08 maggio 2017

L’arte non salverà il mondo. Brad Pitt forse sì. Vestendo i panni, veri, di uno scultore. Ma con l’aiuto di Thomas Houseago

 

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Aveva già provato a cimentarsi nel campo dell’architettura, con uno stage allo studio di Frank Gehry. Ora Brad Pitt si dedica all’arte. Dopo la rottura con Angelina Jolie che, secondo alcune recenti interviste, è stata scatenata dalla sua dipendenza dall’alcol, l’attore ha intrapreso un percorso di rigenerazione. Il potere terapeutico del lavoro estetico deve avere ottimi effetti poiché, sebbene dimagrito, ha dichiarato di bere esclusivamente acqua frizzante e succo di mirtilli e di essere molto più felice di prima. 
Padrino tutelare di questa nuova passione salvifica è l’amico e scultore inglese Thomas Houseago, che in Italia ha esposto a Palazzo Grassi, Venezia, alla Galleria Borghese, Roma, e al MADRE, Napoli, con il quale sta svolgendo un apprendistato nel suo studio di Los Angeles. Adesso, l’attore che ha recitato in decine di ruoli diversi, da Troy a Burn After Reading, da Fight Club a Babel, sta sperimentando argilla, legno e altri materiali, con i quali lavora ininterrottamente anche per quindici ore di fila. E deve aver preso sul serio quest’attività, se da mesi diserta tutte le cerimonie di gala e finanche gli Oscar, sebbene Moonlight, film di cui è produttore, fosse in concorso. 
Brad aveva dimostrato già in passato la sua passione per l’arte ma dal versante collezionistico, frequentando le più importanti fiere internazionali e seguendo il parere degli esperti del settore. Non a caso, il valore del suo museo personale pare si aggiri intorno ai 25 milioni di dollari, con opere di Yayoi Kusama, Richard Serra, Neo Rauch, Marcel Dzama, Ed Ruscha e Banksy
In home: Chuck Close, Brad, 2009 
In alto: Thomas Houseago, Baby (2009-10), Whitney Museum of American Art

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