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Un conto piuttosto salato, quello della spesa energetica dei nostri luoghi culturali. Secono le stime, si tratta di oltre 200 milioni di euro, ripartiti tra i circa tremila musei, palazzi e monumenti amministrati da dicastero. Per il Ministro Dario Franceschini, si tratta di una spesa superflua, che non rispetta gli standard di riqualificazione energetica e di impatto ambientale. «Il dovere dell’amministrazione è dare il buon esempio anche nel risparmio energetico e in questo senso i musei, dove in alcuni casi le spese energetiche sono il 70% del bilancio, sono un ottimo banco di prova», ha affermato Franceschini in occasione della conferenza di presentazione della nuova campagna di collaborazione con ENEA, l’ente pubblico di ricerca italiano che opera nei settori dell’energia, dell’ambiente e delle nuove tecnologie, vigilato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Insomma, ridurre gli sprechi, abbattere i consumi, gestire con oculatezza, in una parola, risparmiare. Ma i direttori dei musei non saranno lasciati soli, perché per la campagna “Patrimonio Culturale in Classe A”, ENEA metterà a disposizione laboratori, infrastrutture e personale altamente specializzato per effettuare check-up energetici e realizzare progetti per integrare tecnologie green. «L’ENEA è attivamente impegnata nella conservazione e valorizzazione dei beni culturali anche attraverso soluzioni in grado di integrare efficienza energetica e sicurezza, attraverso percorsi di alta formazione, modalità innovative per la gestione dei servizi energetici e nuove opportunità di finanziamento», ha sottolineato il presidente dell’ENEA, Federico Testa. Il programma condiviso avrà la durata di tre anni e, secondo le prime stime, si potrà arrivare al 30% in meno sui consumi legati alla climatizzazione e al 40% su quelli per l’illuminazione. Almeno dove le lampadine funzionano tutte.