31 maggio 2017

ArtVerona 2017: ecco le presentazioni della 13esima edizione. All’insegna della continuità, per un “Viaggio in Italia”

 

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Adriana Polveroni (sopra, foto Ennevi) neodirettrice di ArtVerona, lo dice senza mezzi termini: «Si tratta di un’edizione all’insegna della continuità con l’ottimo lavoro svolto da Andrea Bruciati negli ultimi anni».
Benvenuti di h+, a Milano, dove poco fa si è svolta la prima conferenza stampa di presentazione della fiera veneta, che continua ad aumentare i suoi ingressi: 12 per cento in più di gallerie presenti rispetto all’edizione 2016, per 130 espositori in totale, spalmati nei due padiglioni e divisi tra Moderno e Contemporaneo. 
Quattro, invece, le sezioni: Main Section, Raw Zone, la nuova Scouting «titolo un po’ azzardato, ma dove si cercherà di cogliere le proposte più graffianti degli ultimi tempi», ricorda Polveroni, e i8 – spazi indipendenti.
Ma Verona, in realtà, non è solo una “fiera”, ma una manifestazione «Chiamata a mettere in relazione l’arte e la cultura con le eccellenze del nostro portfolio fieristico, come Vinitaly, Marmomac e Fieracavalli e tra gli obiettivi del nostro percorso di sviluppo c’è un piano industriale di 100 milioni di euro per i prossimi 3 anni. Per questo Veronafiere con ArtVerona punta a creare networking e contaminazioni tra cultura e impresa, per comunicare al meglio il made in Italy», ha annunciato Barbara Blasevich, consigliere di amministrazione di Veronafiere Spa.
Ebbene, il “Made in Italy” quest’anno però torna anche nell’arte, perché “Viaggio in Italia” #backtoitaly è il tema portante della prossima edizione: un hashtag contemporaneo per ricordare il fascino che l’Italia ha esercitato sugli artisti nelle epoche passate, con la voglia di continuare a valorizzare l’arte tricolore e i suoi protagonisti anche nei grandi appuntamenti internazionali, dai quali spesso sono esclusi. E poi il “Viaggio in Italia” è anche una sfida: quelle per le giovani gallerie, nella capacità di saper raccontare il presente in senso più lato, in termini anche sociali. 
E i collaterali? Dimenticatevi milioni di appuntamenti “off”, ma appuntatevi i tre progetti che accompagneranno la fiera dopo gli orari di chiusura, – perché i collezionisti devono stare tra gli stand e non scarrozzati tra mille mostre – è il messaggio non sottinteso. 
Alla Galleria d’Arte Moderna, sotto la cura di Polveroni, “Il mio corpo nel tempo”, dialogo tra le opere di Luigi Ontani, Roman Opalka e Urs Luthi; a Veronetta – zona viva e un po’ borderline fuori dal centro – in occasione dell’omonimo Festival, sotto la cura di Christian Caliandro vi sarà il progetto di interventi site specific “L’ultima notte di quiete”, mentre a cura di Antonio Grulli, al Museo di Castelvecchio, “ICONOCLASH. Il conflitto delle immagini”. 
Tra i nuovi premi c’è Sustainable Art Prize, nato da una collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia dedicato al tema della sostenibilità e il Premio Fotografia under 40 che sottolinea la trasversalità di questo medium nell’attuale produzione artistica. Riconfermati invece Premio Icona, OTTELLA for GAM, Display, il Fondo Privato Acquisizioni, e il premio i8 – spazi indipendenti.
Dulcis in fundo? Visto che il “primo amore” non si scorda mai ecco la sezione giusta per chi vuole amare l’arte ma non ha particolari disponibilità economiche: visto che il collezionismo è parte centrale di una fiera, la piattaforma “Primo Amore” permetterà ai più giovani collectors di indirizzarsi verso opere di qualità, ma entro un budget di 5mila euro. I talk, quest’anno, saranno affidati a Paola Tognon, mentre in fiera vi sarà anche “Free stage”, in cui H.H. Lim, Daniele Puppi e Giuseppe Pietroniro faranno da padrini ad una serie di artisti della generazione più giovane: un ulteriore modo per allargare l’orizzonte indipendente. Abbiamo detto tutto? Quasi. Perché vi è una quinta sezione, su cui si sta lavorando, che sarà annunciata più avanti e che per ora resta top-secret. Appuntamento, ad ogni modo, il 13 ottobre. Stay tuned.

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