12 gennaio 2017

La parola di un grande sperimentatore. Alla GAM di Torino si omaggia la figura dell’artista-poeta-performer Arrigo Lora Totino

 

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Arrigo Lora Totino, torinese – scomparso lo scorso anno a quasi 90 anni – è stato uno dei più eclettici artisti legati all’uso della parola: poeta concreto, padre della Poesia Sonora italiana, inventore della “Poesia Ginnica” e della “Poesia Liquida”, fu anche direttore della rivista “antipiugiù”, quattro numeri di letteratura sperimentale che andarono avanti fino al 1966, quando era stata l’avventura del giornale di cultura contemporanea “Modulo”. Curatore dell’esposizione dedicata alla poesia concreta a Cà Giustinian, in occasione della Biennale di Venezia 1969, nel 1978 pubblica per conto della casa discografica Cramps Records di Milano, “Futura, poesia sonora”, antologia in sette dischi LP, con presentazione storico-critica dal Futurismo alle ricerche di poesia sonora contemporanee. Curatore per RAI2 della serie “Il colpo di glottide”, 13 puntate sulla poesia sonora, nel 1980, nel 1996 al Circolo degli Artisti di Torino fu la volta dell’esposizione “Arrigo Lora Totino, il teatro della parola”, a cura di Mirella Bandini.
Una carriera che in questi anni forse è rimasta un poco nell’ombra, schiacciata dall’invadenza del contemporaneo in tutte le sue forme, e che da Torino ritrova la possibilità di essere condivisa. 
Con gli interventi di Nanni Balestrini, Patrizio Peterlini, Sandro De Alexandris, Maurizio Spatola, Carla Bertola, Alberto Vitacchio e Lou Lora Totino, moderati da Carolyn Christov-Bakargiev, alla GAM di Torino si ripercorrà la figura dell’artista, con le persone che gli furono vicine e condivisero con lui alcuni dei molteplici percorsi di ricerca.
Appassionato studioso delle sperimentazioni futuriste di inizio secolo, che tanta importanza rivestono nella stessa collezione della Galleria d’Arte Moderna, Lora Totino diede vita a un linguaggio in cui suono, gestualità, spazio, recitazione e mimica si fondono in un insieme e che, non dimenticando né Marinetti, né la lezione di poeti come Eugen Gomringer, sviluppa il guizzo gioioso del cabaret. Appuntamento domani alle 18, ingresso libero. 

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