Un anno eccezionale, per un museo eccezionale. Il Victoria & Albert Museum di Londra vince il Premio di “Museo dell’anno”, dato dall’Art Fund inglese: 100mila sterline e una bella sorpresa, secondo il direttore Martin Roth, visto che a salire sul podio nel passato sono sempre state piccole istituzioni fuori Londra.
E non ha perso tempo per dichiarare che bisognerebbe riattivare il servizio di prestiti nazionali, chiuso da quasi 40 anni per una riduzione dei costi, dopo una riduzione dei finanziamenti del governo.
Certo un tema non facile in epoca di Brexit, ma il V&A in questo caso può permettersi di parlare, visto che “Savage Beauty”, un adattamento della mostra Alexander McQueen organizzata dal Metropolitan Museum of Art di New York nel 2011 è stata la punta di diamante della sua programmazione, e che ammaliato anche una giuria che comprendeva l’artista Cornelia Parker, e Will Gompertz della Tate.
Gli altri nella lista d’oro per il Premio? Bristol Arnolfini, uno dei principali spazi d’arte contemporanea a ovest dell’Inghilterra, e la York Art Gallery, che ha riaperto lo scorso anno dopo un progetto di espansione di 8 milioni di sterline; Jupiter Arland, un parco di sculture privato vicino a Edimburgo, e il Museo Bethlem, a sud di Londra, che racconta la storia dei trattamenti di salute mentale nei vecchi manicomi, con una collezione di artisti outsider. Piove sul bagnato? Stavolta forse va bene così.
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