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Lui, Ulay, negli scorsi giorni si è rivolto al tribunale perché ha formalmente accusato la ex compagna, Marina Abramović, di aver violato le condizioni di un contratto siglato nel 1999 e relativo alle opere create insieme. Ulay avrebbe dichiarato che la performer ha imposto a diverse gallerie di presentarla come unica autrice di lavori frutto della loro collaborazione, terminata nel 1988, di aver mentito sul prezzo di vendita di alcune opere e di aver pagato i suoi diritti d’autore solo in quattro occasioni nell’arco di 16 anni.
Non si smette mai di parlare, insomma, di “Marina”, che pare in questi giorni sia stata portata anche in ospedale d’urgenza e si stia rimettendo. Lo ha dichiarato Rebecca Robertson, Presidente e direttore esecutivo dell’Armory di Park Avenue a New York, che durante il fine settimana ha annullato una cena di gala in onore dell’artista e del pianista Igor Levit, che a partire dal 7 dicembre prossimo apriranno insieme una “rivisitazione” dell’esperienza teatrale nella grande ex armeria seguendo le Variazioni di Goldberg di Bach, e facendo diventare lo spazio un ambiente meditativo – come uso attualmente alla pratica dell’artista.
Ma dopo l’annuncio della Robertson sono arrivate le smentite: Sean Kelly, dealer dell’artista, ha detto che si tratta solamente di riposo, dopo l’ennesimo viaggio oltreoceano di quest’anno. The artist, stavolta, is not present. E che fine ha fatto?