06 dicembre 2016

Nove manufatti provenienti da Siria, Libia e Yemen sequestrati in Svizzera. Le opere saranno esposte al museo di Ginevra, in attesa di tornare ai paesi d’origine

 

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Le autorità svizzere hanno sequestrato a Ginevra nove reperti archeologici provenienti da Palmira, dalla Libia e dallo Yemen. I manufatti, che vanno dal IV secolo a.C. al III secolo d. C., erano stati depositati tra il 2009 e il 2010 nel Geneva Freeport, un complesso di magazzini adibiti alla conservazione di opere d’arte e altri oggetti di valore collezionabili. I reperti erano stati scoperti nel 2013 durante un controllo doganale e, dopo averne verificato l’autenticità, era stata aperta un’indagine penale che si è conclusa lo scorso 22 novembre senza alcuna condanna.
Tre dei pezzi ritrovati – il busto di un sacerdote e due bassorilievi funerari – provengono da Palmira, la vecchia città patrimonio mondiale dell’Unesco distrutta dal gruppo Stato Islamico nel 2015 e riconquistata dalle forze governative siriane lo scorso marzo. Almeno sei dei manufatti in questione sono stati trasportati in Svizzera dal Qatar, un altro è arrivato dagli Emirati Arabi Uniti. Le opere verranno tutte restituite ai rispettivi paesi di origine, nell’attesa del trasferimento saranno affidate al Musée d’Art et d’Histore di Ginevra, dove probabilmente verranno esposte al pubblico nel 2017. (gt)

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