della giuria di questa sesta edizione del Premio Combat (foto di home page) che si è chiusa sabato a Livorno, al Museo Fattori, con la decisione dei vincitori.
Egle Karpaviciute, per l’opera Story for the Painting I e grazie “all’abilità nel creare un’immagine pittorica che ha per soggetto l’ambito artistico e la storia della pittura, manifestando il valore concettuale della pittura del nostro tempo”, si porta a casa il primo premio della sezione Pittura (nella foto sopra un particolare dell’opera). Secondo posto a Nataly Maier
Alla Fotografia vince Rachele Maistrello con Senza Titolo, “Un forte lavoro sulla coincidenza visiva tra lo spazio tridimensionale e la superficie dell’immagine, quasi ai confini con l’illusione ottica, che diviene occasione per discutere la possibilità stessa di dare rappresentazione alle relazioni umane”. Menzione per Lamberto Teotino
Grafica per Michael Hirschbichler con l’opera Slaughterhouse Complex, per la capacità di rinnovare una tecnica antica mentre ex-aequo a Samuel Grajfoner e Vincenzo Punzo, che si aggiudicano il secondo posto.
Vince per Scultura/Installazione Samuele Cherubini con l’opera Pimp grazie alla sua “capacità di rileggere in chiave ironica e mai superficiale il modo di intendere la pratica installativa, donando al fruitore la capacità di immergersi in una dimensione insieme ludica e surreale, dove l’emotività gioca un ruolo sempre coinvolgente”. Menzione speciale per Luca Rossi, mentre Daniel Nicolae Djamo con l’opera Territorial marking vince la sezione Video con la seguente motivazione: “Per aver creato una narrazione chiara ed essenziale dal punto di vista visivo e assai articolata nel dialogo, che affronta non senza ironia le questioni intrecciate dell’identità sociale, politica, religiosa e della biografia personale, a partire da due elementi simbolici importanti come la bandiera e il paesaggio”. Menzione speciale, invece, per Roberto Fassone.
In trasferta, ovvero nelle residenze messe a disposizione dal Premio, andranno Guglielmo Castelli, a Berlino; Shirin Salehi, a Firenze; Alessio Zemoz, a Livorno. La Giuria Popolare ha infine decretato come vincitore Juan Eugenio Ochoa con l’opera Lirica-Analitica.

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