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A Parigi, poco più di un mese fa, ha aperto La Colonie, centro d’arte e cultura con un ottimo bar e sala espositiva, e video, in una vecchia sala da ballo frequentata da immigrati dell’Africa nella zona della Gare de l’Est, densa di multietnicità e povera di gallerie. Appena poche ore dopo, invece, è stato insignito del Prix Marcel Duchamp, e come premio – oltre al denaro – l’anno prossimo avrà una mostra al Centre Pompidou. Stiamo parlando di Kader Attia, franco-algerino classe 1970, che grazie alla mostra “Sacrifice and Harmony al Museo MMK für Moderne Kunst di Francoforte sul Meno, si è aggiudicato dalla tedesca AICA (International Confederation of Art Critics) il titolo di “mostra migliore dell’anno 2016”.
“Per “Sacrificio e Armonia” Kader Attia ha messo a punto un nuovo gruppo di opere che sviluppano ulteriormente il concetto di “riparazione” e “riappropriazione”, ampliando al tema dei riti sacrificali, sia religiosamente che politicamente: originariamente destinati ad armonizzare l’ordine sociale delle comunità, Kader Attia nota invece come siano usati nelle società contemporanee come uno dei principali strumenti di una politica basata sulla paura, distruggendo la pacifica convivenza e l’armonia sociale”, è stata la motivazione della giuria.
Se pensate di fare un salto, però, resterete delusi: la mostra ha chiuso lo scorso ferragosto. Accontentavi del parere degli esperti.
Sopra: Kader Attia, Untitled 2014, collage on cardboard, 52 x 72 cm, courtesy the artist and Galerie Krinzinger