12 aprile 2016

Milano Design Week/2. Nell’edizione 2016 del Salone del Mobile, alla Triennale, oltre al prodotto industriale c’è di più!

 

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Alla Triennale, casa della cultura progettuale per eccellenza che coniuga design e innovazione, come evento intorno al Salone del Mobile 2016, da oggi sono di scena non soltanto i prodotti industriali ma il potenziale dell’architettura dell’allestimento, che punta sulla teatralizzazione dello spazio, attraverso ambienti polisensoriali: contenitori che narrano storie e immaginari intorno alla “carriera” e all’identità di aziende che hanno caratterizzato sia la produzione industriale che la nostra cultura, ponendole in un contesto più ampio, complesso e coinvolgente. 
Dopo vent’anni dall’ultima edizione della Esposizione Internazionale della Triennale, questa importante istituzione, che ha posto al centro delle sue attività il Museo del Design, oltre alle mostre “W Women in Italian Design”, a cura di Silvana Annichiarico, “Neo Preistoria-100 Verbi”, di Andrea Branzi, Kenya Hara, “La Metropoli Multietnica”, ancora di Andrea Branzi, “Brillant! I futuri del gioiello Italiano”, a cura di Alba Cappellieri e “Stanze. Altre filosofie dell’abitare”, a cura di Beppe Finessi, durante il Salone del Mobile, si affiancano altre interessanti mostre nelle loro modalità espositive che rappresentano l’eccellenza dell’architettura dell’allestimento. 
Incominciamo il tour intorno al design dell’innovazione progettuale con “Anni Luce – Lumiere’s journey through 25 Years of history”, mostra a cura di Elisa Ossino e Michele Calzavara che ripercorre la storia dalla caduta del muro di Berlino fino al 2015, l’anno con il più alto flusso migratorio dalla seconda Guerra mondiale con oltre un milione di profughi verso l’Europa. 
La lampada icona Lumiere, di vetro soffiato con un treppiede di alluminio, nata nel 1990 dall’incontro del designer Rodolfo Dordoni con l’azienda d’illuminazione Foscarini nata a Murano, marchio che ha integrato una lavorazione artigianale in un’ottica industriale, nell’ambito dell’esposizione si trasforma in ready made, che invita il pubblico a ri-pensare l’oggetto fuori dalla sua funzione, come dispositivo del pensiero che apre riflessioni sul rapporto tra le cose che produciamo e la società, il tempo e la cronaca diventata segnano la storia. Con una scenografica videoinstallazione ambientale risolta con grandi schermi disposti in senso volutamente non cronologico immagini in movimento e suoni inscenano un tempo non lineare con l’obiettivo di  “inventariare” fatti e personaggi drammi e speranze, rivoluzione tecnologiche e mutamento di costume e del gusto della post -modernità, attraverso un flusso carsico d’immagini  raccolte in un ambiente semi oscurato in cui una luce diffusa dai monitor, la Lumiere metaforicamente “accende” relazioni inattese, associazioni e diversi spunti di riflessione sulla percezione soggettiva del tempo e dello spazio. 
È imperdibile l’ambiente immersivo iIlly Caffè Room: viaggio polisensoriale del caffè realizzato in collaborazione con il gruppo di ricerca artistica Studio Azzuro (fondato nel 1982 da Fabio Cirifino per la fotografia, Paolo Rosa per le arti visive e Leonardo Sangiorgi per la parte dedicata alla grafica, ai quali dal 1995 al 2011 si è aggiunto Stefano Roveda, esperto di sistemi interattivi), capace di coniugare l’aspetto didattico con quello esperienziale per concludersi con una degustazione guidata. 
L’installazione site-specific è ospitata al piano interrato della Triennale, vicino al Teatro, dove attraverso 9 video incastonati dentro a sculture a forma di chicco di caffè, con ante che si aprono come scrigni magici solo se vi avvicinate, l’istallazione coinvolge attivamente lo spettatore in un viaggio immaginario poetico e percettivo in terre lontane: Brasile, Guatemala, Etiopia, Colombia, India, Costa Rica, Tanzania, El Salvador, Nicaragua. 
Il percorso espositivo racconta per immagini e suoni il processo di lavorazione del caffè dal raccolto al piacere dell’aroma che sprigiona quando lo degustiamo. All’ingresso della mostra vi sarà consegnata una cartolina che riporta le nove stazioni e voi dovrete dare voti ai film proiettati dalle chicco-sculture narranti ammantate dal buio della stanza e, prima di uscire, una particolare e sofisticata applicazione sotto la guida di un esporto sommerà i vostri voti e comporrà in base alle vostre preferenze una miscela personalizzata davvero unica e irriproducibile. Illy caffè con questa originale ambientazione interattiva celebra 80 anni di attività, di ricerca e innovazione, valorizzando insieme alla cultura del design del caffè italiano più della tecnologia l’indescrivibile gusto di berlo, e i cultori della miscela rigenerante applaudono! (Jacqueline Ceresoli)

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