03 ottobre 2015

A Pietrarsa si gettano le basi per la Carta sul Turismo Sostenibile. Ma Franceschini per ora si butta sull’enogastronomia, in accordo con Coldiretti

 

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Gian Antonio Stella pochi giorni fa ha svelato alcuni retroscena sull’Ente Nazionale del Turismo, un istituto che nonostante il tentativo di ristrutturazione interna è ancora in stato di totale paralisi. Il ministro Dario Franceschini, impegnato a Pietrarsa agli Stati Generali del Turismo Sostenibile, non ha commentato la notizia, limitandosi a parlare della ripresa del settore, che dal 2014 è cresciuto del 3,1 per cento.
Ora che la sessione plenaria a Pietrarsa si è conclusa, è possibile tirare qualche somma. Nelle tre giornate 225 partecipanti provenienti da diverse realtà associative del settore, distribuiti in 15 tavoli di lavoro, hanno discusso sei temi proposti da sette esperti: i beni culturali come fattore dello sviluppo sostenibile del turismo; sostenibilità delle destinazioni; new travel economy, come cambia la proposta; promozione e territorio; mobilità e intermodalità; smart innovation, le nuove professioni.
Ogni tavolo ha stilato un rapporto finale che è stato poi esposto in plenaria. Queste relazioni saranno la base della Carta di Pietrarsa sul Turismo Sostenibile. 
«Grazie al lavoro intenso e partecipato di questi tre giorni – ha dichiarato Franceschini – arriveremo alla Carta di Pietrarsa sul Turismo Sostenibile entro i primi di dicembre, un documento che farà parte del più vasto aggiornamento del  Piano Strategico Nazionale del Turismo, al quale sta lavorando Il Comitato Permanente del Turismo che ho recentemente reinsediato. L’appuntamento è per i prossimi 7, 8 e 9 aprile 2016 sempre a Pietrarsa dove questi temi verranno discussi anche con il mondo della cultura, che m’impegno a coinvolgere sin d’ora il più possibile in questa prossima iniziativa».
In questo contesto Franceschini ha sottoscritto con il Presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo un protocollo d’intesa per la promozione dell’agriturismo e la valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche nazionali nei luoghi della cultura statali. Non solo infatti le bellezze naturali e quelle storico-artistiche trainano il turismo, anche il patrimonio enogastronomico fa la sua parte. Sostenibilità, innovazione, cultura e promozione dell’agroturismo, ecco la sfida del ministro. E noi, come sempre, aspettiamo un po’ scettici e un po’ fiduciosi.

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