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Tra poco più di una settimana tutti i fari del mondo dell’arte italiana, e non solo, saranno puntati su Torino – grazie ad Artissima in primis, e a tutti gli eventi collaterali.
Ma quest’anno, oltre la fiera, ci sarà da discutere anche su quello che è accaduto in queste ore al vertice di Fondazione Torino Musei: Patrizia Asproni, la Presidente dell’istituzione, dopo mesi e mesi di “inseguimenti” per un incontro con la neo-sindaco Chiara Appendino, lascia il suo ruolo.
L’annuncio in una intervista al Corriere: oggi Asproni non parteciperà a quel vertice che chiedeva da luglio, anche perché nel piatto c’è stato il caso della mostra dedicata a Manet, saltata. E di cui la Giunta pentastellata ha accusato proprio la Presidente.
«Tolgo il disturbo. È un problema di mancato rispetto delle competenze e del lavoro svolto. E ormai anche di profonda sfiducia in questa amministrazione».
Che Appendino non avesse di certo intenzione di tenere alla testa della Fondazione la Asproni era stato chiaro fin dall’arrivo all’opposizione della Giunta Fassino, che aveva contestato le scelte economiche di Torino Musei, joint venture con altri musei comprese.
«Il sistema-Torino è vivo, vegeto, intatto. E spesso respinge chi non gli appartiene», ha dichiarato Asproni, che forse in un altro clima avrebbe potuto dimostrarlo pienamente. E invece ora si profila un po’ di nebbia, nel periodo più caldo della città. Sperando in qualche nome buono per il futuro.