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Nella Sala Crociera del Collegio Romano è stata presentata oggi la giornata del contemporaneo numero 11, che si svolgerà sabato 10 ottobre. Come ha ricordato Federica Galloni, della Direzione Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane, la collaborazione con Amaci compie 10 anni, e scoppia di salute, a sentire le sue parole e quelle del Direttore dell’AMACI Gianfranco Maraniello: una crescita esponenziale delle adesioni – a sorpresa anche nel meridione, e non solo musei ma anche fondazioni, gallerie e studi di artisti – che si avviano a spron battuto a superare il limite simbolico di mille.
Progetti in cantiere, come Museo Chiama Artista a cura di Ludovico Pratesi, o la catalogazione e mappatura di oltre 100mila opere in diversi musei italiani, confermano questo «forte impegno del Ministero nel colmare quel ritardo da recuperare da punto di vista dell’arte e dell’architettura contemporanee italiane», ha detto Franceschini. È in questa ottica che, udite udite, riaprirà la Quadriennale nel 2016, dopo il buco del 2012, con un finanziamento di 1 milione di euro del Ministero. E verrà restaurato, con l’aiuto di finanziamenti russi, il Palazzo Ardinghelli a L’Aquila, che se tutto va come sperato diventerà un nuovo museo di arte contemporanea. Si auspica anche una maggior partecipazione di finanziatori privati nei Musei – sul modello MaXXI-ENEL che finanzierà il museo per 800mila euro – sfruttando l’Art Bonus, il cui bilancio sarà noto il 22 ottobre, quando il Ministero darà ufficialmente i numeri.
Chiude l’artista Alfredo Pirri, cui è stata commissionata l’immagine simbolo della 11esima giornata del Contemporaneo: due gambe pelose che stazionano su uno specchio rotto. Come i piedi di un popolo, di una collettività che rompe qualcosa, ma creando anche qualcos’altro. (Mario Finazzi)
Nelle foto, da sinistra: Alfredo Pirri, Gianfranco Maraniello, Dario Franceschini, Federica Galloni