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Due minuti e poco più di video, realizzati con un cellulare. L’ambientazione è un posto molto speciale, la Cripta dei Cappuccini di Palermo. Per chi non c’è mai stato dovete sapere che si tratta di un ossario-cimitero dove le spoglie dei deceduti sono esposti vestiti di tutto punto, e divisi per categoria sociale.
La maggior parte dei corpi appartiene a gente che in vita faceva parte dell’alto prelato, nobili e borghesi, visto che il processo di umazione era particolarmente costoso. La Cripta fu una delle tappe obbligate del Grand Tour, e anche se non sono mai state inventariate le salme pare ve ne siano circa 8mila.
Perché vi raccontiamo questa storia un po’ cupa? Perché anche Douglas Gordon, tra i più noti video-artisti mondiali, nato a Glasgow nel 1966, ha fatto la sua puntata a Palermo, nella quale non è mancata una visita al cimitero sotterraneo.
E dove ha fatto uno strano incontro. Una mummia? No, un palloncino gonfiato d’elio a forma di delfino, azzurro. Esattamente come quelli che usa il collega e amico Philippe Parreno, con cui Gordon ha spesso collaborato. Che fare dunque? Gordon ha preso il cellulare e fatto un breve video, intitolato Gente di Palermo.
Un inno alla gioia e alla spensieratezza in un luogo di morte; una doppia valenza di senso, un cortocircuito che appare come un lampo in un altro luogo che di allegro ha ben poco: le prigioni di piazza San Marco, nel complesso di Palazzo Ducale. Che come un cimitero, però, hanno pure loro un forte fascino inquieto, e Gordon si pone un po’ come il palloncino che spezza il grigio dell’ansietà. Senza impegnarsi troppo.