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Come mai Alberto Giacometti, forse il più noto artista svizzero di ogni tempo, rifiutò sempre una partecipazione alla Biennale di Venezia, nel Padiglione del suo Paese?
Questo vuole esplorare il curatore Philipp Kaiser, che ha invitato alla Svizzera gli artisti artisti Teresa Hubbard e Alexander Birchler, e Carol Bove, per la mostra “Donne di Venezia”.
Costruito nel 1952 dal fratello di Alberto, il famoso architetto Bruno Giacometti, il Padiglione sarà caratterizzato – spiega Kaiser – «Sulla riflessione della storia e dei contributi della Svizzera alla Biennale da una prospettiva contemporanea, avviando un nuovo lavoro, specifico per questo contesto», ed esplorando concetti di identità nazionale, nonché questioni di politica culturale.
Hubbard e Birchler, per l’occasione hanno realizzato una fiction-film sull’artista Flora Mayo che – secondo una storia che mischia realtà e finzione – studiò a Parigi, e fu amante di Giacometti. Il duo ricostruisce e re-immagina la vita e l’opera di Mayo, dando voce anche a un figlio ignoto. Bove, invece, non tradendo il suo lato scultoreo, prenderà le mosse partendo dalle figure di Giacometti, rispondendo alla sua alla storica assenza. E ora non resterà che vederle, queste “Femme de Venise”.
In home page: Carol Bove. Foto di Andreas Laszlo Konrath. Per gentile concessione di David Zwirner, New York-London
Sopra: Ritratto di Teresa Hubbard / Alexander Birchler, Courtesy gli artisti e Tanya Bonakdar Gallery, New York, Lora Reynolds Gallery, Austin, Vera Munro Gallery, Amburgo