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L’argilla nella sua versione cruda, ceramica o terracotta, vince a questa 22esima edizione di miart. Sono molte, infatti, le sculture che Fondazione Fiera Milano attraverso i 100mila euro del Fondo di Acquisizione “Giampiero Cantoni”, si porta nella sede dell’istituzione.
In pole position non poteva esserci che Salvatore Arancio, presentato da Federica Schiavo, che con la sua Fashioned to a device behind a tree #15, sta scatenando parecchia curiosità del pubblico; c’è poi il Senza Titolo (Laoconte) di Chiara Camoni, in terracotta refrattaria bianca (sopra), presentata da SpazioA di Pistoia, e anche l’argilla di Annabelle Papp – in mostra anche alla Fondazione Pomodoro – con Stuart Shave/Modern Art di Londra. Gregor Schneider con le dieci fotografie Annelore Reuen – Alte Hausschlampe, 2000, presentato da Guido Costa di Torino è un altro acquisito insieme a Goshka Macuga e alla sua Olympe des Gounges presentata dalla newyorchese Andrew Kreps, a John Stezaker e al suo collage Mask da The Approach di Londra, la xilografia di Andrea Büttner, Yes I Belive Every Word You Say, da Hollybush Garden (in home page) e a Monica Bonvicini, Valley Fire, tempera e vernice spray su carta cotone Fabriano su tela, presentata da Raffaella Cortese.
La giuria che ha scelto le opere quest’anno è stata composta dal Presidente di Fondazione Fiera Milano, Giovanni Gorno Tempini affiancato da Martin Clark, Direttore della Kunsthalle di Bergen, Nicholas Cullinan, Direttore della National Portrait Gallery di Londra, e Letizia Ragaglia, Direttore di Museion a Bolzano.