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Sono Emanuela Ascari e il collettivo Gli Impresari (Edoardo Aruta, Marco Di Giuseppe, Rosario Sorbello) i nuovi artisti che, a partire dal 1 agosto, saranno in residenza al MACRO di Roma, per cinque mesi.
Il programma è chiaro: fino al 31 dicembre prossimo ognuno dei vincitori del bando avrà a disposizione studio e alloggio e dovrà mostrare (e dimostrare) un nuovo lavoro, o lo sviluppo di un progetto in progress.
Con una somma totale di finanziamenti pari a 8mila euro, gli artisti dovranno tenere anche una mostra personale all’interno dello studio assegnato dal museo, che sarà inaugurata il prossimo 8 ottobre.
Ascari, modenese classe 1977, porterà avanti il suo Ciò che è vivo – project (foto di home page, Ciò che è vivo – culture tour, I Mandorli, Suvereto (LI), 2015 – Courtesy frase Regione Lombardia), intervento che è già stato oggetto di un “tour” tra agricoltori e associazioni che si occupano d’ambiente, e che si rivolge al metodo organico delle coltivazioni come ambito nel quale rintracciare forme di equilibrio tra l’uomo e l’ambiente, e dal quale elaborare un pensiero eco-logico e bio-centrico necessario ad un ripensamento dei valori e dei modelli economici e sociali.
Gli Impresari (nella foto in alto Macchina del sole (studio), 2015) e lo dice quasi il nome, si focalizzano invece su un lavoro “teatrale”, sulla ricerca delle rappresentazioni di stampo barocco, sulla scenotecnica e in particolare sul complesso mondo delle macchine teatrali. Il collettivo proporrà al MACRO la performance La commedia delle macchine, ispirata all’omonima commedia scritta da Gian Lorenzo Bernini nel 1644 e mai messa in scena prima, e che mira a trasformare il museo in un laboratorio dove mostrare il meccanismo stesso di produzione di uno “spettacolo”.
Una sala prove a tutti gli effetti, forse in entrambi i casi. Intanto in bocca al lupo, e aspettiamo di vedere i primi risultati.