04 agosto 2017

Una Pompei transalpina. A pochi chilometri da Lione, rinvenute le tracce di un sito romano

 

di

Vienne, cittadina francese della regione del Rodano-Alpi, 30 chilometri a sud di Lione, fu la capitale della tribù degli Allobrogi, guerrieri fieri e ricchi, che entrarono anche nell’esercito di Giulio Cesare. La città conobbe una fase splendore in epoca imperiale, periodo al quale risale il Tempio di Augusto e Livia, mentre riferibile a un momento più tardo è il circo. Da aprile, è partita una imponente campagna di scavi, guidata dall’archeologo Benjamin Clement, che sta portando alla luce ciò che rimane dell’antico insediamento, situato in una zona nevralgica per il passaggio tra la parte più settentrionale della Gallia e la provincia Narbonense. Potrebbe trattarsi di una nuova Pompei, magari più piccola, sulle rive del Rodano, una città antica, fiorente e ben conservata, nascosta al di sotto di una superficie di 7.000 metri quadrati, che era stata destinata alla costruzione di un grande complesso residenziale. 
Per ora sono state portate alla luce alcune grandi strutture, tra le quali una domus patrizia, chiamata Casa Bacchanaliana, per il pavimento piastrellato raffigurante una processione di menadi e satiri, che presenta evidenti tracce di un disastroso incendio. In un’altra domus è stato trovato un mosaico raffigurante la scena mitologica del rapimento, da parte di Pan, di Talia, musa che presiedeva alla commedia e alla satira. Rinvenuti anche i resti di un edificio pubblico, con una fontana adornata da una statua di Ercole, forse una scuola di filosofia. Secondo Clement, il sito fu abitato per circa trecento anni e abbandonato proprio a causa di una serie ripetuta di incendi. Ma nuovi tasselli e particolari più precisi si potranno sapere solo con il prosieguo degli scavi, che continueranno almeno fino alla fine dell’anno.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui