11 settembre 2017

Falchi dorati e semi caduchi. La stagione del MAXXI riparte da Yuri Ancarani e Bruna Esposito

 

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Tra un giro nel deserto del Qatar e un mandala di semi e cereali, inizia la stagione autunnale del MAXXI che, dopo aver annunciato un nuovo premio dedicato ai giovani artisti e in collaborazione con Bulgari (ne scrivevamo qui) riparte con due appuntamenti dedicati agli autori presenti nella collezione permanente, Yuri Ancarani e Bruna Esposito. Prosegue fedelmente la linea di valorizzazione delle opere e dei temi già in esposizione nelle sale del museo romano, volontà dichiarata da Bartolomeo Pietromarchi, tra i cui obiettivi primari è stata la risistemazione della collezione negli spazi progettati da Zaha Hadid, un progetto, in collaborazione con Margherita Guccione, presentato lo scorso 5 maggio e accompagnato dalla pubblicazione di un catalogo aggiornato. 
Si inizia martedì, 12 settembre, con The Challenge, primo lungometraggio di Yuri Ancarani, realizzato nel 2016 che sarà proiettato alle 18, nell’ambito di Artapes, il programma del museo dedicato alla video arte, a cura di Giulia Ferracci. L’artista, nato a Ravenna nel 1972, ibrida i linguaggi del cinema, del documentario e della videoarte, concentrandosi sull’analisi dei cambiamenti sociali, culturali, economici e paesaggistici di aree specifiche. Nella collezione è presente San Siro, rilettura poetica del mondo calcistico, che nel 2014 fu tra le opere finaliste del Premio MAXXI, insieme a quelle di Micol Assaël, Linda Fregni Nagler e Marinella Senatore. The Challenge, vincitore, lo scorso anno, del Premo Speciale della Giuria al Festival di Locarno, è stato girato nel deserto del Quatar e, attraverso la pratica della falconeria, narra il contrasto tra le modalità di sviluppo dello Stato arabo, tra i ritmi della natura ancora selvaggia e lo sfarzo esagerato, l’opulenza sfacciata della vita urbana. Dopo la proiezione, Yuri Ancarani incontrerà il pubblico in dialogo con Bartolomeo Pietromarchi e Lorenzo Gigotti
Mercoledì, 13 settembre, alle ore 18, alla Galleria Gian Ferrari, Bruna Esposito distruggerà E così sia, un’opera in progress da aprile, un mandala composto da vari tipi di legumi e cereali disposti in una miriade di forme e sfumature di colore. Secondo la pratica rituale buddista e induista, il mandala, rappresentazione dell’universo, una volta realizzato, deve essere cancellato. Questo disfacimento, che è parte dell’opera stessa, sarà preceduto da un “epilogo canoro” eseguito dal coro Ready Made Ensamble su musica di Andries van Rossem e poema di Paola d’Agnese. L’opera, tra le prime entrate a far parte della collezione del MAXXI nel 2000, è stata ripresentata nell’ambito del nuovo allestimento, per il focus dedicato all’artista nata a Roma nel 1960. 

In home: Bruna Esposito, E così sia 
In alto: Yur Ancarani, Still from The Challenge, 2016

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