23 settembre 2017

Gustav Klimt, virtuale e utopia. Se ne parlerà al talk per il Premio Bugatti-Segantini

 

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Un excursus nella storia dell’utopia, dalle avanguardie artistiche del XIX Secolo all’epoca digitale, dal romanticismo mitteleuropeo al mercato globalizzato. Per capire quanto tempo e spazio ci sono rimasti, oggi, per immaginare un ideale e per tentare di realizzarlo. Sarà questo l’argomento al centro di Utopia on Now. Dalle avanguardie artistiche all’utopia del fallimento, talk che si terrà il 23 settembre, alle 16, a Villa Vertua Masolo, Nova Milanese, nell’ambito della 58.ma edizione del Premio Internazionale Bice Bugatti-Giovanni Segantini. 
L’incontro rientra nel percorso di ricerca sul tema dell’utopia che l’associazione culturale Kabul ha organizzato per valorizzare il Premio, selezionando una serie di interventi per inquadrare l’argomento da una prospettiva storica, filosofica e sociologica. 
In occasione di questo secondo talk, sarà approfondita la relazione dell’utopia con l’arte e la società, attraverso le linee di lettura di Maurizio Guerri, Valeria Minaldi, Francesca Vason e Caterina Molteni. Guerri affronterà il rapporto tra distopia e utopia nell’epoca del digitale planetario, mentre Minaldi partirà dal modernismo viennese dei primi del Novecento, parlando del nesso tra Gustav Klimt, le teorie sull’inconscio di Sigmund Freud e l’evoluzionismo. Del fallimento come presupposto necessario del metodo sperimentale parlerà Vason, invece Molteni porterà il discorso verso l’atopia, il non-luogo/fuori-luogo, dai dialoghi platonici al dibattito sull’identità e i nazionalismi.
 In alto: What Time Is It There? (still), directed by Tsai Ming-liang

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