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Era un gigante delle banche, amministratore delegato della Chase; Forbes, nel 2015, aveva stimato il suo patrimonio in 3 miliardi di dollari; è stato un sostenitore della costruzione del World Trade Center, ma è stato anche un uomo che – nel corso della sua carriera – ha donato ad istituzioni culturali qualcosa come 2 miliardi. Era mitico David Rockefeller, ex presidente del Museum of Modern Art che la madre, Aldrich Rockefeller, aveva contribuito a fondare. Nipote del petroliere John D. Rockefeller, proprietario della Standard Oil Company, con David Rockefeller finisce idealmente una vera e propria dinastia di potenti uomini e donne alla ribalta del mondo.
Eclettico e appassionato d’arte dalla tenera età, al MoMA aveva donato lo scorso anno – in occasione del suo centesimo compleanno – 100 milioni di dollari e grazie a lui il museo possiede opere di Paul Cézanne, Gauguin, Matisse e Pablo Picasso.
L’ex sindaco di NYC, Michael Bloomberg, ha dichiarato che nessun individuo, più di David Rockefeller, ha contribuito alla vita commerciale e culturale della città.
Spregiudicato e lungimirante, nel 2007 aveva venduto un Rothko che possedeva da 47 anni a 72 milioni di dollari, da Sotheby’s. Il motivo? Il milionario disse che di Rothko il MoMA ne possedeva già parecchi, e che l’incasso si poteva usare per comprare altra, e nuova, arte. Ma per nessuno di quei “video strani, distorti, o graffiti, fotografie perverse e pitture grottesche” che secondo Rockfeller abbondano oggi. Addio, grande vecchio Nonno d’America!
Nelle foto: David Rockefeller al Gala del MoMA nel 2009. Per gentile concessione di David X. Prutting, © Patrick McMullan
Riflessione.. donano tanto così evitano di pagare le tasse, quelle che poi potrebbero servire ad aiutare i poveri, le categorie più deboli, aiutare le scuole pubbliche etc… poi se avete un poco di memoria sapere perché è nato questo museo… altro che cultura…
E francamente anche il peana su Rockefeller (uomo tutt’altro che mitico) poteva almeno essere bilanciato da un’analisi un poco più obiettiva della sua figura, quantomeno, sotto certi aspetti, controversa.