03 agosto 2015

Passaporti interdetti, nuovo trend. Ora tocca all’Ucraina, che vieta l’ingresso per i prossimi cinque anni a oltre cento personaggi dell’arte e spettacolo

 

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Pare che il caso di Ai Weiwei, e di Tania Bruguera prima, stiano un po’ contagiando: di mezzo, ora, c’è sempre un passaporto!
Stavolta a interdire l’ingresso nel Paese è l’Ucraina, che ha vietato all’attore Gerard Depardieu, e ad altre 117 figure di spicco delle arti e dello spettacolo, l’ingresso per i prossimi cinque anni.
Perché? Perché sbandierano continuamente il loro essere filorussi, e hanno a più riprese sostenuto la violazione dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Lo dice il Ministro della Cultura, Ivan Kirilenko.
Che poi, il supporto di Depardieu alla Russia, mica era venuto per scopi particolarmente nobili, ma sulla scia delle Francia di imporre una “super tassa” che infligga un tasso del 75 per cento su tutti i guadagni oltre il milione di euro. La proposta, datata 2012, aveva fatto imbestialire anche molti altri francesi illustri, come il patron di LVMH Bernard Arnault. Abbandonata l’idea da parte del governo francese, per una legge giudicata “anti-business”, Depardieu aveva proseguito la sua campagna invece, prendendo passaporto russo e andando più volte alla corte di Re Vladimir Putin. 
Che gli freghi dell’Ucraina, all’attore – anche cittadino onorario del Belgio dal 2013, è tutto da verificare, ma quel che certo è che il nuovo sfregio è stato compiuto anche da queste parti. 

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