13 dicembre 2016

Fondazione Feltrinelli, si apre. A Milano cinque giorni di festa nel nuovo edificio di Herzog & De Meuron, che ha anche un’installazione site specific di Joseph Kosuth

 

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La Fondazione Feltrinelli vede la luce oggi a Porta Volta, la nuova zona di Milano, accanto alla Stazione Garibaldi. Quattro anni di lavori, per vedere completato l’edificio firmato da Herzog & De Meuron, che tra le altre peculiarità avrà anche l’installazione luminosa, e site specific, Nineteen locations of meaning, di Joseph Kosuth.
Dalle 17 alle 23 il pubblico potrà scoprire la nuova location, la cui segnaletica interna è stata realizzata dallo studio Left Loft, in compagnia anche – oggi pomeriggio – degli attori del Teatro dei Filodrammatici che interpreteranno alcuni dei documenti del patrimonio della Fondazione, tra cui l’ultima lettera a Fidel Castro di Che Guevara.
Ma non solo, in tre giorni – aprendo sempre con una serie di letture e di testi “essenziali” – si esploreranno i temi dei muri e dei confini, uscendo anche dagli stessi libri, per esempio con la proiezione dei documentari Borders di Damjan Kozole e Walls di Pablo Iraburu e Migueltxo Molina. Giovedì sarà la volta della “sostenibilità”, con l’inaugurazione dell’installazione di Shuangshuang Huo, All in pieces, e non mancherà anche il giorno dedicato alla memoria e alle fonti (venerdì), che dalle 21 vedrà la proiezione in anteprima nazionale del documentario Rabin, the last day prodotto da Amos Gitai nel 1990, mentre sabato la maratona si chiude con “Echoes”, ovvero la performance teatrale di Teho Teardo dal titolo Le retour à la raison, durante la quale saranno eseguite le musiche originali composte per i film di Man Ray Le retour à la raison appunto, L’etoile de mer e Emak Bakia. Un nuovo polo nella Milano che cambia. Per le lettere, per l’arte, e forse per la cultura di tutti. 

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