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Non c’è luogo più adatto dell’Accademia Nazionale di San Luca, per rendere un omaggio a Sauro Bocchi, scomparso nel febbraio scorso. La sua galleria romana era diventata un riferimento per diverse generazioni di artisti e critici, un ambiente di discussione e di scambio, appartanto dalle logiche del mercato. Giovedì, 20 aprile, negli spazi dell’antichissima istituzione fondata da Federico Zuccari nel 1593, lo ricorderanno Achille Bonito Oliva, Laura Cherubini, Maria Piera Leonetti, Stefania Miscetti, Francesco Moschini e Rosa Sandretto, amici da sempre. Da quando, pieni anni ’80, Bocchi lasciò Modena e l’azienda di famiglia per aprire la sua galleria a Palazzo Ricci, frequentata, tra gli altri, da Luigi Ontani e Fabio Mauri. «Per alcuni anni quello spazio era diventato un appuntamento, con le piccole cene che Sauro cucinava personalmente. Aveva cercato di fare un discorso più culturale che commerciale proponendo artisti in cui rintracciava una qualità, ma che non erano abbastanza riconosciuti. Non voleva seguire le mode e sappiamo quanto questo non sia affatto facile», ricorda Laura Cherubini, con la quale Bocchi collaborò in più occasioni, per la mostra dedicata a Gino De Dominicis, all’Istituto Italiano di Londra, e per altri progetti tra Spoleto, Roma, Napoli.